Ticino Autorità di protezione, la riforma è servita

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22.12.2021 - 12:38

Immagine d'illustrazione
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archivio Ti-Press

Il Governo ticinese ha approvato l’atteso messaggio sulla nuova e futura organizzazione delle Autorità di protezione (ARP). Si tratta di uno dei tasselli di maggiore peso della riforma della giustizia nel Canton Ticino. Il testo è stato presentata in conferenza stampa a Bellinzona dal Dipartimento delle Istituzioni.

22.12.2021 - 12:38

Il messaggio arriva dopo una consultazione che ha coinvolto, oltre a Cantone e comuni, oltre 200 attori interessati. L’obbiettivo è quello di «migliorare la risposta dello Stato in un ambito molto delicato della nostra società a tutela delle fasce più fragili della popolazione: anziani e giovani in situazione di difficoltà» si legge in una nota.

Dopo la discussione del messaggio in Gran Consiglio, la riforma delle ARP dovrà essere avallata dal popolo, attraverso un voto che modificherà la Costituzione ticinese con la creazione delle nuove Preture di protezione.

Nascono le «Preture di Protezione»

L’autorità di protezione dei minori e degli adulti interviene incisivamente nell’ordinamento giuridico, di norma toccando la libertà personale, l’autonomia privata e la vita famigliare quando  l’adulto o il genitore non possono o non riescono a provvedere alla protezione propria e dei figli.

Attualmente tali decisioni sono esercitate dalle 16 Autorità di protezione presenti sul territorio cantonale, con un’organizzazione amministrativa di tipo comunale e intercomunale.

«La proposta che il Governo cantonale oggi sottopone al Parlamento è quella di istituire una nuova Autorità giudiziaria specializzata nel diritto di Protezione, ossia le Preture di Protezione» si legge ancora nel comunicato.

Nel corso di una conferenza stampa, il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha evidenziato come l’istituzione delle Preture di protezione comporterà il trasferimento di competenze dai Comuni al Cantone. In questo senso la riforma è inserita in principio in «Ticino 2020» e l’onere netto a carico del Cantone è stimato a 19,6 milioni di franchi.

Quattro nuove Preture

In concreto verranno create quattro Preture di protezione, dirette da quattro Pretori di protezione, distribuite sul territorio cantonale tramite delle Sezioni dislocate. In questo modo – ha sottolineato in conferenza stampa la direttrice della Divisione della giustizia Frida Andreotti – si mira a «garantire un servizio oltre che di qualità, anche di prossimità al cittadino». Secondo il Dipartimento istituzioni le future Preture di protezione avranno bisogno in totale di 90 unità di lavoro a tempo pieno.

Le decisioni saranno prese tramite i collegi giudicanti composti da tre persone: il Pretore di protezione o il suo aggiunto e due membri specialisti, uno in ambito psicologico/pedagogico e uno in ambito di lavoro sociale.

«Per le collaboratrici e i collaboratori amministrativi delle Autorità regionali di protezione è previsto, con il loro consenso, il passaggio dai Comuni al Cantone, che sarà regolato da un’apposita convenzione allestita in collaborazione tra Cantone e Comuni e con il coinvolgimento dei sindacati» conclude la nota.

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