Guerra in Ucraina Blinken vola in Europa per rassicurare gli alleati

SDA

3.3.2022 - 20:09

Il segretario di Stato americano Antony Blinken (foto d'archivio).
Il segretario di Stato americano Antony Blinken (foto d'archivio).
Keystone/AP Pool/SUSAN WALSH

Il ministro degli esteri statunitense, Antony Blinken, vola in Europa per rassicurare gli alleati sul sostegno americano all'Ucraina di fronte a un attacco «ingiustificato» da parte della Russia che sta causando quella che l'ambasciatrice americana all'Onu definisce una «catastrofe umanitaria».

Mentre l'amministrazione del presidente Joe Biden lavora dietro le quinte per assicurare la consegna di armi e aiuti a Kiev, il segretario di Stato nella sua visita europea punta a rafforzare il fronte degli alleati e coordinare la risposta internazionale.

Il messaggio che Blinken porta nel Vecchio Continente è chiaro: l'indiscusso impegno degli Stati Uniti alla Nato e a quell'articolo 5 che stabilisce che un attacco a uno è un attacco a tutti. «Difenderemo ogni centimetro del territorio dell'alleanza», ha detto Blinken poco prima di partire, ribadendo quello che è ormai diventato un mantra per Joe Biden.

Blinken vola in Polonia

Dopo la tappa a Bruxelles per fare il punto con la Nato e il G7, Blinken vola in Polonia, stato chiave per la consegna di armi e assistenza all'Ucraina e, soprattutto, punto di ingresso di migliaia di profughi ucraini.

Questo tema è centrale anche nella sua visita a Chisinau, in Moldavia, alla quale il segretario di Stato intende esprimere l'appoggio americano alla sicurezza e all'integrità territoriale.

Intanto Biden a Washington ordina, d'accordo con il Pentagono, di posporre il test di tre missili balistici intercontinentali previsto questa settimana al fine di evitare fraintendimenti con Mosca. E continua nei suoi sforzi per ampliare ancora di più il fronte anti-Russia con un occhio alla Cina.

Biden esprime preoccupazione per l'invasione russa

Il presidente americano fa infatti il punto con i leader del Quad, il Quadrilateral Security Dialogue, sull'Ucraina e non solo. Con il primo ministro australiano Scott Morrison, il primo ministro indiano Narendra Modi e il primo ministro giapponese Fumio Kishida, Biden esprime preoccupazione per l'invasione da parte della Russia.

I leader – riferisce la Casa Bianca – ribadiscono anche il loro impegno a un'area indo-pacifica «libera e aperta in cui la sovranità e l'integrità territoriale di tutti gli stati è rispettata». Una presa di posizione che, alla luce degli eventi attuali, sembra un messaggio indiretto alla Cina per Taiwan.

Parallelamente al fronte esterno, Biden lavora per ottenere dal Congresso 10 miliardi di dollari (9,2 miliardi di franchi) per l'Ucraina, da distribuire fra il Pentagono e il Dipartimento di Stato. I fondi rientrano nella richiesta della Casa Bianca di 32,5 miliardi di dollari per far fronte da un lato alla crisi all'Ucraina e dall'altro alla lotta contro il Covid.

Nuove sanzioni per gli oligarchi russi

Il presidente insieme al Tesoro sta inoltre mettendo a punto nuove sanzioni contro gli oligarchi russi. Nel mirino dell'amministrazione ci sono non solo i «paperoni» ma anche le loro famiglie, alle quali non potranno intestare asset o trasferire la loro ricchezza.

E fra le iniziative allo studio è menzionato, per loro, pure il divieto di ingresso negli Stati Uniti. Quest'ultimo un colpo duro visto che molti oligarchi vantano prestigiosi immobili fra Miami (Florida) e New York, oltre a mandare nelle scuole più rinomate i loro figli.