Questione LGBTQ L'Ungheria vieta la «promozione» dell'omosessualità ai minori

SDA

15.6.2021 - 14:11

La legge, promossa dal partito del premier Viktor Orban (in un'immagine d'archivio del primo aprile), è passata con 157 voti a favore e un solo contrario.
La legge, promossa dal partito del premier Viktor Orban (in un'immagine d'archivio del primo aprile), è passata con 157 voti a favore e un solo contrario.
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L'Ungheria ha approvato una legge che vieta la promozione dell'omosessualità nei confronti dei minori. La misura è stata criticata da Amnesty International e altre organizzazioni come un duro colpo contro i diritti Lgbtq (sigla per lesbica, gay, bisessuale e transgender).

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La normativa, promossa dal partito del premier Viktor Orban, è passata con 157 voti a favore e un solo contrario.

«Al fine di garantire la protezione dei diritti dei bambini, la pornografia e i contenuti che raffigurano la sessualità fine a se stessa o che promuovono la deviazione dall'identità di genere, il cambiamento di genere e l'omosessualità non devono essere messi a disposizione delle persone di età inferiore ai diciotto anni», si legge nel testo normativo.

Le lezioni di educazione sessuale «non dovrebbero essere finalizzate a promuovere la segregazione di genere, il cambiamento di genere o l'omosessualità», aggiunge.

«Il diario di Bridget Jones» e «Harry Potter» in seconda serata

In base alla nuova legge, una pubblicità come quella lanciata dalla Coca-Cola nel 2019 che promuoveva l'accettazione dei gay in Ungheria sarebbe vietata, così come film e libri che mettono in scena l'omosessualità.

Il canale televisivo commerciale RTL Klub Hungary ha già detto che pellicole come «Il diario di Bridget Jones», «Harry Potter» e «Billy Elliot» saranno trasmessi d'ora in avanti solo in seconda serata e con il divieto ai minori di 18 anni.

Intanto oltre 5000 persone si sono radunate ieri sera davanti al parlamento ungherese per protestare contro la legge che, sostengono, «limita gravemente» la libertà di espressione e i diritti dei bambini. Per i gruppi Lgbtq è una misura paragonabile a quelle in vigore in Russia.