Stati Uniti In aiuto di Biden, Obama scende in campo per il 2024

SDA

2.7.2023 - 19:57

L'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama (foto d'archivio).
L'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama (foto d'archivio).
KEYSTONE

Barack Obama scende in campo in aiuto di Joe Biden. Con davanti una campagna elettorale impegnativa e in salita, il presidente si affida all'ex capo per rilanciare la sua immagine e, soprattutto, parlare con quei giovani elettori che non vedono di buon occhio la sua ricandidatura al 2024.

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Di fronte agli occhi dei giovanissimi Biden paga l'età avanzata: in lui non vedono qualcuno in grado di rappresentarli e farsi carico delle loro battaglie per il futuro. Nel presidente vedono una vecchia generazione al potere che riesce a interpretare il mondo solo sotto la lente del passato, soffocando i nuovi leader.

Ma non sono solo i giovani a non essere convinti da Biden per la sua età: l'ultimo sondaggio di NBC indica che il 68% degli elettori è preoccupato per il suo stato di salute, con una quota del 55% che si dichiara molto preoccupata.

Timori che si riflettono anche sulla raccolta fondi, con i finanziatori democratici scettici a impegnarsi nei confronti del presidente più anziano della storia americana. Biden ha 80 anni e, alla fine di una suo ipotetico secondo mandato, ne avrebbe 86.

Biden si affida a Obama

Per ringiovanire la sua immagine e avviare un dialogo con i giovani e con gli elettori più scettici, Biden si affida così a Obama, l'ex presidente che continua a ispirare e che molti sognano come numero due al posto di Kamala Harris.

Dopo anni di basso profilo, quasi defilato, Obama di recente è sceso prepotentemente in campo prendendo per mano la campagna del presidente nel tentativo di rilanciarla. La presenza dell'ex presidente – è l'auspicio di molti – potrebbe aiutare anche l'immagine di Harris, considerata per la sua impopolarità una zavorra alla campagna per il 2024.

Trump continua a regnare nei sondaggi

Cercando una svolta che spazzi via le perplessità e i timori su Biden, i democratici non perdono di vista quanto accade nel Partito repubblicano. Nonostante due incriminazioni e una visibilità più limitata che in passato, Donald Trump regna nei sondaggi e sembra avere la nomination in tasca.

I suoi rivali non riescono infatti a far breccia nel cuore del popolo dell'ex presidente pur promuovendo politiche ancora più radicali del tycoon. E vengono travolti dalle critiche, come nel caso di Ron DeSantis sul quale si è scatenata una bufera.

Sulla scia della vittoria consegnata ai conservatori dalla Corte suprema sui diritti gay, il governatore della Florida ha postato un video per attaccare la posizione «conciliante» di Trump nei confronti degli LGBTQ+. Un filmato che riprende le parole pronunciate dall'ex presidente nel 2016 dopo la strage al Pulse, il club gay di Orlando in cui persero la vita 49 persone e altre 53 rimasero ferite.

DeSantis è stato duramente criticato da parte degli stessi repubblicani. Log Cabin Republican, la maggiore organizzazione Lgbtq conservatrice negli Stati Uniti, lo ha bollato come «omofobo» e definito «pericolose e stupide» le politiche cavalcate dal governatore nei confronti della comunità gay.

«È sceso a un nuovo minimo storico» con una «tattica divisiva», attacca Caitlin Jenner, l'icona transgender patrigno di Kim Kardashian.