Pandemia COVID-19: riscontrati gli anticorpi in un ticinese su dieci

pab

6.7.2020

Il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, capo del DSS
Il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, capo del DSS
Ti-Press / archivio

Una persona su dieci in Ticino presenta degli anticorpi contro il Covid-19, secondo i risultati dello studio sierologico presentati a Bellinzona lunedì pomeriggio. Merlani: «Circa 30'000 ticinesi in contatto col virus». Una colonia sotto osservazione. De Rosa: «Nuove misure? Possibile».

La conferenza stampa è stata aperta dal consigliere di Stato Raffaele De Rosa, con i ringraziamenti particolari alla dottoressa Martine Bouvier Gallacchi, capo Servizio di promozione e valutazione sanitaria, e a tutto il suo staff.

«Il loro lavoro permette di vedere la situazione e poter iniziare a porci degli interrogativi a livello mondiale, interrogativi a cui la scienza sta cercando di dare una risposta», ha aggiunto il capo del Dipartimento Sanità e socialità (DSS).

In sala sono poi state proiettate le date più significative della pandemia in Ticino: «La cronologia deve fungere da monito e per ricordarci come siamo riusciti tutti insieme a superare questa delicata fase della pandemia», ha continuato De Rosa.

Due giorni per annunciarsi se si rientra dall'estero

Il capo del DDS ha ricordato che c'è l'obbligo di annunciarsi entro 48 ore per chi rientra in Svizzera in provenienza da uno dei 29 Paesi dichiarati a rischio. Per evitare spiacevoli situazioni De Rosa ha dato un consiglio: «Informatevi prima di partire».

Prima di passare la parola al medico cantonale, De Rosa ha fatto brevemente il punto della situazione sui contagi: «La situazione rimane molto fluida a tutti i livelli: mondiale, svizzero e ticinese. Negli ultimi tre giorni abbiamo avuto diversi contagi: uno sabato, quattro domenica e cinque oggi».

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Merlani: «Nessuna persona ricoverata»

«Dopo un mese di giugno con molti zero nei contagi, qualcosa si è mosso sia in Svizzera, sia in Ticino. Anche se le cifre sono piccole, la tendenza è a salire», ha detto Giorgio Merlani all'inizio del suo intervento: «Va detto che ad oggi in Ticino non c’è più nessuna persona ricoverata».

Il medico cantonale ha confermato che ci sono più di 450 persone in quarantena nel Cantone, sottolineando il carico di lavoro della cellula del contact tracing «aumentato in modo considerevole negli ultimi giorni».

Nella maggioranza dei nuovi casi il tracciamento ha permesso di ricostruire la catena dei contagi: «In questo modo il virus è sotto controllo», ha sottolineato Merlani ribadendo quanto questo metodo sia di primaria importanza nella lotta al COVID-19.

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Una colonia sotto osservazione

Merlani, anticipando le domande dei giornalisti, ha confermato una notizia da poco in circolazione. Una colonia estiva per bambini in Ticino è sotto osservazione dopo che un adulto ha manifestato sintomi sospetti.

«Non si tratta di una persona che ha direttamente contatto con i ragazzi, ma si occupa di aspetti logistici. Ha avuto dei sintomi, ma non c'è ancora il risultato del test. Non sappiamo quindi se si tratta di COVID-19 o no. Abbiamo quindi preferito avvertire tutti e non far, per ora, partire la colonia».

«Le famiglie sono state contattate domenica sera e si attendono conferme sulla positività per ulteriori misure», ha proseguito il medico cantonale. «Non so ancora quante persone siano coinvolte».

Parlando del focolaio di cui si è reso noto venerdì, provocato da giovani studenti che hanno partecipato a feste al nord e al sud delle Alpi, Merlani ha sottolineato che «è sotto controllo, sappiamo chi sono tutte le persone coinvolte».

Un ticinese su dieci trovato con gli anticorpi

«Lo studio è andato molto bene ed è già indicativo», ha esordito Martine Bouvier Gallacchi, capo del servizio di promozione e valutazione sanitaria. La prima fase di test si è svolta tra la 20° e la 26° settimana, ha spiegato la dottoressa.

«In Ticino in una persona su dieci si rilevano gli anticorpi contro il Covid-19, ma non è possibile riscontrare differenze statistiche significative rispetto a sesso o età», ha continuato la dottoressa. 

«I positivi sono stati il 9,4%, 87 persone su 927. Il dato ponderato e corretto è dell’8,9% con un intervallo di errore che va tra il 7% e l’11%», ha continuato Martine Bouvier Gallacchi. Il 5,4% era asintomatico. «È un dato importante che andrà confrontato con l’estero».

I dati raccolti sono in linea con quello che le autorità si attendevano.

30'000 ticinesi in contatto col virus

Pure il medico cantonale ha commentato i risultati dello studio, soffermandosi in particolare su un aspetto, quello che riguarda le persone più a rischio: «La notizia buona è che anche gli anziani hanno prodotto anticorpi».

Si tratta di cifre tutto sommato analoghe a quelle del canton Ginevra, dove 1 persona su 10 è risultata positiva. «Possiamo quindi dire che circa 30'000 persone in Ticino hanno contratto il virus», ha precisato Merlani.

Le cifre ufficiali si fermano però a poco più di tremila, anche perché, ha spiegato il medico cantonale, «all'inizio venivano testati solo i casi gravi», aggiungendo che da quanto emerso dagli studi, anche in Ticino si conferma la regola che 1 persona su 10 è entrata in contatto con i virus. Di queste 1 su 10 è stata ospedalizzata e di queste 1 su 10 è purtroppo deceduta.

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Nuovi test tra tre mesi

Tra tre mesi il campione verrà testato ancora una volta, ha spiegato poi la dottoressa, per vedere cosa è cambiato. «Potrebbe darsi che qualcuno produca anticorpi più tardi. Bisognerà anche capire se chi li ha già, non li abbia persi con il passare del tempo».

«Hanno risposto positivamente 984 persone, 929 hanno poi partecipato e 927 sono state infine incluse nello studio», ha continuato la specialista, specificando che la grande maggioranza di persone che non hanno partecipato allo studio lo hanno fatto poiché fuori Cantone o perché avevano delle difficoltà di mobilità. 

I test usati

Lo studio sierologico è stato condotto dall'Ufficio del medico cantonale sulla popolazione ticinese nelle ultime settimane ed è stato realizzato su un campione casuale di 1'500 persone di età maggiore ai 5 anni.

La misura della presenza degli anticorpi contro il virus SARS-CoV-2, è stato spiegato, viene rilevata mediante un test rapido ELISA donato dalla società IBSA Institut Biochimique SA che, oltre a presentare una buona sensibilità e specificità, è semplice da utilizzare e fornisce il risultato in tempi rapidi.

De Rosa: «Nuove misure? Possibile»

Raffaele De Rosa, durante lo spazio dedicato alle domande dei giornalisti, rispondendo a un quesito, ha lanciato un monito alla popolazione: «La responsabilità personale collettiva è fondamentale. Bisogna portare la mascherina quando la distanza sociale non è garantita. È inoltre importante fornire i dati personali corretti per quel che concerne il tracciamento».

«I nuovi casi vengono soprattutto dalle attività di tempo libero e dall’estero. Monitoreremo la situazione e non escludiamo a priori nessun intervento futuro. L’esperienza della prima fase ci è d’aiuto».

«L’arrivo dell’estate e i dati confortanti hanno fatto abbassare la guardia, non solo nei giovani. Bisogna ricordarsi cosa abbiamo passato e come ne siamo usciti. Consigliamo sempre di trascorrer le vacanze in Svizzera, o meglio ancora, in Ticino», ha concluso il consigliere di Stato.

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