GrigioniA 303 km/h su un limite di 100 sull'A13, forse un'infrazione da record in Svizzera
SwissTXT / red
5.9.2023
Rischia più di un anno di carcere il pirata della strada sul quale la Procura retica sta indagando per una gravissima infrazione al volante. All'automobilista viene infatti contestato di avere percorso un tratto dell'autostrada A13 alla velocità di 303 km/h.
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05.09.2023, 21:34
06.09.2023, 08:16
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Si tratta di un superamento della velocità massima consentita forse senza precedenti in Svizzera: se non è un record, poco ci manca.
Né la Polizia cantonale né il Ministero pubblico rilasciano informazioni sul luogo esatto in cui è stato commesso il reato e sull'identità dell'imputato. Si sa che l'infrazione contestata è avvenuta il 27 settembre 2022, su un tratto dove il limite è di 100 km/h.
Come si legge sul sito della RSI, un altro fatto conosciuto è che il pirata della strada era lanciato in direzione sud e che il superamento di oltre tre volte il limite di velocità è avvenuto dopo un tunnel, ma non in Mesolcina.
L'emittente di Comano ipotizza che il reato stradale potrebbe essere stato compiuto dopo la galleria Isla Bella. Un'ipotesi su cui, come già menzionato, gli inquirenti non si pronunciano per dei non meglio specificati motivi d'inchiesta.
Ordinato un esame del DNA
Come ricorda la RSI, le conseguenze penali e materiali per l'automobilista dal piede pesante sono invece certe. L'imputato dovrà rispondere dell'accusa di grave infrazione qualificata alle norme della circolazione stradale, rischiando una pena superiore ai 12 mesi di detenzione.
Inoltre l'uomo è obbligato a sottoporsi a un esame del DNA per l'inserimento dei suoi dati genetici nel sistema d'informazione in uso alle forze dell'ordine.
L'automobilista ha presentato un ricorso contro questo provvedimento, ordinato dalla Procura nell'ambito dell'inchiesta, ritenendolo non proporzionato. Un'impugnazione che il Tribunale cantonale ha respinto, con una sentenza emessa alla fine di giugno.
Il prelievo di DNA è consentito anche a titolo preventivo
Per la seconda camera penale grigionese, spiega l'emittente radiotelevisiva, il prelievo di materiale genetico è consentito non solo per l'identificazione dei responsabili dei reati già commessi, ma anche a titolo preventivo.
Infatti la catalogazione di un profilo del DNA può essere ordinata, secondo il Tribunale cantonale, anche nel caso in cui ci siano sufficienti prove per ritenere che l'imputato possa essere coinvolto in reati non oggetto dell'inchiesta. Vale a dire, dei crimini e delitti che potrebbero anche avvenire in futuro.
Come si legge nella decisione citata dalla RSI, per quanto concerne il pirata della strada, beccato a 303 km/h, la giustizia retica reputa probabile che l'uomo possa replicare i reati commessi, prima o poi.