USA 2024È scontro tra Biden e Trump: «Sei una minaccia per la democrazia»
SDA
10.12.2023 - 20:00
«Sei una minaccia per la democrazia»: è l'accusa che si sono lanciati reciprocamente Joe Biden e Donald Trump in questo fine settimana, mentre alcuni sondaggi segnalano il sorpasso del magnate sul presidente e alcuni media fanno circolare i primi totonomi di una sua seconda presidenza, con personaggi che a qualcuno fanno venire i brividi.
Keystone-SDA
10.12.2023, 20:00
11.12.2023, 08:10
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Con il rischio di essere azzoppato dagli imbarazzanti processi al figlio Hunter e da un'indagine di impeachment che potrebbe essere votata martedì alla Camera, l'inquilino della Casa Bianca cerca di trasformare le elezioni in un referendum non più sui propri risultati, offuscati dall'inflazione e da due guerre in corso, ma su Trump, i suoi problemi giudiziari, la minaccia che rappresenta per le istituzioni.
E per ora affila le accuse contro il suo probabile rivale lontano dalle telecamere, sfruttando l'allarme sul pericolo di una svolta autoritaria lanciato dai media americani e anche da alcuni repubblicani suoi nemici, da Liz Cheney a Mitt Romney.
«Trump rappresenta molte minacce per questo Paese»
«Trump rappresenta molte minacce per questo Paese. Dal diritto di scelta ai diritti civili, al diritto di voto, alla posizione dell'America nel mondo. Ma la più grande minaccia di tutte è quella che Trump pone alla nostra democrazia. Se perdiamo questa, perdiamo tutto», ha messo in guardia il presidente durante una raccolta fondi a Hollywood, presenti star come Steven Spielberg e Barbra Streisand.
Secondo Biden, gli Stati Uniti non possono permettersi di rischiare di avere Trump in carica nel 250esimo anniversario della Dichiarazione di Indipendenza, nel 2026. «Tutto quello che dobbiamo fare è scendere in campo di nuovo e far sentire la nostra voce», ha esortato ricordando l'assalto al Capitol che l'allora presidente «ha guardato per ore in tv senza fare nulla».
Il commander in chief ha ricordato anche la minaccia del tycoon di «usare l'esercito americano nelle strade d'America per dare la caccia ai suoi oppositori politici» e la promessa (in tv) che sarà un dittatore «solo nel primo giorno»: «Grazie a Dio solo per un giorno», ha ironizzato Biden, facendosi il segno della croce.
«Salverò la democrazia. La minaccia è il corrotto Joe Biden»
Trump gli ha risposto dal gala del club dei giovani repubblicani di New York, che includeva tra gli ospiti d'onore Steve Bannon, Rudy Giuliani e Harald Vilimsky, il segretario generale del Freedom party, un partito austriaco euroscettico fondato da un ex nazista.
«Non sono una minaccia. Salverò la democrazia. La minaccia è il corrotto Joe Biden», ha accusato, sostenendo che «questa è la loro nuova linea», la «bufala dem della minaccia alla democrazia» dopo quella del Russiagate.
«Ma il primo giorno del mio insediamento spezzerò la macchina della censura illegale dell'amministrazione Biden e qualsiasi funzionario che abbia violato i diritti costituzionali americani sarà tenuto a risponderne», ha avvisato l'ex presidente, che non nasconde la sua sete di vendetta e ha lasciato trapelare piani per un ampliamento dei suoi poteri.
Ecco i nomi di una possibile amministrazione Trump
E mentre in un sondaggio del Wall Street Journal Trump è in vantaggio di 4 punti (47% a 43%) su Biden (ma Haley lo stacca di 17 punti, 51% a 34%), Axios ha diffuso il primo totonomi di una possibile futura amministrazione Trump: l'ex stratega della Casa Bianca Steve Bannon come chief of staff, l'ex consigliere Stephen Miller (architetto delle sue politiche sui migranti) come attorney general, il genero Jared Kushner come segretario di Stato con carta bianca sul Medio Oriente.
L'ex consigliere del Pentagono Kash Patel, distintosi nella guerra trumpiana contro la comunità dell'intelligence, sarebbe considerato per un ruolo nella sicurezza nazionale, potenzialmente anche alla guida della CIA.
Per il Pentagono in corsa il senatore Tom Cotton, un ex ufficiale di fanteria che scrisse sul NYT un intervento a sostegno del ricorso dell'Insurrection Act per schierare l'esercito contro i disordini civili. Tra i papabili per la vicepresidenza anche l'ex anchor di Fox News Tucker Carlson.