Guerra in Ucraina Biden attacca Putin: «Il suo è un genocidio»

ATS / sam

13.4.2022 - 07:35

Prima di lasciare l'Iowa il presidente americano ha confermato ai giornalisti: "sì, ho parlato di genocidio".
Prima di lasciare l'Iowa il presidente americano ha confermato ai giornalisti: "sì, ho parlato di genocidio".
Keystone

Joe Biden accusa di «genocidio» Vladimir Putin, e poco ore dopo aver parlato in Iowa di «un dittatore che dichiara guerra e commette un genocidio» dall'altra parte del mondo», sottolinea che il riferimento al presidente russo era del tutto voluto.

13.4.2022 - 07:35

Rispondendo a chi gli chiedeva se in Ucraina fosse in corse un genocidio, Biden ha confermato: «Sì, ho parlato di genocidio perché è sempre più chiaro che Putin sta cercando di cancellare l'idea di essere ucraini».

«Lasceremo agli avvocati decidere come qualificarlo a livello internazionale – ha detto il presidente americano – ma di sicuro è quello che sembra a me». Immediato il plauso di Zelensky: «Parole vere da un vero leader».

Intanto, secondo la CNN, gli Stati Uniti si apprestano ad annunciare altre centinaia di milioni di dollari in assistenza militare all'Ucraina: circa 700, che porterebbero a 3 miliardi i fondi stanziati per Kiev dall'elezione di Biden.

Il presidente ucraino interviene anche sulla cattura dell'oligarca Viktor Medvedchuk: catturato dagli 007 ucraini, il fedelissimo di Putin potrebbe essere riconsegnato alla Russia – propone Zelensky – in cambio del rilascio degli uomini e delle donne ucraini detenuti dai russi.

Macron mette in dubbio l'utilità di una «escalation di parole»

Dal canto suo, il presidente francese Emmanuel Macron non ha usato il termine «genocidio», come Biden, per accusare il presidente russo Vladimir Putin in relazione all'Ucraina, mettendo in dubbio l'utilità di una «escalation di parole» per porre fine alla guerra.

Intervistato oggi da France 2 sulle dichiarazioni di Biden, Macron ha detto di voler essere «attento ai termini».

«Direi che la Russia ha iniziato unilateralmente una guerra brutale, che è ormai accertato che crimini di guerra sono stati commessi dall'esercito russo e che ora dobbiamo trovare i responsabili», ha spiegato.

«È una follia quello che sta succedendo, è una brutalità inaudita, ma allo stesso tempo sto guardando i fatti e voglio cercare il più possibile di continuare a essere in grado di fermare questa guerra e ricostruire la pace, quindi non sono sicuro che l'escalation di parole servirà alla causa», ha aggiunto.

La moglie di Zelensky: «La guerra è come camminare su un filo»

«La guerra è come camminare sul filo: se inizi a pensare a come farlo, perdi tempo ed equilibrio. Quindi, per resistere, devi solo andare avanti e fare quello che fai. Allo stesso modo, per quanto ne so, tutti gli ucraini resistono». Lo ha detto la First Lady ucraina, Olena Zelenska, in un'intervista via email alla Cnn.

La moglie di Zelensky ha raccontato che la sua priorità è stata assistere le donne e i bambini nel Paese, in particolare quelli più vulnerabili, malati di cancro, disabili e orfani, e farli arrivare in altri Stati in sicurezza come rifugiati. Ed ha anche rivelato che dall'inizio della guerra lei e i suoi figli non possono stare nell'ufficio del marito per motivi di sicurezza.

Bombardamenti su Kharkiv e Mariupol

Continuano intanto i bombardamenti russi con artiglieria su Kharkiv e aerei su Mariupol dove sono state colpite infrastrutture civili; presa di mira anche la regione di Zaporizhia. Lo ha riferito lo Stato Maggiore generale delle Forze armate ucraine sulla sua pagina Facebook nel rapporto della mattina, citato dall'agenzia Unian.

Stando all'esercito di Kiev, citato dalla BBC, nell'est di Mariupol l'esercito russo sta cercando di prendere l'impianto siderurgico Azovstal: il controllo di questa fabbrica è diventato un punto focale nella battaglia per il controllo della città, con feroci attacchi e perfino combattimenti corpo a corpo nei corridoi dell'enorme complesso industriale usato come una delle basi operative chiave per le diverse migliaia di combattenti ucraini rimasti nella città assediata.

La vice premier ucraina Iryna Vereshchuk, in un messaggio su Telegram, ha affermato che oggi non è stato possibile aprire alcun corridoio umanitario. «Purtroppo non li apriremo oggi. La situazione lungo i percorsi è troppo pericolosa e siamo costretti ad astenerci dall'aprire corridoi umanitari oggi», ha indicato la Vereshchuk, ciatta dall'AFP. «Gli occupanti non solo non rispettano le norme del diritto umanitario internazionale, ma non possono nemmeno controllare adeguatamente le loro persone sul campo.»

Kiev: «Oggi impossibile aprire corridoi umanitari»

La vice premier ucraina Iryna Vereshchuk, in un messaggio su Telegram, ha affermato che oggi non è stato possibile aprire alcun corridoio umanitario. E ha accusato le forze di occupazione russe di violare il cessate il fuoco e di bloccare gli autobus che evacuano i civili. Le autorità ucraine sono al lavoro per riaprire i corridoi umanitari il più presto possibile, ha aggiunto.

In precedenza Mikhail Mizintsev, capo del Centro di gestione della difesa nazionale russo, aveva sostenuto che la Russia apre ogni giorno il proprio tratto di corridoi umanitari a Kharkov e Mariupol.

«Nel rigoroso rispetto del diritto internazionale umanitario - ha spiegato Mizintsev citato dalla Tass - la parte russa continua il suo sforzo per fornire un aiuto alla popolazione delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, nonché alla popolazione locale e agli stranieri nei territori liberati dell'Ucraina. Dalle 10.00 di ogni giorno - ha aggiunto - la parte russa apre corridoi umanitari nelle aree di Kharkov e Mariupol».

Intanto secondo i media internazionali il sindaco di Mariupol Vadym Boichenko ha detto questa mattina in tv che ci sono 100'000 persone che chiedono di essere evacuate dalla città assediata.

ATS / sam