Lavoratori Primo Maggio, richiesta di parità dal corteo di Bellinzona

Swisstxt / Red

1.5.2023 - 17:40

A Bellinzona si è celebrata la Giornata internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori con il tradizionale corteo, a cui hanno partecipato circa 1'500 persone. 

1.5.2023 - 17:40

Hai fretta? blue News riassume per te:

  • In occasione del Primo Maggio si è tenuto il tradizionale corteo a Bellinzona.
  • Hanno partecipato circa 1500 persone.
  • L'accento è stato posto soprattutto sulle rivendicazioni per delle migliori condizioni lavorative per le donne. 

Parità e rispetto per le donne, difesa del potere d’acquisto, conciliabilità tra lavoro e vita privata, tutela dei diritti sindacali: sono questi alcuni dei temi affrontati lunedì 1 maggio dal palco di Piazza Governo.

Chiara Landi, responsabile del settore terziario di Unia Ticino, ha detto, citata dalla RSI: «È la giornata in cui celebriamo la solidarietà e l’unità tra lavoratrici e lavoratori e l’unità nella lotta, in cui vogliamo accendere un faro sui problemi che investono il mondo del lavoro, in ogni settore e ramo professionale».

Richiesta di parità

Flavia Koral, che lavora presso l'Organizzazione sociopsichiatrica cantonale e militante VPOD, ha sottolineato che le donne nel mondo lavorativo incontrano ancora difficoltà.

«Come donne e lavoratrici abbiamo ancora molto da lottare per raggiungere la parità. Chiediamo rispetto sui posti di lavoro, nelle piazze e nella vita» e «rivendichiamo più tempo per noi e per la nostra famiglia», ha detto, come riporta l'emittente di Comano.

Dal sindacato del personale dei trasporti pubblici SEV ha parlato Veronica Glaster, che ha posto l'accento sul problema del rapporto tra la vita professionale e quella familiare. Secondo lei, le condizioni quadro sono da migliorare per entrambi i sessi, e ha denunciato il fatto che molte aziende non siano propense a pianificare i turni in modo da «rendere più semplice la vita ai dipendenti».  

L'esperienza di una postina licenziata

Renato Minoli, presidente dell'USS Ticino, è intervenuto con un appello all'unità nella lotta. 

Ha parlato anche un'ex postina licenziata, Terry, che milita nel sindacato syndicom. Ha perso il suo impiego dopo aver tentato inutilmente di «ottenere degli orari di lavoro» che le «permettessero di andare a prendere la bambina all’asilo nido», riporta la RSI.

Sarebbe stato sufficiente modificare i giri di recapito, ma La Posta non ha voluto per evitare di «creare un precedente». Il Tribunale federale in seguito ha giudicato abusivo il suo licenziamento. 

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