COVID-19 La sanità ticinese si riorganizza: «Ci aspettano settimane difficili»

SwissTXT / pab

8.3.2020

Il presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta e il Medico cantonale Giorgio Merlani con le ultime novità sull'epidemia del coronavirus.
Il presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta e il Medico cantonale Giorgio Merlani con le ultime novità sull'epidemia del coronavirus.

Si registrano 58 persone positive al test del coronavirus nel canton Ticino domenica. Il Consiglio di Stato ha presentato alle 18h30 le nuove misure che il cantone adotta da subito per far fronte all'epidemia. 

Il numero delle persone colpite da coronavirus COVID-19 è arrivto a 58 domenica in Ticino.

Lo comunica domenica lo Stato Maggiore Cantonale di Condotta. L’aumento dei casi, con 13 persone in più risultate positive rispetto a sabato, non incide al momento sul numero di persone ricoverate nei reparti di cure intense, che rimane stabile e limitato.

La sanità riorganizzata

Il Consiglio di Stato ticinese ha presentato le nuove misure per il contenimento dell’epidemia di coronavirus. 

In particolare vi è da segnalare la sospensione delle attività di ostetricia e neonatologia a Mendrisio e Locarno e il trasferimento di questi reparti a Bellinzona e Lugano.

In più si è decisa la chiusura provvisoria dei Pronto soccorso di Faido e dell’Ospedale Italiano per concentrare le risorse sulle altre strutture, in particolare sul Civico di Lugano e l'Ospedale di Bellinzona.

Le urgenze continueranno invece a essere prese a carico negli altri quattro ospedali dell’Ente ospedaliero regionale e nelle strutture private Moncucco di Lugano e Santa Chiara di Locarno.

Si tratta di misure temporanee, ha precisato il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, affermando che ulteriori decisioni sono in fase di valutazione. «Ci aspettano settimane e forse mesi difficili, richiamiamo tutti al senso di responsabilità», ha dichiarato il Direttore del Dipartimento della sanità e della socialità.

Vitta: «Transito permesso solo per lavoro. Controlli di polizia»

«Le frontiere restano aperte ma con restrizioni»: lo ha ribadito il presidente del Consiglio di Stato ticinese Christian Vitta durante una conferenza stampa.

La Confederazione, ha spiegato ancora Vitta, definirà nelle prossime ore le modalità di monitoraggio dell’afflusso sul territorio nazionale, e «avrà il supporto della polizia cantonale se necessario».

La polizia, ha aggiunto, intensificherà i presidi e i controlli nelle zone di frontiera, per avere una visione d’insieme affinché l’afflusso di persone dall’Italia sia rispettoso delle direttive emanate dal Governo italiano, che, lo ricordiamo, ha limitato drasticamente gli spostamenti il Lombardia e diverse province del Nord Italia.

Permesso di lavoro di tipo G da esibire

I frontalieri, ha aggiunto Vitta, dovranno sempre avere con loro il permesso di lavoro di tipo G, mente «sarà vietato l’afflusso dall’Italia per qualsiasi motivo che non sia quello lavorativo».

Datori di lavoro e aziende sono invitati a far rispettare scrupolosamente le misure igieniche emanate dalla Confederazione e soprattutto di limitare l’afflusso dei frontalieri solo a quelli strettamente necessari, prediligendo le modalità di telelavoro.

In Ticino 10 in ospedale, 281 casi in Svizzera

In chiusura della conferenza stampa il medico cantonale ticinese Giorgio Merlani ha specificato che in Ticino ci sono dieci persone che hanno contratto il coronavirus sono state ospedalizzate e quattro sono in terapia intensiva.

I casi confermati di coronavirus nella Confederazione sono saliti a 281, stando all'ultimo bilancio aggiornato dell'Ufficio federale della sanità pubblica. Si registra inoltre il secondo decesso a Liestal (Basilea Campagna) dopo la prima vittima segnalata in settimana a Losanna (Vaud).

Il totale delle persone risultate positive alle analisi è invece di 332. Oltre 4000 persone sono state nel frattempo testate con esito negativo.

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