La Russia afferma di volere maggiore sicurezza.
La guerra sta causando anche importanti danni materiali.
Durante l'invasione sarebbero morti già diversi alti graduati russi.
La resistenza ucraina è sempre più organizzata.
Il presidente russo Vladimir Putin (a destra) con il presidente bielorusso Alexander Lukoshenko
Un passeggino abbandonato sta su un ponte distrutto mentre la gente fugge dalla città di Irpin, in prima linea, nella regione di Kyiv (Kiev), Ucraina, 10 marzo 2022.
I residenti camminano davanti a un'auto bruciata mentre fuggono dalla città di Irpin, linea del fronte, regione di Kyiv (Kiev), Ucraina, 10 marzo 2022. Migliaia di residenti stanno scappando da Irpin e Bucha, così come altri insediamenti vicino a Kyiv che sono stati i più colpiti dall'invasione dell'esercito russo.
Un uomo seduto su una sedia a rotelle aspetta che qualcuno gli possa dare una mano mentre fugge con altri residenti dalla città di Irpin, il 10 marzo 2022.
Una veduta della barricata di ricci anticarro nel centro di Kyiv (Kiev), Ucraina, 10 marzo 2022. Secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), l'invasione militare della Russia in Ucraina, iniziata il 24 febbraio, ha causato la distruzione di infrastrutture civili, nonché vittime civili, con decine di migliaia di sfollati interni e oltre due milioni di rifugiati in fuga dall'Ucraina.
Le persone in attesa di un treno per fuggire da Dnipro.
La consigliera federale Karin Keller-Sutter
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden
Uomini scavano trincee nella capitale Kiev il 10 marzo 2022 in preparazione di un attacco russo.
La fine di un convoglio militare russo vicino all'aeroporto Antonov su un'immagine satellitare vicino a Kiev il 28 febbraio 2022. Nuove immagini della società satellitare statunitense Maxar mostrano ora apparentemente che un convoglio russo lungo più di 60 chilometri si è sciolto.
Due milioni e mezzo di persone, inclusi 116'000 cittadini di paesi terzi, sono fuggite dall'Ucraina dal quando la Russia ha invaso l'Ucraina
Il Patriarca di Mosca Kirill torna a difendere la guerra del presidente russo Vladimir Putin
Uccisi più civili che militari in Ucraina secondo il ministro della difesa ucraino, Oleksij Reznikov (immagine d'illustrazione).
Sedicesimo giorno di guerra in Ucraina
La Russia afferma di volere maggiore sicurezza.
La guerra sta causando anche importanti danni materiali.
Durante l'invasione sarebbero morti già diversi alti graduati russi.
La resistenza ucraina è sempre più organizzata.
Il presidente russo Vladimir Putin (a destra) con il presidente bielorusso Alexander Lukoshenko
Un passeggino abbandonato sta su un ponte distrutto mentre la gente fugge dalla città di Irpin, in prima linea, nella regione di Kyiv (Kiev), Ucraina, 10 marzo 2022.
I residenti camminano davanti a un'auto bruciata mentre fuggono dalla città di Irpin, linea del fronte, regione di Kyiv (Kiev), Ucraina, 10 marzo 2022. Migliaia di residenti stanno scappando da Irpin e Bucha, così come altri insediamenti vicino a Kyiv che sono stati i più colpiti dall'invasione dell'esercito russo.
Un uomo seduto su una sedia a rotelle aspetta che qualcuno gli possa dare una mano mentre fugge con altri residenti dalla città di Irpin, il 10 marzo 2022.
Una veduta della barricata di ricci anticarro nel centro di Kyiv (Kiev), Ucraina, 10 marzo 2022. Secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), l'invasione militare della Russia in Ucraina, iniziata il 24 febbraio, ha causato la distruzione di infrastrutture civili, nonché vittime civili, con decine di migliaia di sfollati interni e oltre due milioni di rifugiati in fuga dall'Ucraina.
Le persone in attesa di un treno per fuggire da Dnipro.
La consigliera federale Karin Keller-Sutter
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden
Uomini scavano trincee nella capitale Kiev il 10 marzo 2022 in preparazione di un attacco russo.
La fine di un convoglio militare russo vicino all'aeroporto Antonov su un'immagine satellitare vicino a Kiev il 28 febbraio 2022. Nuove immagini della società satellitare statunitense Maxar mostrano ora apparentemente che un convoglio russo lungo più di 60 chilometri si è sciolto.
Due milioni e mezzo di persone, inclusi 116'000 cittadini di paesi terzi, sono fuggite dall'Ucraina dal quando la Russia ha invaso l'Ucraina
Il Patriarca di Mosca Kirill torna a difendere la guerra del presidente russo Vladimir Putin
Uccisi più civili che militari in Ucraina secondo il ministro della difesa ucraino, Oleksij Reznikov (immagine d'illustrazione).
La guerra di Putin avanza verso l'UE. Mentre il fronte orientale alle porte del Donbass è stretto in un assedio sempre più forte, con Mariupol «completamente circondata» e il sindaco di Melitopol preso in consegna da agenti di Mosca, le forze russe hanno esteso i raid all'ovest dell'Ucraina, colpendo l'aeroporto di Lutsk e Ivano-Frankivsk con missili e cannonate.
Bombardamenti che hanno preso di mira due centri a circa 150 km a nord e sud di Leopoli, vicino al confine polacco, ritenuta finora relativamente sicura, tanto da accogliere le ambasciate occidentali rimaste.
Anche verso Kiev, dopo giorni di apparente rallentamento, si segnala un'avanzata del maxi-convoglio militare degli invasori, che sarebbe stato «disperso» e redistribuito per tentare un accerchiamento della capitale da più fronti, con una manovra a tenaglia.
E dopo un incontro di cinque ore tra Vladimir Putin e Alexander Lukashenko, l'intelligence militare ucraina ha diffuso anche l'allerta su un'imminente invasione anche delle forze di Minsk, che però ha smentito il presunto casus belli denunciato da Kiev di un bombardamento russo in Bielorussia sotto falsa bandiera. Un allarme che al momento non trova conferme neanche dal Pentagono.
Accelerazione dell'offensiva con l'apertura di nuovi fronti
Dopo i negoziati conclusi in un nulla di fatto, l'offensiva ha fatto segnare nelle ultime ore un'accelerazione, con l'apertura di nuovi fronti. Un ulteriore segnale che, nelle intenzioni del Cremlino, la guerra dovrebbe durare ancora a lungo.
Tanto che anche Mosca, dopo le brigate internazionali annunciate dall'Ucraina, si è detta pronta a inviare i suoi mercenari: oltre 16'000 cosiddetti volontari, soprattutto dal Medio Oriente, tra cui molti siriani, che hanno chiesto di essere arruolati per combattere nel Donbass a fianco delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk «per unirsi a quello che chiamano un movimento di liberazione», nelle parole del ministro della difesa russo Serghei Shoigu.
«Riteniamo ovviamente che sia giusto esaudire queste domande, in quanto queste persone non vogliono denaro, ma parlano dal cuore», ha detto, sottolineando che molti hanno combattuto nell'ultimo decennio contro l'Isis. Secondo media panarabi sarebbero invece miliziani cui Mosca ha offerto mille dollari al mese per un impegno sul campo che duri almeno fino a ottobre.
Raid senza tregua, ma corridoi umanitari bloccati
I raid continuano intanto a colpire senza tregua, mentre i corridoi umanitari restano di fatto bloccati. Sotto attacco è finita per la prima volta anche Dnipro, terza città del paese sul fiume omonimo, un centinaio di chilometri a nord della centrale nucleare di Zaporizhzhia, presa dai russi nei giorni scorsi e dove l'Aiea ha promesso «ispezioni fisiche», come a Chernobyl.
Almeno tre le esplosioni segnalate – in una fabbrica di scarpe e vicino a un asilo nido e a un condominio – con una vittima accertata. Il fronte più caldo resta il Donbass, dove le milizie filo-russe hanno rivendicato la conquista di Volnovakha, località strategica a nord di Mariupol.
Quest'ultima resta il grande obiettivo di Mosca per garantire ai separatisti uno sbocco sul mare. Secondo la Difesa russa, la città portuale è adesso completamente circondata, con «tutti i ponti distrutti», mentre le autorità locali parlano di quasi 1600 civili uccisi in 12 giorni «di blocco della città e bombardamenti spietati».
Mentre a Melitopol, 200 km più a ovest, i russi sono già entrati e, secondo il ministero degli Interni ucraino, hanno sequestrato con un blitz di una decina di 007 il sindaco Ivan Fedorov, che aveva rifiutato di ammainare la bandiera, «portandolo via con un sacchetto di plastica in testa». Drammatico il bilancio anche a Kharkiv, la seconda città ucraina nell'est al confine russo, dove le vittime segnalate tra la popolazione sono 201, compresi 11 bimbi.
Anche per Mosca le perdite sono pesanti
Ma anche per Mosca le perdite sono pesanti. Kiev ha riferito dell'uccisione di un terzo generale nemico, Andrey Kolesnikov. In tutto, i generali russi sul campo sarebbero una ventina: una cifra ritenuta particolarmente alta vicino alla linea del fronte e che, secondo l'intelligence occidentale, testimonierebbe le difficoltà strategiche degli assedianti.
«Stiamo affrontando uno Stato terrorista», ha tuonato nuovamente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Che però, al sedicesimo giorno di guerra, con migliaia di morti e 2,5 milioni di profughi, ha provato a lanciare un messaggio di fiducia: «Abbiamo raggiunto una svolta strategica. Siamo già sulla strada per la vittoria».