Guerra in Ucraina Sospesi i corridoi umanitari, ignorato l'ultimatum a Mariupol

SDA

17.4.2022 - 15:13

Serhiy, 53 anni, osserva i resti di un missile a Kukhari, nella regione di Kiev, il 16 aprile. 
Serhiy, 53 anni, osserva i resti di un missile a Kukhari, nella regione di Kiev, il 16 aprile. 
KEYSTONE/EPA/OLEG PETRASYUK

Si fa sempre più drammatica la situazione nella città assediata di Mariupol, dove le forze ucraine sono ormai allo stremo ed i russi hanno rafforzato gli attacchi, mentre la mancanza di un accordo fra le due parti ha bloccato per oggi i corridoi umanitari per l'evacuazione dei civili e proseguono i bombardamenti da parte dell'esercito russo sulle principali città del Paese, compresa la capitale Kiev.

Il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk ha annunciato lo stop ai percorsi sicuri per la partenza dei civili dall'Ucraina orientale, ma ha lanciato un appello per l'apertura di uno spazio che permetta «l'evacuazione dei civili, soprattutto donne e bambini, da Mariupol», ma anche dei soldati feriti.

Nella città, dove per il presidente ucraino Zelensky si vive una «situazione disumana», i combattimenti sono concentrati soprattutto nella zona delle acciaierie Azovstal dove, secondo Mosca, «fino a 400 mercenari stranieri che combattono al fianco delle forze ucraine sono stati accerchiati».

Le forze armate russe avevano offerto ai difensori la possibilità di cessare le ostilità e deporre le armi entro le 6 di oggi, e in cambio avevano assicurato che sarebbe stata loro risparmiata la vita, ma l'ultimatum è scaduto senza alcun esito.

Tanto che il ministero della Difesa di Mosca ha lanciato un nuovo messaggio agli assediati: «Se continuano a opporre resistenza, saranno tutti eliminati».

Kiev ha sostenuto anche che le forze russe potrebbero essere impegnate in queste ore nei «preparativi» per uno sbarco navale. Ma «Mariupol tiene duro, le Forze Armate la difendono con forza perché, di fatto, adesso è uno scudo che difende l'Ucraina», ha dichiarato la viceministra della Difesa ucraina, Hanna Malyar.

Attacchi anche nel resto del Paese

Gli attacchi si susseguono senza sosta anche nel resto del Paese. A Kiev è stato distrutto un impianto per la fabbricazione di munizioni a Brovary, dove è a rischio la fornitura di luce ed acqua.

Il sindaco di Irpin, Oleksandr Markushin, ha affermato invece che finora il 71% della città ha subito danni per i bombardamenti russi.

Kharkiv è stata bombardata 23 volte nelle ultime 24 ore ed i soldati russi si aggirano con i camion nelle zone colpite per svaligiare le case abbandonate dai civili in fuga, secondo una denuncia della comunità di Borova.

A Borodyanka, vicino a Kiev, i corpi di 41 persone sono stati estratti da sotto le macerie, e nell'intera regione dopo la ritirata dei russi sono stati trovati più di mille cadaveri: «Si tratta di civili uccisi, la maggior parte con armi di piccolo taglio», ha detto il capo della polizia locale, Andriy Nebytov, aggiungendo che fra le vittime «ci sono bambini, anche piccoli, e adolescenti».

Sempre più vittime e danni

Da entrambe le parti, intanto, arrivano i bilanci aggiornati delle vittime e dei danni causati alle forze avversarie nel corso dei combattimenti. L'esercito di Kiev ha riferito di avere ucciso almeno 20.300 soldati russi dall'inizio dell'invasione.

Dopo 53 giorni di conflitto si registrano anche 165 aerei da caccia abbattuti, oltre a 146 elicotteri e 148 droni. Inoltre, i militari ucraini affermano di aver distrutto fra l'altro 773 carri armati russi, 376 pezzi di artiglieria, 2.002 veicoli blindati per il trasporto del personale, quattro sistemi di missili balistici a corto raggio, 127 sistemi di lanciamissili e otto navi.

Fra le vittime degli scontri, come riporta la Cnn, c'è un altro generale russo: si tratta del maggiore generale Vladimir Frolov, vice comandante dell'ottava Armata.

Le forze russe affermano da parte loro di avere eliminato un totale di 1.035 mercenari stranieri in ucraina dall'inizio della guerra.

Gli armamenti

Sul fronte degli armamenti, l'intelligence della Gran Bretagna ha evidenziato che Mosca continua a ridistribuire equipaggiamenti da combattimento e di supporto dalla Bielorussia verso l'Ucraina orientale.

Intanto le prime armi dell'ultimo pacchetto da 800 milioni di dollari di aiuti militari forniti dagli Stati Uniti a Kiev «sono iniziate ad arrivare» in Ucraina, secondo la Casa Bianca.

E resta la paura sull'utilizzo di armi non convenzionali. Il sindaco di Trostianets ha affermato che le autorità hanno trovato i resti di armi chimiche, con «Sarin e altre sostanze velenose» nel villaggio di Bilka, che era stato occupato dai russi.

Le sanzioni

Sul fronte delle sanzioni, infine, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha detto al Bild am Sonntag che il sesto pacchetto di provvedimenti europei contro Mosca prenderà di mira il petrolio e le banche.

Ed anche il premier italiano Mario Draghi, intervistato dal Corriere della Sera, dopo avere ricordato i suoi tentativi non riusciti di spingere Putin a vedere Zelensky per un cessate il fuoco, ha ribadito che le sanzioni «sono essenziali per indebolire l'aggressore, ma non riescono a fermare le truppe nel breve periodo. Per farlo, bisogna aiutare direttamente gli ucraini, ed è quello che stiamo facendo».

L'appello del Papa

Nel giorno di Pasqua, è arrivato un nuovo appello del Papa a favore della pace, nel suo messaggio Urbi et Orbi:

«Sia pace per la martoriata Ucraina, così duramente provata dalla violenza e dalla distruzione della guerra crudele e insensata in cui è stata trascinata. Su questa terribile notte di sofferenza e di morte sorga presto una nuova alba di speranza! Si scelga la pace. Si smetta di mostrare i muscoli mentre la gente soffre. La pace è possibile, la pace è doverosa, la pace è primaria responsabilità di tutti!».