Armamenti Gli USA e la NATO sospendono il trattato che limita le forze militari in Europa

SDA

7.11.2023 - 14:23

«Il ritiro della Russia è l'ultima di una serie di azioni che mina sistematicamente la sicurezza euro-atlantica», ha affermato in una nota l'organo di governo della Nato, il Consiglio Nord Atlantico. (Foto simbolica)
«Il ritiro della Russia è l'ultima di una serie di azioni che mina sistematicamente la sicurezza euro-atlantica», ha affermato in una nota l'organo di governo della Nato, il Consiglio Nord Atlantico. (Foto simbolica)
Keystone

Gli Stati Uniti e i loro alleati della Nato hanno notificato che sospenderanno formalmente la loro partecipazione a un trattato del 1990 che limita le forze convenzionali in Europa, segnando la fine di un altro storico accordo sul controllo degli armamenti.

Lo scrive il Wall Street Journal. La mossa dell'Alleanza fa seguito al ritiro formale della Russia dallo stesso accordo e alle lamentele occidentali di lunga data secondo cui Mosca non stava onorando i termini del trattato.

La sospensione scatterà il 7 dicembre per gli Stati Uniti.

«Il ritiro della Russia è l'ultima di una serie di azioni che mina sistematicamente la sicurezza euro-atlantica», ha affermato in una nota l'organo di governo della Nato, il Consiglio Nord Atlantico.

Perché c'era la Russia nel trattato?

L'accordo risale al 1990 e poneva dei limiti al numero di armi convenzionali che la Nato e i Paesi allora nel Patto di Varsavia potevano dispiegare in Europa.

Il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991 aveva portato ad un totale cambiamento degli equilibri strategici, inducendo la Russia a ratificare nel 1999 una versione aggiornata del trattato.

Nel 2007 aveva imposto tuttavia una moratoria all'osservanza del trattato e nel 2015 aveva sospeso la propria partecipazione all'organo consultivo lamentando che i Paesi della Nato non lo avevano ratificato.

Cosa significa?

La sospensione della partecipazione al trattato – che ha continuato ad essere rispettato anche dopo lo scioglimento del Patto di Varsavia e dell'Unione Sovietica – darà agli Stati Uniti maggiore flessibilità nello schierare forze sui fianchi settentrionale e meridionale della Nato, comprese la Romania e la Bulgaria, vicino all'Ucraina.

Consentirà inoltre agli alleati occidentali dell'Ucraina di evitare di condividere informazioni sullo schieramento delle loro forze con le nazioni vicine alla Russia.

«Il ritiro della Russia dal trattato è insostenibile e richiede una forte risposta da parte dell'alleanza», ha affermato un dirigente del dipartimento di Stato americano. «Non intraprendere alcuna azione manderebbe il messaggio sbagliato», ha aggiunto.

Con questa mossa, un altro trattato fondamentale che ha contribuito a suggellare la fine della Guerra Fredda è finito nel dimenticatoio.

L'uscita da Mosca

La Russia ha concluso oggi la procedura per ritirarsi dal Trattato sulle forze convenzionali in Europa (Cfe), al quale aveva già sospeso la sua partecipazione negli anni passati: lo annuncia il ministero degli Esteri di Mosca sul suo sito web ufficiale.

«La procedura prevista dal Trattato Cfe per il ritiro della Russia da questo trattato si è conclusa alla mezzanotte del 7 novembre 2023. Pertanto, il documento giuridico internazionale, la cui validità il nostro Paese ha sospeso nel 2007, è diventato per noi storia», ha dichiarato il dicastero russo.

Il presidente russo Vladimir Putin aveva firmato una legge per il ritiro di Mosca dall'intesa a maggio, cioè poco più di un anno dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe russe.