URC2022 Elicottero in cielo e polizia sul lago: tutto pronto a Lugano per il vertice sull'Ucraina

Philipp Dahm e Gil Bieler da Lugano / ATS / sam

4.7.2022

L'Ucraina guarda alla Svizzera: a Lugano la ricostruzione del Paese deve essere pianificata ancor prima che le armi rimangano in silenzio. C'è trambusto in città? Una prima impressione in attesa dell'inizio dei negoziati.

Philipp Dahm e Gil Bieler da Lugano / ATS / sam

4.7.2022

Gli elicotteri girano in cielo e la presenza della polizia è molto importante sul lago e sulle strade principali: Lugano è pronta al via della Ukraine Recovery Conference, che avrà lo scopo di mettere a punto un «Piano Marshall» per la ricostruzione futura dell'Ucraina, sotto il profilo economico e infrastrutturale, ma anche sociale e umanitario.

Oltre un migliaio di personalità, provenienti da quasi 40 paesi, discuteranno appunto di come intervenire dopo la fine della guerra. L'evento sarà aperto alle 13.30 dal presidente della Confederazione Ignazio Cassis e dal suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky, che parteciperà solo virtualmente.

Naturalmente, la delegazione ucraina è quella di particolare interesse. Il primo ministro Denys Schmyhal è arrivato in Ticino domenica, dove è stato ricevuto proprio da Cassis.

La speranza che Zelensky arrivasse di persona è rimasta quasi fino all'ultimo, ma è stata recentemente infranta.

Come ospiti di spicco, Cassis e la consigliera federale Simonetta Sommaruga accoglieranno a Lugano, tra gli altri, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Sono attesi anche i capi di Governo di Polonia, Repubblica Ceca e Lituania.

La situazione in Ucraina

Si stima che più di 120mila case in Ucraina siano state distrutte durante l'invasione russa, creando la necessità di miliardi di entrate per risanare economicamente il paese e renderlo un'economia europea.

L'entità della ricostruzione dipenderà dall'esito e dalla durata della guerra e dal fatto che l'Ucraina orientale, dove si è verificata la peggiore devastazione, verrà restituita a Kiev o rimanga in mano russa.

La Kyiv School of Economics (Kse) ha stimato i danni arrecati finora a edifici e infrastrutture in quasi 104 miliardi di dollari. Si stima che almeno 45 milioni di metri quadrati di abitazioni, 256 imprese, 656 istituzioni mediche e 1177 istituzioni educative siano state danneggiate, distrutte o sequestrate, mentre l'economia ucraina aveva già subito perdite fino a 600 miliardi di dollari.