Berna-RomaAccordo fiscale sui Frontalieri, «si riapra la discussione»
SwissTXT
26.6.2020 - 14:54
I sindacati lombardi CGIL, CISL e UIL chiedono a Roma di riprendere in mano l'accordo fiscale, che rappresenta «una questione nazionale».
L'accordo fiscale sui lavoratori frontalieri tra la regione Lombardia ed il canton Ticino è una «iniziativa impropria per metodo e merito» che va allargata allo Stato italiano.
A sostenerlo sono i sindacati lombardi CGIL, CISL e UIL, che sottolineano come «a Costituzione vigente la competenza sulla materia fiscale è dello Stato» e chiedono che «la discussione si riapra a valle dell'emergenza sanitaria».
L'accordo con la Svizzera coinvolge infatti «diverse regioni e rappresenta quindi una questione nazionale. La Lombardia chiarisca tempi e modalità del percorso, nell'ambito della conferenza Stato-Regioni».
L'obiettivo? «Uno status giuridico certo»
Alla Regione, i sindacati chiedono poi «l'istituzione di un osservatorio regionale permanente sul lavoro frontaliero, anche attraverso la sinergia con la recente esperienza degli osservatori provinciali costituiti a Varese, Como e Sondrio, ricordando che la Lombardia è la prima regione d'Italia per numero di frontalieri».
Fra i temi da affrontare quello di uno 'Statuto dei lavoratori frontalieri', con l'obiettivo di definire «uno status giuridico certo». Un percorso avviato nell'ambito del Consiglio generale degli italiani all'estero e proseguito con le consultazioni dei gruppi parlamentari, a cui si deve aggiungere, secondo i sindacati, il sostegno della regione Lombardia.