Joe Biden strappa una posizione apparentemente più distensiva di Pechino nel conflitto ucraino, durante la sua telefonata con Xi Jinping, durata quasi due ore.
Keystone-SDA
18.03.2022, 17:38
SDA
Il presidente cinese ha sottolineato che «un conflitto e un confronto (tra Stati, ndr) non sono nell'interesse di nessuno» e che Stati Uniti e Cina devono rimettere le loro relazioni sul binario giusto assumendosi le loro «responsabilità internazionali per compiere gli sforzi per la pace e la tranquillità nel mondo».
Jinping, almeno per quello che è stato diffuso dalla TV statale cinese, non è andato oltre, non ha condannato l'attacco russo, ma le sue parole sembrano avallare e rafforzare la necessità di una rapida conclusione della guerra.
Nessuna reazione per ora dalla Casa Bianca, quindi è difficile fare un bilancio più accurato del colloquio.
Due i messaggi del leader statunitense
Due comunque i messaggi che Biden voleva recapitare al leader di Pechino. Il primo è di fare una scelta di campo e di usare la sua influenza per fermare Vladimir Putin.
Il secondo, più minaccioso, è che la Cina pagherà un prezzo se aiuterà in qualsiasi modo il Cremlino, militarmente o finanziariamente.
Poche ore prima della telefonata, la vicesegretaria statunitense di stato Wendy Sherman aveva detto alla TV Msnbc che Xi dovrebbe dire a Putin di «finire questa guerra per scelta, questa carneficina» in Ucraina.
«La Cina deve stare dalla parte giusta della storia, deve garantire che non aiuterà Mosca, finanziariamente o in qualsiasi altro modo, ad eludere le sanzioni», aveva aggiunto.
Sul tavolo Biden ha messo anche il futuro dei rapporti della Cina con gli Usa e con l'Europa, che economicamente valgono molto di più di quelli con la Russia: assistere Putin significherebbe una frattura durevole con l'Occidente.
Ma prima della telefonata una portaerei cinese ha attraversato lo stretto di Taiwan e la Uss Ralph Johnson, un cacciatorpediniere di classe Arleigh A. Burke, l'ha seguita come un'ombra per una parte della sua rotta. Un segnale che Pechino non rinuncia alle sue istanze sull'isola.