Covid Quasi 25'000 tra quarantene e isolamenti in Ticino

Swisstxt

2.1.2022 - 17:18

Stabio: Covid-19, famiglie in quarantena durante le feste di Natale. Nella foto una famiglia chiusa in casa per la quarantena causata della positività al test det tampone al virus Coronavirus dei suoi membri.
© Ti-Press / Davide Agosta
Stabio: Covid-19, famiglie in quarantena durante le feste di Natale. Nella foto una famiglia chiusa in casa per la quarantena causata della positività al test det tampone al virus Coronavirus dei suoi membri. © Ti-Press / Davide Agosta
© Ti-Press / Ti-Press

Nelle ultime 24 ore i nuovi casi registrati sono stati poco più di mille, circa un terzo in meno che negli scorsi giorni.

Sono arrivate invece a quasi 25'000 le persone in Ticino in isolamento o in quarantena perché infettate o che sono state a contatto con persone positive al Covid.

«Non ci sono state prese d'assalto e la maggior parte non erano giovani che volevano andare a fare festa, ma persone che volevano essere rassicurate di poter passare una serata magari in famiglia o con una coppia di amici, e hanno voluto farsi il tampone», spiega ai microfoni della RSI Ryan Pedevilla, caposezione del militare e della protezione civile.

«Il dispositivo ha funzionato bene, quindi vuol dire che tutte le possibilità che sono state offerte sono state comunque utilizzate. Anche il centro di Giubiasco non è stato preso d'assalto, abbiamo avuto circa 300 tamponi, tra i quali abbiamo trovato 10 positivi» ha concluso Pedevilla.

Nuovi  casi  ancora sopra i 1'000

Come detto i nuovi casi positivi, pur se inferiori rispetto agli scorsi giorni, rimangono sopra i mille. Quante sono attualmente le persone in isolamento (perchè infettate) e quante in quarantena?

«Oggi dobbiamo calcolare circa 9'600 persone in isolamento, significa che hanno avuto un PCR positivo, e se andiamo con un fattore 1,5, con le nuove direttive abbiamo circa 15'000 persone che sono in quarantena. Vero è che la maggior parte di questi (essendo familiari, persone vicine e conviventi) automaticamente molte volte sviluppano la malattia, dalla quarantena passano a positivi e quindi in isolamento», ha risposto alla RSI Pedevilla.

Non è troppo ottimistico calcolare soltanto un fattore di 1,5 per il numero di quarantene conseguenti a un'infezione?

«Non tanto. Perché la maggior parte sono conviventi che quindi vanno messi in quarantena ed essendo poi a stretto contatto solo con quella persona positiva o convivendo con quella persona positiva, non incontrano più nessun altro».

Le cifre sono importanti . Non si teme che si arrivi al punto che le persone rinuncino a testarsi, per evitate l'isolamento? E l'isolamento, lo ricordiamo, prevede l'obbligo di rimanere in casa anche se si vive soli. E' stata presa in considerazione questa eventualità?

«Adesso la situazione è un po' differente per quanto riguarda le quarantene, in cui finiscono unicamente coloro che, negli ultimi quattro mesi, non hanno sviluppato la malattia o non hanno ricevuto il booster o non hanno terminato il loro ciclo di vaccinazione. Quindi c'è una grande riduzione di questo fattore, unito alla diminuzione da 10 a 7 giorni, automaticamente c'è una una maggiore libertà per quanto riguarda le persone in quarantena», riponde Pedevilla alla RSI

«Vero è che le persone in quarantena non vi vengono messe per metterle in prigione; vengono messe in quarantena per proteggere gli altri e non sviluppare focolai, quindi ai primi sintomi è comunque importantissimo testarsi in maniera tale da essere sicuri di non essere portatori della malattia» conclude ai microfoni della RSI Ryan Pedevilla.