Guerra in Ucraina Bombe su Kiev e Chernihiv, colpita la Croce Rossa a Mariupol

SDA

30.3.2022 - 22:30

La trentacinquesima giornata di guerra in Ucraina si apre con i dubbi occidentali sulla reale volontà di rallentare l'intensità del conflitto espressa da Mosca. Intanto le bombe continuano a essere lanciate su varie città. In serata la Russia si è detta pronta a dichiarare un cessate il fuoco temporaneo a Mariupol, a determinate condizioni. Le principali notizie nel nostro live-ticker.

30.3.2022 - 22:30

L'essenziale in breve

  • I rifugiati provenienti dall'Ucraina finora registratisi in Svizzera sono 19'289. A 11'912 di essi è stato concesso lo statuto di protezione S.
  • I responsabili della diplomazia cinese e russo si sono incontrati. I due Paesi vogliono intrecciare relazioni più strette.
  • L'Ucraina considera il ritiro delle truppe russe dai fronti a nord di Kiev come una manovra ingannevole. Kiev è lontana dal tirare un sospiro di sollievo. Nel frattempo, i servizi segreti britannici considerano un fallimento il piano di Putin per circondare Kiev. Sempre per i britannici le truppe russe si stanno riorganizzando in Bielorussia.
  • Si apriranno oggi in totale tre corridoi umanitari, uno da Mariupol.
  • Per la Casa Bianca un incontro tra il presidente Putin e il suo omologo Biden sarà possibile solo dopo una significativa riduzione dell'escalation in Ucraina.
  • La Russia è accusata all'Onu per la crisi alimentare mondiale. Mosca le respinge parlando di «guerra d'informazione»
  • Gli Stati Uniti spostano più aerei da combattimento, aerei da trasporto e soldati in Europa orientale. Il numero di soldati è passato da 80.000 a ben 100.000 dall'inizio della guerra in Ucraina.
  • Liveticker
    Nuovi contributi
  • Liveticker finito
  • 22h30

    Il nostro live-ticker della trentacinquesima giornata di guerra in Ucraina è finito

    Grazie per averci seguito, riprenderemo giovedì mattina.

  • 22h11

    Putin gela il mondo: «Nessuna svolta nei negoziati»

    La strada verso una tregua è ancora lunga. All'indomani delle aperture dei negoziatori russi dopo i colloqui di Istanbul, arriva la doccia fredda del Cremlino. «Per il momento - ha detto il portavoce Dmitry Peskov - non possiamo dichiarare che ci sia qualcosa di molto promettente o una qualche svolta. C'è molto lavoro da fare».

    Parole che frenano l'ottimismo sulle trattative manifestato da Kiev ma anche dagli inviati di Vladimir Putin, mentre anche la Francia sottolinea che non c'è stata «nessuna svolta» nelle trattative.

    La posizione di Mosca resta attendista. Un'ambiguità coltivata anche nell'attesa di sviluppi militari favorevoli. Dopo 35 giorni di guerra, le forze russe assicurano di volersi concentrare sulla «priorità» strategica della conquista dell'intero territorio del Donbass, continuando l'assedio delle oblasti limitrofe dell'est e del sud dell'Ucraina, da Kharkiv a Mariupol.

    Ma le notizie dal terreno testimoniano di una nuova drammatica ondata di attacchi missilistici su Kiev e Chernihiv, dove Mosca aveva promesso «una riduzione radicale dell'attività militare». Secondo la Difesa ucraina, non c'è invece nessun ritiro su vasta scala da quelle zone, ma solo movimenti limitati delle «unità che hanno subito le perdite maggiori per rifornirle».

    Leggi l'articolo completo qui.

  • 21h36

    Mosca pronta a una tregua temporanea a Mariupol

    La Russia è pronta a dichiarare un cessate il fuoco temporaneo a Mariupol e ad aprire un corridoio umanitari verso Zaporizhzhya a condizione che Kiev soddisfi determinate condizioni. Lo rendono noto fonti militari russe, riporta Interfax.

    «Le forze armate russe sono pronte a dichiarare un cessate il fuoco temporaneo a partire dalle 10:00 del 31 marzo 2022, esclusivamente per scopi umanitari, e ad aprire un ulteriore corridoio umanitario per l'evacuazione di civili e cittadini stranieri da Mariupol a Zaporizhzhya (con tappa a Berdiansk)», ha dichiarato Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo della difesa nazionale, citato da Interfax.

    La Russia aprirà il corridoio solo a patto che l'Ucraina accetti formalmente per iscritto di rispettare diverse condizioni e confermi l'effettivo cessate il fuoco.

    «Chiediamo alle autorità di Kiev il rigoroso rispetto delle seguenti condizioni per la creazione di un corridoio umanitario: garantire il rispetto incondizionato del cessate il fuoco temporaneo entro i tempi stabiliti, di cui è necessario informare la parte russa e i rappresentanti dell'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) e il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) entro le 6:00 del 31 marzo 2022», ha affermato Mizintsev.

    Inoltre, Kiev deve fornire un passaggio sicuro per gli autobus di evacuazione sulla rotta concordata, in particolare tra Mariupol e Berdiansk, ha affermato.

  • 21h27

    Draghi a Putin: «Parliamo di pace, fermi subito le armi»

    «Presidente, parliamo di pace». E' metà pomeriggio quando il presidente del Consiglio Mario Draghi sente al telefono il presidente russo Vladimir Putin per rinnovargli, in viva voce, l'appello a fermare al più presto le armi per lasciare davvero il posto alla diplomazia e avvicinare la fine della guerra.

    Inevitabile un confronto sul gas, di cui l'Italia è secondo acquirente Europeo dopo la Germania, e sul sistema dei pagamenti in rubli che doveva scattare, come ritorsione, già dalla fine del mese e invece non se ne parlerà almeno fino alla prossima settimana.

    A Palazzo Chigi hanno preparato con cura il contatto con il Cremlino. L'ultimo risale a quasi due mesi fa, quando la crisi era in atto ma nessuno, nelle cancellerie occidentali, pensava che davvero Mosca avrebbe sferrato un attacco militare all'Ucraina. Ora ce ne saranno altri, forse già la prossima settimana, perché da entrambe le parti si è concordato sulla opportunità di mantenersi in contatto.

    Il colloquio - dopo che a fine febbraio l'ipotesi di un viaggio a Mosca del premier era stata cancellata dall'invasione russa dell'Ucraina - è lungo, prosegue per quasi un'ora. Draghi fa molte domande al capo del Cremlino, per capire fino a che punto stiano producendo risultati le trattative che si sono aperte ieri a Istanbul. Stati Uniti e Ue restano scettici sui reali passi avanti senza un cessate il fuoco che Draghi chiede «al più presto» per «proteggere» i civili e «sostenere lo sforzo negoziale». 

  • 21h17

    Sondaggio: la popolarità di Putin cresce all'83%

    Il tasso di approvazione dei russi per il presidente Vladimir Putin è balzato all'83%, ai massimi degli ultimi anni, dopo l'inizio della guerra in Ucraina, mentre sono il 69% coloro che ritengono che Mosca stia andando nella giusta direzione con la cosiddetta «operazione speciale militare» nel Paese vicino.

    Lo rileva un sondaggio dell'istituto di statistica indipendente Levada, peraltro designato dalle autorità russe come «agente straniero». In febbraio il tasso di gradimento per Putin era al 71% e coloro che ritenevano che il Paese si muovesse nella giusta direzione erano il 52%.

  • 20h47

    Bombe su Kiev e Chernihiv, colpita la Croce Rossa a Mariupol

    La guerra in Ucraina prosegue senza pause, neanche nei fronti in cui i russi avevano assicurato di voler allentare la presa: le bombe hanno continuato a cadere incessanti su Kiev e Chernihiv, nonostante l'annuncio di Mosca di volersi concentrare sul Donbass.

    E nello strategico sud-est del Paese l'Armata di Putin sta spingendo per ottenere la resa di Mariupol: nella città martire non è stato risparmiato neanche l'edificio che ospitava la Croce Rossa, mentre gli occupanti avrebbero prelevato con la forza un intero reparto maternità di un ospedale.

    A Chernihiv, la seconda città più bersagliata dai russi dall'inizio dell'invasione dopo Mariupol, le autorità locali hanno riferito che le bombe sono cadute per tutta la notte. Poche ore dopo che il Cremlino aveva promesso di fermare gli attacchi nel nord dell'Ucraina come gesto di buona volontà, dopo i primi spiragli nel negoziato tra le parti in Turchia.

    «È andata come ci aspettavamo, una bugia dei russi, che stanno cercando di distruggere tutti i mezzi possibili per attraversare il fiume Desna verso Kiev», ha affermato il sindaco Vladyslav Atroshenko. Mentre i suoi cittadini da settimane soffrono la mancanza di «elettricità, riscaldamento e acqua».

    A Kiev le sirene hanno suonato per tutta la notte ed anche nel resto della giornata sono stati segnalati pesanti scambi di colpi nei sobborghi nord-occidentali della capitale. La situazione peggiore appare quella di Irpin, che finora è riuscita a respingere gli occupanti, ma al prezzo di un numero altissimo di morti tra i civili: «Tra i 200 ed i 300» dall'inizio della guerra, ha stimato il sindaco Oleksandr Markushin. Secondo cui «il 50% della cittadina è stato distrutto».

    Leggi l'articolo completo qui.

  • 20h36

    Gas: Putin spiega il pagamento in rubli a Scholz e Draghi

    Il presidente russo Vladimir Putin interviene in prima persona sul pagamento in rubli del gas e spiega al cancelliere tedesco Olaf Scholz e al premier italiano Mario Draghi la richiesta di Mosca di essere pagata in rubli per le forniture in Occidente.

    Un colloquio che segue il negoziato a Istanbul tra Russia e Ucraina, chiuso «senza svolte» secondo Mosca, ma che serve al presidente russo per tranquillizzare i due principali importatori di gas in Europa sugli effetti di quella che è subito apparsa come una ritorsione del pagamento in rubli.

    Prima Berlino e poi Vienna hanno dichiarato oggi l'allerta preventiva, scatenando subito la corsa al rialzo per le quotazioni del gas ad Amsterdam, salito fino a quota 124 euro (+14%), per assestarsi poi sui valori dello scorso 24 febbraio a 117,5 euro e limitare il rialzo al 9,77% a quota 118,97 euro al MWh.

    Un valore, quest'ultimo, ben al di sotto dei 336,995 euro segnati in apertura di contrattazioni lo scorso 7 marzo, quando il gas chiuse a 267,3 euro e sul livello dello scorso 22 dicembre (117,52 euro) quando il problema erano gli acquisti della Cina.

  • 20h12

    Macron invoca una tregua umanitaria per l'Ucraina

    Continua la battaglia di Emmanuel Macron per una tregua e per il rispetto del diritto umanitario in Ucraina, dopo che ieri il presidente aveva telefonato a Vladimir Putin chiedendo proprio il rispetto di quei principi per alleviare la situazione degli abitanti di Mariupol, la città assediata.

    «Oggi è un edificio della Croce Rossa ad essere stato colpito a Mariupol - ha incalzato oggi il presidente francese in un tweet - il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) è un attore neutro ed imparziale, che non può essere preso come obiettivo. Come non possono essere presi per obiettivo i civili, il personale sanitario o i malati. Di nuovo, lo dico con forza: tregua e rispetto del diritto umanitario»: lo scrive in un tweet il presidente francese, Emmanuel Macron.

    Ieri, il capo dell'Eliseo aveva parlato per un'ora al telefono con Putin, mettendo proprio le questioni umanitarie al centro del colloquio, con l'obiettivo di «garantire un'operazione umanitaria da lanciare già dai prossimi giorni». Alla Russia, il presidente francese rimprovera il «mancato rispetto del diritto umanitario internazionale».

    Il colloquio si è concluso con la presa d'atto che al momento «non ci sono le condizioni» per un'operazione umanitaria di evacuazione di Mariupol, così come chiesto da Francia, Turchia e Grecia. Ma l'Eliseo aveva aggiunto che il presidente russo aveva assicurato che avrebbe «riflettuto» sulla proposta per dare poi una risposta al suo omologo francese.

  • 19h57

    Centri asilo, Berna cerca rinforzi tra i suoi impiegati

    Confrontata con un forte afflusso di profughi in fuga dal conflitto ucraino, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) manca di personale e sta cercando di reclutare rinforzi in seno alla Confederazione. A tutti i funzionari è stata data la possibilità di adoperarsi temporaneamente in un centro d'asilo.

    «Il numero di persone provenienti dall'Ucraina che chiedono lo statuto di protezione S in Svizzera aumenta quotidianamente», ha spiegato a Keystone-ATS una portavoce della SEM. Serve dunque più personale nei sei centri federali che si occupano di registrare i rifugiati, ha aggiunto, confermando un'informazione divulgata oggi dall'emittente televisiva ginevrina Léman Bleu.

    Per cominciare, la SEM ha creato un pool di sostegno interno. «Oltre 100 colleghi della centrale sono già all'opera in tutti i centri federali», ha fatto sapere l'addetta stampa. «Il nostro potenziale è così stato esaurito, dato che alcune unità hanno altri compiti da svolgere».

    Pertanto la segreteria, in collaborazione con l'Ufficio federale del personale (UFPER), sta creando un'apposita squadra della Confederazione per l'Ucraina. L'obiettivo è di reclutare 110-120 persone da usare come rinforzi fra i quasi 40'000 funzionari.

    Leggi l'articolo completo qui.

  • 19h52

    Germania: «Z come la svastica», Berlino vuole bandirla

    «La guerra di aggressione russa contro l'Ucraina è un crimine. Chi approva pubblicamente questa guerra di aggressione può essere perseguito penalmente. Questo vale anche per l'esibizione del simbolo Z. Le autorità federali tengono d'occhio l'uso del simbolo». Il messaggio più chiaro è arrivato da questo post del 29 marzo, pubblicato sul profilo ufficiale Twitter del ministero dell'Interno tedesco.

    Da giorni diversi governi dei vari Laender tedeschi hanno sottolineato di volersi occupare della perseguibilità del nuovo simbolo filo-russo. Dalla città stato di Berlino alla Baviera, dalla Bassa Sassonia allo Schleswig-Holstein, la discussione in merito sembra appena iniziata.

    Intanto una prima denuncia sarebbe stata fatta dalla polizia a Rinteln, in Bassa Sassonia, contro due cittadini di origine russa che esibivano la Z sulla loro auto. Indagini vengono invece condotte a Wuerzburg (Baviera), dove cinque Z sono state scritte con lo spray su una chiesa, e a Hildesheim (sempre in Bassa Sassonia), dove le auto appartenenti a dei rifugiati ucraini sono state segnate contrassegnate con la lettera incriminata.

  • 19h47

    Biden evoca altri aiuti militari a Kiev

    Ulteriori forniture militari e altri 500 milioni di aiuti diretti da parte degli Usa a Kiev: sono le due novità della telefonata di un'ora tra Joe Biden e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

    «I leader hanno discusso di come gli Stati Uniti stanno lavorando 24 ore su 24 per soddisfare le principali richieste di sicurezza da parte dell'Ucraina, gli effetti cruciali che quelle armi hanno avuto sul conflitto e gli sforzi continui degli Usa con alleati e partner per identificare capacità aggiuntive per aiutare l'esercito ucraino a difendere il suo Paese», ha reso noto la Casa Bianca, annunciando poi la notizia del mezzo miliardo di aiuti diretti.

    La presidenza ucraina ha aggiunto che i due leader hanno «condiviso la valutazione della situazione sul campo di battaglia e del tavolo negoziale» e parlato «di "uno specifico supporto difensivo, di un nuovo pacchetto di ulteriori sanzioni, di aiuti macro-finanziari e umanitari».

    La telefonata arriva nel giorno in cui anche Mosca e Kiev hanno ammesso che non ci sono svolte nei negoziati e nella de-escalation, confermando l'iniziale scetticismo occidentale e i timori che la guerra possa trascinarsi ancora a lungo. La Casa Bianca ha confermato che un incontro tra Biden e Vladimir Putin sarà possibile solo dopo una «tangibile de-escalation da parte della Russia e un chiaro, vero impegno per una soluzione diplomatica».

    Intanto un alto dirigente dell'amministrazione Usa ha rivelato alla CNN che lo ‹zar› «è male informato dai suoi» sull'andamento della guerra in Ucraina e che i capi militari russi «hanno paura» di riferire a Putin quanto «male stiano procedendo le forze armate di Mosca» nella loro offensiva. La fonte ha parlato anche di «tensione continua» tra Putin e il ministero della Difesa perché il presidente russo «non si fida» dei capi militari. Il leader del Cremlino, per esempio, non sapeva che l'esercito «stesse usando e perdendo in battaglia reclute, cosa che indica una chiara mancanza di un flusso di informazioni accurate al presidente russo».

  • 19h17

    Pechino: «Legami con Mosca senza limiti»

    La cooperazione sino-russa «non ha limiti»: la Cina rinnova la solidità dei suoi legami con la Russia a dispetto dell'invasione dell'Ucraina e in risposta al pressing dell'Occidente per una condanna dell'azione militare voluta dal Cremlino.

    È il ministro degli Esteri Wang Yi a farlo, incontrando a Tunxi, nell'Anhui, il suo omologo russo Serghei Lavrov nella sua prima visita al principale alleato dallo scoppio della crisi e dalla firma del 4 febbraio della dichiarazione congiunta «sulla amicizia senza limiti» firmata dai presidenti Xi Jinping e Vladimir Putin.

    Nella sostanza, le relazioni bilaterali «hanno resistito alla nuova prova della mutevole situazione internazionale, hanno mantenuto la corretta direzione del progresso e hanno dimostrato un tenace slancio di sviluppo», ha affermato Wang, nel resoconto dell'incontro dato da Pechino, tenuto a margine della terza ‹riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi confinanti con l'Afghanistan›.

    Entrambe le parti, si legge in una nota serale diffusa da Pechino, «hanno una più ferma volontà di sviluppare relazioni bilaterali e una maggiore fiducia nel far progredire la cooperazione in vari campi. La Cina è disposta a collaborare con la Russia, guidata dall'importante consenso raggiunto dai due capi di Stato, per spingere le relazioni Cina-Russia a un livello più alto nella nuova era».

  • 18h39

    A Belgrado «invasione» pacifica di russi in fuga

    Belgrado si rivela sempre più rifugio di russi che lasciano il loro Paese dopo l'inizio della guerra in Ucraina. Si tratta in larga parte di coppie anche con figli, relativamente giovani e in generale benestanti o anche molto ricchi. Persone intenzionate a proseguire le loro attività a distanza dalla capitale serba, ritenuta un posto sicuro in un Paese notoriamente amico della Russia.

    Del resto, sarebbero alcune centinaia di migliaia i russi che hanno lasciato il loro Paese per la situazione creatasi dopo l'intervento armato in Ucraina. Stando a Belgrado, dove lingua, religione, costumi e tradizioni non sono così lontani dai corrispettivi russi, tanti dipendenti di società e compagnie internazionali sono in grado di effettuare pagamenti transazioni, prelevamenti di denaro e altre operazioni finanziarie senza i problemi insorti a Mosca, San Pietroburgo e nel resto della Russia dopo l'imposizione delle severe sanzioni occidentali.

  • 18h16

    Biden invoca i poteri della Guerra fredda per produrre metalli per batterie

    Joe Biden - riporta l'agenzia Bloomberg - si appresta a invocare i poteri dell'era della Guerra Fredda per incoraggiare la produzione di quei minerali essenziali per realizzare i veicoli elettrici e diversi tipi di batterie.

    La mossa per combattere il caro-prezzi dei minerali come il litio, prezzi in forte rialzo per il boom della domanda di veicoli elettrici, per i problemi alle catene di approvvigionamento e per il conflitto in Ucraina.

    La decisione del presidente americano dovrebbe arrivare nei prossimi giorni e nello specifico riguarda i poteri previsti dal Defense Production Act del 1950, ovvero la stessa autorità chiesta da Harry Truman per produrre l'acciaio per la guerra di Corea e da Donald Trump per la produzione di mascherine durante la pandemia.

  • 17h59

    Lavrov: «Progressi significativi nei colloqui con Kiev»

    La Russia considera i risultati dei colloqui russo-ucraini a Istanbul sullo status neutrale e non nucleare dell'Ucraina come un significativo progresso. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, citato dalla Tass.

  • 17h40

    Draghi sente Putin, telefonata di circa un'ora

    C'è stata nel pomeriggio, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, un colloquio telefonico tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente russo Vladimir Putin. Il colloquio, durato circa un'ora, è terminato da poco.

  • 17h00

    Le vittime dell'attacco a Mykolaiv salgono a 15

    Si aggrava ancora il bilancio dell'attacco missilistico di ieri contro l'edificio dell'amministrazione regionale di Mykolaiv, nel sud dell'Ucraina. Le vittime sono salite a 15, secondo quanto riferiscono i servizi d'emergenza locali, precisando che uno dei feriti è deceduto in ospedale.

    In precedenza, 14 corpi erano stati trovati tra le macerie del palazzo bombardato. Lo riporta l'Ukrainska Pravda.

  • 16h28

    Nessun ritiro di truppe russe da Kiev e Chernihiv

    Non c'è nessun ritiro dei russi su vasta scala nelle aree di Kiev e Chernihiv ma solo movimenti limitati. Lo ha comunicato un portavoce del ministero della Difesa ucraino. «Il nemico ha ritirato le unità che hanno subito le perdite maggiori per rifornirle», ha reso noto Oleksandr Motuzyanyk, aggiungendo che «l'assedio di Chernihiv continua, come missili e colpi di artiglieria lanciati dalle forze russe».

  • 16h16

    Wang a Lavrov, legami Cina-Russia hanno slancio di sviluppo

    Le relazioni tra Cina e Russia «hanno resistito alla nuova prova della mutevole situazione internazionale, hanno mantenuto la corretta direzione del progresso e hanno dimostrato un tenace slancio di sviluppo». Lo ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi nel bilaterale avuto a Tunxi, nell'Anhui, con il suo omologo russo Serghei Lavrov, tenuto a margine della terza «riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi confinanti con l'Afghanistan».

    Entrambe le parti, si legge in una nota di Pechino, «hanno una più ferma volontà di sviluppare relazioni bilaterali e una maggiore fiducia nel far progredire la cooperazione in vari campi. La Cina è disposta a collaborare con la Russia, guidata dall'importante consenso raggiunto dai due capi di Stato, per spingere le relazioni Cina-Russia a un livello più alto nella nuova era».

    Wang ha affermato che la situazione internazionale «è entrata in un periodo di turbolenza, testimoniando che il mondo sta attraversando profondi cambiamenti mai visti in un secolo».

    La Cina ha sempre sostenuto «la multipolarizzazione e la democratizzazione delle relazioni internazionali, gli scopi della Carta dell'Onu, e le norme fondamentali, l'obiettività e l'equità degli affari internazionali, posizionandosi «sempre sul lato giusto della storia».

  • 16h15

    Delegazione Kiev in Turchia discute di cooperazione militare

    Delegati ucraini sono rimasti in Turchia per discutere di una cooperazione a livello «tecnico-militare» con Ankara dopo i colloqui di ieri a Istanbul con rappresentanti russi. Lo fa sapere il quotidiano turco Sabah citando il negoziatore ucraino Davyd Arakhamia secondo il quale i colloqui di ieri al palazzo Dolmabahce di Istanbul con una delegazione russa hanno rappresentato un «passo positivo».

  • 16h10

    Kiev: status Donbass sarà affrontato da Putin e Zelensky

    La questione dello status del Donbass «è la più difficile». Lo ha sottolineato il negoziatore ucraino David Arahamiya in un'intervista all'indomani del round di colloqui con la Russia in Turchia.

    Arahamiya ha spiegato che l'argomento resta «tra parentesi» ed in Turchia «non è stato toccato». I due team «non avevano un mandato politico sufficiente per discuterne e quindi l'hanno tirato fuori prima dell'incontro dei leader e hanno lavorato su tutte le altre questioni», ha aggiunto.

  • 16h00

    Negoziatore Mosca, Kiev pronta a rapporti di buon vicinato

    «Ieri» durante i colloqui a Istanbul «l'Ucraina per la prima volta ha mostrato di essere pronta a soddisfare le condizioni per costruire relazioni di buon vicinato con la Russia» e «discuterne le richieste di principio». Lo ha detto il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, citato dalle agenzie russe.

    «Se questi impegni vengono onorati, la minaccia che la Nato abbia un punto di appoggio nel territorio ucraino verrà eliminato», ha aggiunto Medinsky.

    Comunque, «la posizione di fondo della Russia sulla Crimea e il Donbass non è cambiata», ha sottolineato il capo negoziatore di Mosca.

  • 15h55

    Kiev: Paesi garanti devono essere obbligati a difenderci

    Le garanzie di sicurezza chieste dall'Ucraina ad una serie di Paesi prevedono un intervento automatico in caso di un «attacco in qualsiasi forma». Lo afferma il capo della delegazione negoziale ucraina, David Arakhamia, in un'intervista a RBC.

    Con la firma di un accordo di sicurezza, «i paesi garanti devono essere obbligati, dopo consultazioni il cui tetto è di 72 ore, a fornire l'assistenza necessaria, sotto forma di armi e di intervento delle forze armate o altro», aggiunge, sottolineando che il «vincolo giuridico» a intervenire in difesa dell'Ucraina sarebbe garantito dalle ratifiche da parte dei parlamenti dei Paesi garanti.

  • 15h49

    Kiev, nostra proposta a Mosca prevede «neutralità rafforzata»

    Nei negoziati con la Russia, l'Ucraina ha proposto «un concetto di «neutralità rafforzata», in base al quale è necessario fare affidamento sul proprio esercito, oltre che disporre di garanzie» di sicurezza. «Cioè come la Svizzera, o Israele, che hanno un esercito di riserva che può essere mobilitato in gran numero e dare la risposta necessaria in caso di aggressione».

    Lo ha detto il capo della delegazione negoziale ucraina David Arakhamia in un'intervista a RBC. «Come si suol dire, confida in Dio, ma non sbagliarti su te stesso. Pertanto, il concetto di ‹neutralità fortificata› ci è molto vicino», ha aggiunto Arakhamia.

  • 15h35

    Wang a Lavrov, avanti con colloqui pace Mosca-Kiev

    La Cina invita Mosca e Kiev «a continuare i colloqui di pace nonostante le difficoltà e sostiene i risultati positivi raggiunti finora nei negoziati, il raffreddamento della situazione sul campo il prima possibile e gli sforzi compiuti dalla Russia e da altre parti per prevenire una crisi umanitaria su larga scala».

    È quanto ha detto il ministero degli Esteri cinese Wang Yi nell'incontro bilaterale avuto oggi con il suo omologo russo Serghei Lavrov, sottolineando che la questione dell'Ucraina ha «origini complesse: non è solo lo scoppio dell'accumularsi a lungo termine di conflitti per la sicurezza in Europa, ma è anche il risultato della mentalità della Guerra Fredda e del confronto tra gruppi».

    A lungo termine, ha aggiunto Wang nel resoconto fornito da Pechino, «dovremmo imparare le lezioni della crisi, rispondere alle legittime preoccupazioni in materia di sicurezza di tutte le parti sulla base dei principi del rispetto reciproco e dell'indivisibilità della sicurezza, e costruire un'architettura di sicurezza europea equilibrata, efficace e sostenibile attraverso il dialogo e il negoziato, in modo da raggiungere una stabilità a lungo termine in Europa».

    Le due parti, infine, hanno anche scambiato opinioni e coordinato posizioni su affari multilaterali come la situazione nell'Asia-Pacifico, nella penisola coreana e il meccanismo dei Paesi Brics.

  • 15h05

    Kiev: Referendum su intesa solo dopo ritiro truppe russe

    «Il referendum nazionale» sulla possibile intesa tra Ucraina e Russia «si terrà solo dopo che le truppe russe saranno tornate alle loro posizioni antecedenti al 23 febbraio». Lo ha detto il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak incontrando in videocollegamento i media internazionali a Leopoli.

    «Penso che nei prossimi giorni dovremo lavorare sui singoli termini del trattato, che dovrà essere accettato da tutti, anche dagli Stati garanti», ha spiegato. Interpellato sul ruolo di Roman Abramovich, Podolyak ha sottolineato la sua «efficacia» nel moderare tra i due team di negoziatori.

  • 15h00

    Nominati i membri della commissione d'inchiesta dell'ONU

    Il norvegese Erik Mose è stato nominato presidente della Commissione d'inchiesta sull'Ucraina, recentemente istituita dal Consiglio dell'ONU per i diritti umani per investigare tutte le presunte violazioni e abusi dei diritti umani e violazioni del diritto umanitario internazionale e crimini correlati nel contesto dell'aggressione contro l'Ucraina da parte della Federazione Russa.

    Oltre all'ex giudice della Corte europea dei diritti dell'uomo ed ex presidente del Tribunale penale internazionale per il Ruanda, sono stati nominati pure due membri indipendenti: Jasminka Dzumhur (Bosnia- Erzegovina) e Pablo de Greiff (Colombia).  Lo ha annunciato l'ONU oggi a Ginevra.

    La Commissione è stata istituita da una risoluzione approvata il 4 marzo scorso al termine di un dibattito urgente del Consiglio per i diritti umani, in seguito all'attacco della Russia contro l'Ucraina, il 24 febbraio scorso. 

    La Commissione dovrà tra l'altro riunire le prove di violazioni e abusi «in vista di eventuali futuri procedimenti giudiziari».

  • 14h40

    Zelensky alla Norvegia: fornite più energia a Ucraina e UE

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto appello alla Norvegia, secondo fornitore di gas naturale dell'UE dopo la Russia, perché fornisca più energia all'Ucraina e all'UE.

    Durante un discorso in videomessaggio davanti allo Storting, il parlamento monocamerale norvegese, Zelensky ha detto: «Potete dare un contributo decisivo alla sicurezza energetica dell'Europa, fornendo le risorse necessarie, sia per i paesi dell'UE che per l'Ucraina».

    Zelensky ha fra l'altro anche detto che le navi russe «non dovrebbero avere il diritto di usare i porti del mondo libero».

  • 14h05

    In Svizzera si sono annunciati quasi 20'000 rifugiati

    I rifugiati provenienti dall'Ucraina finora registratisi in Svizzera sono 19'289. A 11'912 di essi è stato concesso lo statuto di protezione S, fa sapere oggi su Twitter la Segreteria di Stato della migrazione (SEM).

    Il numero dei profughi in fuga dalla guerra arrivati nella Confederazione è dunque aumentato di 948 unità rispetto a ieri. Stando alla SEM, ulteriori 731 persone hanno ottenuto lo statuto S.

  • 13h45

    Kiev, bombardati Croce Rossa ufficio Ue a Mariupol

    I bombardamenti russi hanno colpito un edificio della Croce Rossa a Mariupol, fa sapere una responsabile ucraina. 'Alto rappresentante dell'Ue, Josep Borrell, dal canto suo, ha annunciato che «l'ufficio sul campo della missione consultiva dell'Ue in Ucraina è stato recentemente colpito dai bombardamenti russi, subendo gravi danni. Nessun membro della missione o collaboratore è rimasto ferito».

  • 13h10

    Borsa Europa scettica su tregua, Zurigo -0,2%

    Continuano la seduta in territorio negativo le borse europee, le cui aspettative per una tregua in Ucraina appaiono raffreddate dai dubbi espressi dall'intelligence americana sull'attendibilità delle intenzioni di Mosca. Francoforte cede l'1,3%, Parigi lo 0,9%, Madrid lo 0,8%, Milano lo 0,5% e Zurigo lo 0,2%, mentre Londra è sostanzialmente invariata. Negativi anche i future sugli indici di Wall Street, con cali compresi tra le 0,2 e lo 0,4%.

    Lo scetticismo verso la Russia surriscalda anche i prezzi dell'energia, con il Wti a 106,3 (+2,1%) e il Brent a 112,1 dollari (+1,7%) al barile. Corre soprattutto il gas (+13,8% a 123,4 euro), in allarme dopo l'allerta preventiva di Berlino.

  • 12h30

    Bombardamenti lungo fronte Kiev-repubblica Donetsk

    Le forze russe stanno bombardando quasi tutte le città lungo la linea del fronte tra il territorio controllato da Kiev e l'autoproclamata repubblica di Donetsk: lo ha reso noto alla tv nazionale ucraina il governatore regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko. Lo riporta il Guardian.

    Kyrylenko ha detto che ci sono stati attacchi anche su Maryinka e Novomykhailivka questa mattina e che «la situazione potrebbe peggiorare mentre le forze russe concentrano i loro sforzi per ottenere il controllo della regione di Donetsk», riferisce la Bbc.

  • 12h15

    Cremlino, dai negoziati ‹nessuna svolta›

    Niente di «promettente» né alcuna «svolta» nei colloqui russo-ucraini. E' il commento del Cremlino all'indomani dei negoziati tenuti in Turchia dalle delegazioni di Mosca e Kiev.

  • 12h00

    Cina, felici di dialogo e negoziato Mosca-Kiev

    La Cina «ha fatto del suo meglio per la pace e continuerà a svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere a modo suo l'attenzione sulla situazione in Ucraina» ed «è felice di vedere il dialogo e il negoziato tra Russia e Ucraina»: è la risposta del portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin sulla disponibilità di Pechino ad avere un ruolo di garante di una ipotetica tregua all'indomani del round di colloqui tenuto dalle parti a Istanbul.

    La Cina «ha sempre attribuito importanza alle legittime preoccupazioni in materia di sicurezza di tutti i Paesi», ha aggiunto Wang.

  • 11h55

    «Più di 30 bombardamenti nella regione di Kiev»

    Nella regione di Kiev la scorsa notte le truppe russe hanno effettuato più di 30 bombardamenti contro complessi residenziali e infrastrutture sociali. Lo ha riferito l'amministrazione militare regionale di Kiev su Telegram, citato da Unian.

    «L'esercito russo ha lanciato missili e bombe cercando di distruggere le infrastrutture e le aree residenziali in violazione del diritto umanitario internazionale. Gli occupanti russi continuano a terrorizzare la popolazione locale», ha aggiunto l'amministrazione militare.

  • 11h15

    Onu, oltre 4 milioni di rifugiati

    Sono più di 4 milioni i rifugiati che sono fuggiti dall'Ucraina da quando è iniziata l'invasione russa. Lo fa sapere l'agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite (Unhcr), secondo la quale sono 4,02 milioni le persone che hanno lasciato il paese.

    Considerando che l'Ucraina prima dell'invasione aveva una popolazione di circa 44 milioni di persone, questo significa che circa una persona su 11 ha lasciato l'Ucraina in questi oltre 30 giorni di guerra.

  • 10h55

    Immagini satellitari mostrano la distruzione di condomini a Mariupol

    Interi condomini nella città di Mariupol sono stati completamente distrutti dai bombardamenti russi, come mostrano recenti immagini satellitari della società Maxar Technologies.

    Come riferisce l'emittente statunitense CNN, le immagini satellitari sono l'ultimo aggiornamento sullo stato della città, che non proviene da fonti russe. Secondo il rapporto, le immagini confermano i dati satellitari dell'agenzia spaziale statunitense Nasa, secondo cui decine di pesanti esplosioni sono state registrate nella città di circa 440.000 abitanti.

    Tra le altre cose, le immagini mostrano l'area intorno al Drama Theatre, che è stato pesantemente danneggiato il 16 marzo e dove potrebbero essere morte fino a 300 persone, e una zona residenziale nell'est della città dove la maggior parte degli edifici residenziali sono stati completamente bombardati.

  • 10h40

    Governatore, Chernihiv bombardata tutta la notte

    Chernhiv è stata colpita dagli attacchi russi per tutta la notte, nonostante l'annuncio di Mosca di ridurre le operazioni militari nella città. Lo denuncia il governatore Viacheslav Chaus su Telegram, secondo quanto riportano i media internazionali. «Ci crediamo alle promesse? Certo che no», scrive Chaus, spiegando che le forze russe hanno condotto «attacchi sulla città di Nizhyn, inclusi attacchi aerei, e per tutta la notte hanno colpito Chernihiv».

  • 10h15

    Bbc, mercenario siriano, Mosca sfama la mia famiglia

    Ai mercenari siriani vengono offerti l'equivalente di circa 5.900 euro al mese per combattere in prima linea per la Russia nella guerra contro l'Ucraina. Lo riporta la Bbc.

    Un soldato siriano che si è offerto volontario per combattere ha spiegato che secondo lui la Russia sta compiendo un massacro in Ucraina, ma che sta anche aiutando i poveri siriani che non possono permettersi di mangiare.

    Il combattente ha detto che si è offerto volontario per via dei soldi offerti. La sua famiglia non vuole che vada in guerra, ma gli è stato detto che sarebbero state pagati l'equivalente di oltre 43.600 euro se fosse stato ucciso e ha raccontato di conoscere almeno 200 persone che si sono offerte volontarie. Secondo il governo ucraino e un'importante Ong siriana 14 centri di reclutamento sono stati allestiti in tutta la Siria.

  • 10h11

    Kiev chiede missione Onu a Chernobyl

    «Chiediamo che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite prenda subito delle misure per demilitarizzare la zona di esclusione di Chernobyl ed introdurvi una missione speciale dell'Onu per eliminare il rischio che si ripeta una catastrofe nucleare». Lo ha detto la vice premier ucraina Iryna Vereshcuk, secondo quanto riportano i media internazionali, durante la conferenza stampa in cui ha annunciato i nuovi corridoi umanitari concordati per oggi.

    Vereshcuk ha detto che secondo le forze armate ucraine c'è il pericolo che delle munizioni esplodano nella centrale nucleare di Chernobyl e che le forze russe che occupano lo stabilimento devono ritirarsi dall'area.

  • 09h50

    Il Giappone amplia lista divieti export a Russia

    Il Giappone amplia la lista delle sanzioni applicate all'export in Russia per intensificare la pressione sugli oligarchi considerati vicini al presidente Putin.

    L'elenco riguarda 19 prodotti, e include automobili del valore di oltre 6 milioni di yen, l'equivalente di circa 45.000 franchi, motociclette che superano i 600 mila yen, allargando il divieto alla sfera musicale, con pianoforti del valore di oltre 200 mila yen, il settore dei gioielli con le perle naturali, gli orologi e anche quello della ristorazione, tra cui i whisky giapponesi di alta fascia.

    Tokyo aveva già imposto un divieto per circa 300 prodotti, compresi gli articoli che potevano essere utilizzati come accessori militari, oltre all'esportazione di semiconduttori. Il ministro del Commercio nipponico, Koichi Hagiuda, ha confermato che verrà mantenuta una stretta sorveglianza sull'evoluzione del conflitto in Ucraina, e ulteriori decisioni verranno prese in cooperazione con la comunità internazionale.

  • 09h15

    Kiev, concordati per oggi 3 corridoi umanitari

    Per la giornata di oggi sono stati concordati tre corridoi umanitari in Ucraina, tutti nel Sud del Paese. Lo fa sapere la vice premier Iryna Vereshcuk su Telegram.

    I tre corridoi sono: per l'evacuazione dei residenti di Mariupol e la consegna degli aiuti umanitari alla città di Berdyansk; per la consegna degli aiuti umanitari e l'evacuazione delle persone dalla città di Melitopol; per un convoglio di persone con mezzi propri dalla città di Energodar a Zaporizhia.

    «Ieri ai colloqui di Istanbul, la delegazione russa ha ricevuto proposte per organizzare corridoi umanitari verso i 97 insediamenti più colpiti nelle regioni di Kharkiv, Kyiv, Kherson, Chernihiv, Sumy, Zaporizhia, Donetsk, Lugansk e Mykolayiv», fa sapere la vicepremier, aggiungendo che «oggi continueremo a lavorare per ottenere l'approvazione per questi corridoi umanitari».

  • 09h00

    Berlino attiva allerta preventiva su gas in Germania

    Il governo tedesco ha attivato l'allerta preventiva del piano di emergenza sul gas in Germania. Lo ha annunciato il ministro dell'Economia e del Clima Robert Habeck a Berlino, in una conferenza stampa al ministero, spiegando che a causa della guerra in Ucraina la Germania si prepara a un peggioramento dell'approvvigionamento del gas, attualmente comunque garantito.

    Il piano di emergenza del gas prevede tre stadi, ha spiegato Habeck: il primo, quello dell'allerta, attivato oggi, è una «fase di monitoraggio»; il secondo stadio prevedrebbe «l'allarme» e il terzo la proclamazione della «emergenza».

    Al momento, ha spiegato Habeck, non c'è un problema di approvvigionamento del gas e quella di proclamare l'allerta è una «decisione preventiva» presa in via cautelare.

  • 08h45

    L'Hrw accusa la Russia di usare mine antiuomo

    Le forze russe che combattono in Ucraina hanno utilizzato mine antiuomo vietate nella regione orientale di Kharkiv: è l'accusa lanciata da Human Rights Watch.

  • 08h40

    Trump a Putin, divulghi informazioni dannose sui Biden

    Con una controversa richiesta di aiuto in politica interna rivolta al principale nemico degli Usa nel bel mezzo della guerra in Ucraina, Donald Trump ha chiesto a Vladimir Putin di rendere pubblica qualsiasi informazione dannosa a sua conoscenza sulla famiglia Biden.

    La richiesta riguarda in particolare su Hunter Biden, il figlio del presidente. «Direi che, se Putin sapesse la risposta, dovrebbe renderla nota e noi dovremmo conoscerla», ha detto in una nuova intervista pubblicata da JustTheNews.

  • 08h30

    Kiev ancora bombardata

    Durante la notte ci sono stati ancora bombardamenti nel nord-ovest di Kiev, nonostante i russi abbiano annunciato la riduzione delle operazioni. Le esplosioni sono avvenute a circa 20 km dalla capitale.

    Secondo l'esercito ucraino, il ritiro delle truppe russe sarebbe stato annunciato in modo «ingannevole» e in realtà sarebbe in atto una semplice «rotazione di singole unità» con l'obiettivo di «fuorviare la leadership militare» ucraina.

  • 08h00

    145 i bambini rimasti uccisi dall'inizio del conflitto

    È salito a 145 il numero dei bambini rimasti uccisi in Ucraina dall'inizio della guerra. Lo ha riferito l'ufficio del procuratore generale su Telegram, citato da Unian.

    Cresce a 222 il numero dei bambini che hanno riportato ferite negli attacchi delle truppe russe. La Procura generale ha evidenziato che questi dati non sono definitivi, poiché non vi è alcuna possibilità di raggiungere i luoghi dei bombardamenti nelle aree di ostilità attive e nei territori temporaneamente occupati.

    Queste cifre non hanno potuto essere verificate da fonti indipendenti.

  • 07h45

    Gran Bretagna, le truppe russe tornano in Bielorussia per rifornirsi

    Le unità russe che hanno subito pesanti perdite sono state costrette a tornare in Bielorussia e in Russia per rifornirsi e riorganizzarsi. Lo afferma in un tweet il Ministero della Difesa del Regno Unito che ha appena rilasciato il suo ultimo rapporto di intelligence.

    «Le unità russe che hanno subito pesanti perdite sono state costrette a tornare in Bielorussia e in Russia per riorganizzarsi e rifornirsi – si legge – tale attività sta mettendo ulteriore pressione sulla già tesa logistica della Russia e dimostra le difficoltà che Mosca sta avendo nel riorganizzare le sue unità nelle aree avanzate in Ucraina».

    «La Russia – dice ancora il rapporto – probabilmente continuerà a compensare la sua ridotta capacità di manovra a terra con attacchi di massa di artiglieria e missili. L'attenzione dichiarata della Russia su un'offensiva a Donetsk e Lugansk è probabilmente una tacita ammissione che sta lottando per sostenere più di un asse significativo di avanzata».

  • 07h00

    Bombardamenti nel Lugansk, ci sono vittime

    La città orientale di Lysychansk, nel Lugansk, è stata bombardata questa mattina dall'artiglieria pesante russa e ci sono delle vittime. L'attacco ha provocato ampi danni sulle aree residenziali, riporta il Guardian citando le autorità locali.

    «Si sono avuti gravi danni su edifici con molti piani», scrive su Telegram il governatore della regione di Lugansk, Serhiy Gaidai. Secondo i media ucraini ci sono delle vittime, anche se il numero non è ancora stato chiarito.

  • 07h30

    Stato maggiore, mine russe nelle posizioni occupate

    Le truppe russe stanno rafforzando le posizioni conquistate, anche installando campi minati, mentre non si registrano tentativi di espandere il loro controllo sulle città: lo riferisce lo stato maggiore ucraino, secondo la Ukrainska Pravda, nel suo riepilogo della situazione sul terreno.

    Nella regione di Zaporozhye, i russi stanno realizzando strutture di fortificazione ma «l'obiettivo di raggiungere i confini amministrativi delle regioni di Donetsk e Luhansk, l'accerchiamento della città di Kiev e stabilire il controllo sulla riva sinistra dell'Ucraina rimane inadempiuto».

    In direzione sud – dice lo stato maggiore – «il nemico sta adottando misure per ripristinare la capacità di combattimento delle sue unità» frenando «le azioni delle unità delle forze armate ucraine con fuoco di artiglieria e attacchi aerei».

    Bombardamenti hanno interessato anche i dintorni di Stepnogorsk, Orikhovo e Gulyaypole, mentre «non ci sono cambiamenti significativi nella composizione e posizione delle truppe nemiche nelle aree di Volyn , Polissya e Seversky». Nessun cambiamento significativo anche nelle zone operative del Mar Nero e del mar di Azov. Proseguono invece «attacchi aerei e missilistici nelle aree di Kreminna e Mariupol», che resta comunque in mani ucraine.

  • 07h00

    Casa Bianca, incontro con Putin possibile dopo de-escalation

    Un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo statunitense Joe Biden sarà possibile solo dopo una significativa riduzione dell'escalation in Ucraina: lo ha detto ai giornalisti il direttore delle comunicazioni della Casa Bianca Kate Bedingfield, secondo quanto riferito dalla Tass.

    «Ieri (Biden, ndr) ha detto che sarebbe disposto a incontrare di nuovo il presidente Putin o a parlargli», ha detto. «Non posso indicare le precondizioni per una conversazione tra il presidente Biden e il presidente Putin, se non per dire che siamo stati molto chiari, il presidente Biden è stato molto chiaro sul fatto che ci deve essere una tangibile de-escalation dalla Russia e un chiaro, vero impegno per una soluzione diplomatica».

  • 06h30

    Forze armate, 2.000 soldati arrivati dalla Georgia

    L'esercito russo in Ucraina ha ricostituito i suoi ranghi con unità provenienti dai territori occupati della Georgia: secondo lo stato maggiore delle Forze armate ucraine citate dalla Ukrainska Pravda sarebbero arrivate in totale circa 2.000 persone.

    «Nei territori temporaneamente occupati degli oblast di Zaporizhia e Kherson, il nemico continua a commettere atti illegali contro la popolazione locale», denunciano le forse di difesa ucraine. Alla periferia di Melitopol i russi hanno istituito posti di blocco.

    «Nelle ultime 24 ore, le forze alleate hanno respinto quattro attacchi degli occupanti russi nelle aree di Donetsk e Luhansk», cita l'ultimo bollettino, «i soldati ucraini hanno distrutto 7 carri armati, 7 unità corazzate, 2 unità di veicoli e un cannone anticarro. Il nemico – conclude – ha subito vittime».

  • 05h00

    Mosca respinge accuse Usa su crisi alimentare

    Mosca considera le osservazioni del vicesegretario di Stato americano Wendy Sherman sul presunto ruolo della Russia nella crisi alimentare in Ucraina e nel mondo come parte della guerra dell'informazione di Washington contro la Russia: lo ha affermato l'ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov, secondo quanto riferito dalla Tass.

    «Consideriamo le osservazioni di Wendy Sherman come una parte della guerra dell'informazione degli Stati Uniti contro la Russia», ha affermato il diplomatico nel canale Telegram dell'ambasciata.

  • 03h00

    Usa, Russia blocca 100 navi con cibo nel mar Nero

    I russi stanno bloccando 94 navi alimentari civili nella regione del Mar Nero e hanno bombardato tre navi che trasportano merci dai porti del Mar Nero in tutto il mondo, in particolare quelle noleggiate da una azienda agricola. Lo ha detto il primo vicesegretario di Stato americano Wendy Sherman, citato da Ukrinform.

    Circa il 30% delle esportazioni mondiali di grano provengono dalla regione del Mar Nero, così come il 20% del mais e il 75% dell' olio di girasole. 

    Molti esportatori hanno rinunciato a inviare le loro navi nel Mar Nero, anche nei porti russi.

    «La Marina russa sta bloccando l'accesso ai porti ucraini, il che blocca di fatto l'esportazione di grano», ha detto la Sherman citata da Ukrinform.

  • 15 milioni di euro di aiuti dal concerto di Birmingham

    Ha raccolto oltre 12 milioni di sterline, poco meno di 15 milioni di euro, il grande concerto per l'Ucraina colpita dalla guerra svolto ieri sera alla Resorts World Arena di Birmingham. Lo riporta l'Independent.

    Sul palco si sono esibite star della musica internazionale, fra cui Camila Cabello, Ed Sheeran e gli Snow Patrol, oltre a Emeli Sande, Becky Hill e The Manic Street Preachers. Jamala, vincitrice dell'Eurovision 2016 in rappresentanza dell'Ucraina, ha eseguito la sua canzone «1944», sulla deportazione forzata dei tartari di Crimea da parte dell'Unione Sovietica.

    «Tutti abbiamo la responsabilità di aiutare il popolo ucraino e non possiamo restare fermi», ha detto Cabello ai media del Regno Unito.

    A presentare il Concert For Ukraine, trasmesso in diretta dall'emittente Itv, l'ex Spice Girl Emma Bunton, insieme a Marvin Humes e Ronan Kemp.

    Il ricavato del live andrà al Disasters Emergency Committee (Dec) e servirà a fornire cibo, acqua, alloggio e assistenza medica ai rifugiati in fuga dalla guerra.

  • 01h00

    Cina a Onu, sanzioni aggraveranno la carestia

    «Le sanzioni e i blocchi economici esacerberanno artificialmente la mancanza di cibo e l'alterazione dei prezzi, sconvolgendo ulteriormente la produzione alimentare e la catena di distribuzione nel mondo, facendo salire i prezzi e ponendo un onere sui paesi in via di sviluppo che non meritano». Lo ha detto il vice rappresentante permanente della Cina all'Onu, Dai Bing, alla riunione del Consiglio di Sicurezza sull'Ucraina.

    Pechino chiede un «maggiore coordinamento internazionale per stabilizzare la fornitura di cibo e i prezzi, assicurando la sicurezza alimentare globale» e sostiene che l'Onu e le sue agenzie di settore «devono attivamente contribuire a coordinare la produzione e il commercio di cibo tra i paesi aiutando le nazioni in via di sviluppo a sopravvivere allo shock».

    «Se la crisi continua e si aggrava ci saranno maggiori danni e non è nell'interesse di nessuna parte», ha continuato l'ambasciatore, sottolineando che «la comunità internazionale deve incoraggiare e sostenere negoziati diretti tra Russia e Ucraina» e «Usa, Nato e Ue devono impegnarsi in inutile dialogo con Mosca adattandosi alle legittime preoccupazioni della sicurezza di tutte le parti».

  • 00h05

    Russia accusata all'Onu per crisi alimentare mondiale

    Il presidente «Vladimir Putin ha iniziato questa guerra, ha creato questa crisi alimentare globale, ed è lui che può fermarla», ha denunciato la vice segretaria di stato Usa Wendy Sherman in una riunione del Consiglio di Sicurezza Onu dedicato alla situazione umanitaria in Ucraina.

    «La Russia e il presidente Putin, loro soltanto, portano la responsabilita' di aver fatto la guerra all'Ucraina e delle conseguenze di questa guerra sulla sicurezza alimentare mondiale», ha aggiunto. «I prezzi dei generi alimentari stanno già salendo alle stelle nei paesi a basso e medio reddito poiché la Russia soffoca le esportazioni ucraine. In tutto il Medio Oriente e l'Africa, i prezzi già elevati delle materie prime di base, compreso il grano, sono aumentati tra il 20% e il 50% quest'anno», ha proseguito, dicendosi «particolarmente preoccupata per paesi come Libano, Pakistan, Libia, Tunisia, Yemen e Marocco, che dipendono fortemente dalle importazioni ucraine per nutrire le loro popolazioni».

    Circa «50 milioni di cereali che acquistiamo arrivano dall'Ucraina e nutrivamo 125 milioni di persone» prima della guerra, ha ricordato David Beasley, direttore del programma alimentare mondiale, mettendo in guardia contro l'impatto «devastante» che la crisi avra' sulle sue operazioni.

  • 00h01

    Inizia il trentacinquesimo giorno di guerra in Ucraina

  • 23h55

    Klitschko, 11 sindaci e 8 funzionari rapiti dai russi

    L'esercito russo continua a rapire sindaci e funzionari cittadini nei territori ucraini temporaneamente occupati. Lo ha denunciato il sindaco di Kiev Vitaliy Klitschko, a capo anche l'Associazione delle città ucraine. «Durante la guerra, dal 24 febbraio, gli occupanti hanno rapito 11 sindaci e altri otto funzionari comunali».

    Lo riporta Radio Svoboda, sottolineando che rapire i leader delle comunità in tempo di guerra mette in pericolo tutti i residenti di tali comunità, poiché sono responsabili della gestione dell'emergenza e dei mezzi di sussistenza.

    Klitschko ha chiesto alle organizzazioni internazionali e ai sindaci dei comuni europei di «fare ogni sforzo, utilizzare tutti i meccanismi e le pressioni possibili per aiutare l'Ucraina a superare l'invasione russa il prima possibile».

  • 23h45

    Gran Bretagna, Mosca ha fallito l'accerchiamento di Kiev

    Il Ministero della Difesa del Regno Unito, dopo il suo ultimo aggiornamento dell'intelligence dall'Ucraina, ha riferito che le ripetute battute d'arresto dei russi e i contrattacchi riusciti significano che Mosca ha quasi certamente fallito nel suo obiettivo di circondare la capitale Kiev.

    Le dichiarazioni di oggi (martedì ndr.) del Cremlino – che sta ridimensionando le operazioni a Kiev e nella città settentrionale di Chernihiv – suggeriscono che la Russia abbia accettato di aver perso l'iniziativa in quelle aree, afferma il Ministero della Difesa, secondo quanto riporta la Bbc.

    Ed è molto probabile – si aggiunge – che la Russia ora devierà il suo potenziale bellico verso le regioni di Lugansk e Donetsk nel Donbass.

  • 23h30

    Onu, non riusciamo a raggiungere Mariupol

    «La maggior parte dei posti li possiamo raggiungere in Ucraina in questo momento, ma non Mariupol». Lo ha detto David Beasley, direttore esecutivo del World Food Programme (l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare e che è la più grande organizzazione umanitaria del mondo) sottolineando le conseguenze di vasta portata della guerra in Ucraina sulla produzione mondiale di grano. «Ci aspettano mesi difficili», ha aggiunto.

SDA