TicinoMalversazioni, a processo il «re dei ponteggi»
SwissTXT / pab
27.2.2021 - 18:01
La procuratrice Petra Canonica Alexakis ha rinviato a giudizio il «re dei ponteggi», arrestato quattro anni fa nell’ambito dello scandalo sui permessi falsi.
Le cifre ricostruite dagli inquirenti ricalcano quelle del primo atto d’accusa, che nel 2018 il Tribunale penale aveva rispedito al Ministero pubblico perché venisse eseguita una perizia contabile sull’entità delle presunte malversazioni.
Il totale degli illeciti si aggirerebbe attorno ai 15,7 milioni di franchi. Quasi 13 i milioni prelevati dalle casse della M + M Ponteggi di Camorino, poi costretta a chiudere i battenti. Di qui le ipotesi di amministrazione infedele aggravata, riciclaggio di denaro e falsità in documenti. Oltre, ovviamente, alle imputazioni di natura fallimentare.
Le accuse nei suoi confronti
Alle Assise Criminali l’uomo dovrà rispondere pure del mancato pagamento di tasse e oneri sociali. La frode fiscale ammonterebbe a 1 milione e 300'000 franchi, l’appropriazione indebita di imposte alla fonte a 96'000, i contributi AVS non versati a 890'000 (fermo restando che su questo accertamento è pendente un ricorso al Tribunale federale).
Senza dimenticare il fronte dei permessi, per il quale c’è anche l’accusa di tratta di esseri umani; lo sfruttamento cioè di vari operai stranieri (tra i 23 e i 37).
E infine il reato di minaccia. Una minaccia con tanto di pistola, che nel 2016 l’impresario avrebbe puntato alla tempia di una persona, a Spreitenbach, obbligandola a entrare nel magazzino della ditta.
Il condizionale è però d’obbligo. L’imputato, che rischia oltre cinque anni di carcere, contesta infatti gran parte degli addebiti. Alla Corte (presieduta dal giudice Amos Pagnamenta) il compito di far luce sull’intera vicenda.