Guerra in Ucraina Scoppia la battaglia del rublo, il G7: «Se Putin fa così, è con le spalle al muro»

SDA

28.3.2022 - 16:19

Il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck.
Il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck.
Keystone

Scoppia la guerra del rublo tra la Russia e l'Occidente. I Paesi del G7 hanno ribadito questo lunedì che chiedere il pagamento in rubli per il gas russo è «inaccettabile». Questa richiesta inoltre dimostra che il presidente russo Vladimir Putin ha «le spalle al muro».

28.3.2022 - 16:19

A presentare la posizione del G7 è stato il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck – la Germania ha la presidenza di turno del G7 – in una dichiarazione resa nota da Berlino.

Tutti i Paesi del G7 hanno convenuto che si tratta di una chiara violazione unilaterale dei contratti esistenti e questo significa che un pagamento in rubli semplicemente «non è accettabile».

Immediata la risposta di Mosca. L'Europa non vuole pagare il gas in rubli? Certamente la Russia non distribuirà gratis il proprio gas, «non faremo beneficenza», ha risposto seccamente il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

Peskov non si è sbilanciato sulle contromisure che Mosca potrebbe adottare al diniego occidentale sul pagamento delle forniture in rubli come richiesto dall'amministrazione russa riferendosi a «Paesi ostili» non meglio identificati. «Ma di sicuro non forniremo gas gratuitamente, questo è certo. È quasi impossibile fare beneficenza nella nostra situazione».

Ridotta l'intensità dell'avanzata di Mosca

Le autorità di Mosca stanno comunque lavorando a misure per limitare la concessione di visti per la Russia ai cittadini dei Paesi coinvolti in «attività ostili», ha spiegato il ministro degli Esteri Serghei Lavrov. Un decreto è in preparazione in questo senso. La misura introdurrà una serie di restrizioni per l'entrata sul territorio della Russia.

Sul terreno continuano gli scontri nel sud-est del Paese mentre nel suo ultimo rapporto operativo l'esercito dell'Ucraina sostiene che la Russia abbia ritirato le truppe che circondavano Kiev dopo aver subito perdite significative. Il ritiro ha «significativamente ridotto» l'intensità dell'avanzata di Mosca, aggiunge lo stato maggiore delle forze armate ucraine.

L'allerta rimane però alta anche intorno alla capitale perchè funzionari militari affermano di ritenere che la Russia stia trasportando missili 'Iskander' a Kalinkavichy, nel sud-est della Bielorussia, non lontano quindi da Kiev.

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