Ticino Fattorini: «Con Unitas siamo stati puntuali»

SwissTXT / Red

17.12.2022

Il direttore della DASF Gabriele Fattorini (foto d'archivio).
Il direttore della DASF Gabriele Fattorini (foto d'archivio).
. © Ti-Press / Samuel Golay

«Con Unitas siamo stati piuttosto puntuali»: così commenta alla RSI Gabriele Fattorini, il direttore della Divisione dell'azione sociale e delle famiglie (DASF), le misure intimate dal Cantone all'Associazione ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana. Mentre il presidente di Unitas, Mario Vicari, afferma: «Siamo pronti a intervenire».

SwissTXT / Red

17.12.2022

«Sono provvedimenti sia di natura formale, sia di natura organizzativa» legati al «funzionamento dell'associazione e alla comunicazione interna. Siamo stati piuttosto puntuali»: ha precisato così alla RSI Gabriele Fattorini, direttore della Divisione dell'azione sociale e delle famiglie (DASF) le misure intimate dal Cantone a Unitas, dopo l'audit esterno che ha confermato la presenza di serie criticità in seno all'Associazione ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana.

Il Cantone si è fatto decisamente sentire e l'imposizione di interventi concerne la vigilanza interna, la gestione delle segnalazioni e del flusso di informazioni, così come questioni più strutturali come la gestione di conflitti d'interesse; il cumulo di cariche in relazione alle fondazioni che ruotano attorno a Unitas.

«Sì, lo riconosciamo e siamo pronti a intervenire», ha quindi dichiarato ai microfoni della RSI Mario Vicari, il presidente dell'associazione, osservando che Unitas è cresciuta negli anni fino a diventare oggi comparabile ad un'azienda di medie dimensioni.

Ora richiede quindi «una revisione delle strutture. Si tratta di lavorare, e saremo sempre pronti a informare soci, volontari, collaboratori sulle misure che prenderemo nei prossimi mesi».

«Si sta cercando di mantenere il rapporto di fiducia»

Giova ricordare che l'associazione percepisce dal Canton Ticino due milioni e mezzo di franchi, o almeno questo è l'ammontare per il 2022. Ma questo contributo potrebbe essere messo in discussione, se non si apportassero gli interventi richiesti?

«Diciamo che per ora è fuori discussione», risponde all'emittente di Comano Fattorini, aggiungendo che con queste misure si sta ora cercando con Unitas «di poter mantenere il rapporto di fiducia, di continuare, guardando avanti».

Tuttavia c'è una dimensione interna alla vicenda: infatti a marzo alcuni utenti e associati hanno chiesto le dimissioni dell'intero comitato di Unitas. La dirigenza avrebbe chiuso per anni gli occhi davanti a ripetuti episodi discutibili, dei quali si rese protagonista l'ex «uomo forte» dell'associazione: un ex dirigente, per il quale è stato però pronunciato qualche mese fa un non luogo a procedere, sul piano penale, a seguito di prescrizione.

«Alcune persone dovrebbero farsi un piccolo esame di coscienza e chiedersi se sono ancora al posto giusto e se hanno capito. Se non sono solo reazioni di circostanza. Tutto questo lo dobbiamo alle vittime», commenta all'emittente radiotelevisiva Gabriele Ghirlanda, un ex membro del comitato che ha contribuito a far emergere certi casi.