TicinoClaudio Zali nuovo presidente: «Un onore nei confronti dei cittadini»
SwissTXT/Red
5.5.2022
Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio (DT), ha assunto mercoledì la carica di presidente del Consiglio di Stato ticinese, succedendo al titolare del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS), Manuele Bertoli. E ha annunciato la sua intenzione di ricandidarsi nel 2023.
Il neopresidente entra in carica il quarto e ultimo anno della legislatura, quindi in un anno elettorale: «Cercherò di dare una mia impronta in talune questioni di dettaglio, ma il quarto anno è un po' tramonto e crepuscolo della legislatura, quindi vi è poco spazio per le impostazioni strategiche che avvengono semmai all'inizio», dichiara Zali ai microfoni della RSI.
Il neopresidente aggiunge che non vuole ridurre l'anno elettorale a una questione di visibilità o d'impiccio: rimane il piacere di avere un maggior contatto con la popolazione e di partecipare a tanti eventi. Per lui è un onore sia nei confronti dei colleghi che della cittadinanza.
Il rapporto col Parlamento
Nel 2018/2019, quando ha preso la presidenza per la prima volta, come riferisce la RSI, Zali aveva ad esempio detto che non avrebbe più risposto ad atti parlamentari con titoli provocatori.
Sul rapporto con il Parlamento dice che: «In generale i rapporti sono normali negli ambiti istituzionali, che sono differenti. Lamentiamo un ritardo nell’evasione di messaggi importanti del Governo. E magari l’equilibrio tra l’attività del Parlamento dedicata ai suoi stessi atti, rispetto agli atti proposti dal Governo, potrebbe essere un po’ differente per velocizzare certe questioni».
Le questioni particolari che vorrebbe venissero accelerate sono – ad esempio dal suo Dipartimento – la legge edilizia e la legge sulla gestione delle acque, due temi politicamente non troppo scottanti. Mentre un tema piuttosto politico è quello del piano di utilizzazione cantonale di Valera, che al neopresidente piacerebbe risolvere in tempi ragionevoli, considerando che sono due anni che si trova in Parlamento.
Tra la pandemia e la guerra
Gli ultimi anni sono stati segnati dalla pandemia, così come il lavoro dei diversi presidenti del Consiglio di Stato. Anche la presidenza di Zali sarà segnata in un qualche modo dall’emergenza sanitaria? «Non abbiamo delle certezze per quanto riguarda la prossima stagione fredda. Non è escluso che ci possa essere una recrudescenza. In ogni caso non sarà mai come la prima volta. I cittadini, le istituzioni, tutti gli enti che si occupano di pandemia hanno tratto degli insegnamenti», commenta il neopresidente.
E dopo la pandemia, la guerra in Ucraina, caratterizzata da uno slancio dei cittadini ticinesi che in parte si è confrontato anche con la realtà di accogliere i rifugiati anche per parecchio tempo. Uno slancio – secondo Zali – encomiabile, ma alla cui ondata emotiva subentra la quotidianità. Le autorità e le istituzioni dovranno incanalare gli sforzi cittadini, fornire strutture e organizzazione, così come forme di convivenza.
Le finanze
Il 15 maggio si voterà l’iniziativa Morisoli, vale a dire il rientro entro il 2025 del pareggio di bilancio. Tuttavia il neopresidente non è particolarmente preoccupato di questa possibile limitazione: «Dopo il grande sforzo di risanamento del 2016 la situazione è migliorata, non è la votazione della prossima settimana che cambia le cose. Se si volessero risanare i conti con una sola votazione allora sarebbe semplice avere sempre tutti i conti a posto. La situazione non è drammatica proprio perché il peggioramento è stato determinato in buona parte dalla pandemia. Ora è anche evidentemente una fase difficile per l’economia, e questo ha ovviamente influenza per i conti dello stato. La speranza è che si possa, come il governo ha già previsto da un paio d’anni, rientrare progressivamente senza che questo debba essere motivo di divisione tra i cittadini ticinesi», spiega Zali all'emittente di Comano.
Infine molti definiscono lo stile comunicativo del neopresidente come spartano. Infatti Zali prevede di avere una comunicazione essenziale e sintetica.
L'impegno presidenziale si concluderà al momento dell'entrata in carica del Governo che uscirà dalle urne domenica 2 aprile 2023. Una compagine della quale Zali è intenzionato a far parte. «Sì, l'intenzione è di ripresentarmi», ha confermato ai microfoni della RSI il 61enne entrato in Consiglio di Stato nel 2013, quando lasciò la carica di giudice per succedere a Michele Barra.