Guerra Ucraina: la Russia brucia il gas che non manda in Europa

SDA

8.8.2022 - 18:57

La stazione di compressione di Portovaya (archivio)
La stazione di compressione di Portovaya (archivio)
Keystone

«La Russia sta bruciando il gas in eccesso che non esporta nei Paesi europei».

8.8.2022 - 18:57

Lo riporta El Mundo citando la televisione finlandese Yle, secondo cui le immagini satellitari del sistema di monitoraggio degli incendi della NASA mostrano le fiamme nella stazione di compressione di Portovaya, di proprietà di Gazprom.

Il servizio della NASA mostra incendi non dichiarati vicino alla stazione di Portovaya da metà giugno, cioè dal momento in cui – ricorda il media spagnolo – sono state limitate le consegne del Nord Stream 1.

Senza opportunità di vendita in Asia e senza i suoi clienti europei, a cui è stato destinato l'83% delle esportazioni di gas naturale diretto prima della guerra contro l'Ucraina, la Russia ha poche opportunità di vendita», sottolinea El Mundo, spiegando che Putin avrebbe così deciso di ricorrere al «flaring», una pratica che consiste nel bruciare senza recupero energetico il gas naturale in eccesso estratto.

Una pratica che, secondo quanto rilevato dalla Nasa, sarebbe iniziata il 17 giugno in concomitanza con le prime riduzioni dei flussi verso l'Europa, via Nord Stream, tagliate all'epoca al 40% della capacità (e poi ridotte ulteriormente al 20%).

La stazione di compressione di Portovaya è vicino al confine con la Finlandia e la tv Yle oltre alle immagini Nasa, cita anche dei testimoni oculari.

SDA