Guerra in Medio OrienteSunak: «Probabile razzo palestinese sull'ospedale»
SDA
23.10.2023 - 18:09
La prima ricostruzione dell'intelligence britannica avalla, almeno in termini di «probabilità», la versione israeliana di un razzo palestinese fuori controllo dietro l'esplosione che ha fatto strage in un ospedale della Striscia di Gaza.
Keystone-SDA
23.10.2023, 18:09
23.10.2023, 20:39
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Lo ha reso noto il primo ministro britannico Rishi Sunak oggi in Parlamento, dove ha riferito sulla sua missione della settimana scorsa fra Israele, Arabia Saudita ed Egitto.
«Il governo del Regno Unito – ha detto il premier Tory al riguardo, citando un rapporto dei suoi 007 – ritiene che quella esplosione sia stata causata probabilmente da un missile lanciato dal Gaza verso Israele o da parti di esso».
Sunak ha quindi affermato che certe denunce nei confronti d'Israele in relazione a quell'episodio sono state «affrettate» e hanno alimentato le tensioni, in Medio Oriente come altrove. «Bisogna apprendere la lezione» ed evitare giudizi prematuri in futuro, ha insistito, senza precisare se il richiamo fosse rivolto ad altri esponenti politici o ai media.
Solidarietà a Israele
In relazione alla situazione generale in Medio Oriente, il premier ha poi ribadito la solidarietà a Israele del suo governo per i sanguinosi raid di Hamas e il sostegno «al diritto all'autodifesa» dello Stato ebraico nel rispetto della legge internazionale. E non ha mancato di allinearsi al paragone fatto dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden fra l'attacco di Hamas in territorio israeliano e «l'invasione dell'Ucraina» da parte della Russia di Vladimir Putin, evocando la necessità di resistere ad entrambi. Ma ha anche rimarcato come obiettivo della sua missione mediorientale sia stato incoraggiare i leader regionali a evitare «un'escalation».
Per quel che riguarda il conflitto israelo-palestinese, ha comunque detto che «non è tempo di iperboli o di appelli a soluzione semplicistiche», asserendo che «la diplomazia deve prendere atto delle dure realtà sul terreno». L'obiettivo britannico resta in ogni caso quello d'un consolidamento «della stabilità regionale» e del rilancio della soluzione «dei due Stati» per due popoli. Ma nel frattempo, ha tagliato corto – «non si può permettere uno scenario nel quale Hamas continui a controllare la Striscia di Gaza» o «controlli qualsiasi parte dei Territori palestinesi».
Nella sua replica, il leader moderato dell'opposizione laburista, Keir Starmer, non si è discostato in modo significativo dalla linea del primo ministro conservatore, confermando a sua volta piena solidarietà a Israele per un attacco tratteggiato come «il giorno più nero nella storia degli ebrei dopo l'Olocausto» nazista. Mentre, in riferimento ai palestinesi, Starmer si è limitato a sollecitare che gli aiuti umanitari a Gaza riprendano senza impedimenti e in maniera «regolare» e che «i civili non diventino bersaglio» della risposta militare israeliana. Oltre a deplorare il fatto che la diplomazia seguiti a «parlare della soluzione dei due Stati», senza che negli ultimi anni sia emerso «alcun percorso o volontà seria per realizzarla».