Giustizia Funzionario DSS condannato per coazione sessuale, il Governo ricorre

SwissTxt / pab

18.9.2019 - 00:16

Palazzo delle Orsoline a Bellinzona, sede del Governo
Palazzo delle Orsoline a Bellinzona, sede del Governo
Ti-Press / archivio

Il Consiglio di Stato ticinese, ha anticipato laRegione, ha ricorso contro la sentenza che gli ha negato l'accesso alle motivazioni scritte della condanna per coazione sessuale dell'ex funzionario del DSS.

Il giudice Marco Villa aveva evocato il ruolo di un alto funzionario del Dipartimento Sanità e Socialità (DSS) a cui una delle vittime aveva chiesto aiuto.

In gennaio il collaboratore del DSS era stato condannato a una pena pecuniaria di 120 aliquote, ciascuna da 60 franchi, sospesa condizionalmente.

Verdetto che è poi approdato al secondo grado di giudizio, dopo che accusa e difese avevano annunciato appello. La Corte d'appello e revisione penale (Carp) ha negato l’accesso agli atti e dunque la richiesta del governo di poter prendere visione della sentenza, affermando in sostanza che quest’ultima non è ancora definitiva. Da qui il ricorso del Consiglio di Stato.

Sapere per capire

Prima di entrare nel merito del ricorso, il Tribunale federale verificherà, come da procedura, la legittimità del Governo a contestare la decisione della Carp.

Il Consiglio di Stato in sostanza vuole poter leggere le motivazioni scritte per fare chiarezza e poter così rispondere agli innumerevoli atti parlamentari, tuttora senza risposta, depositati dopo che è emerso dalla sentenza del giudice Villa che nel 2005 una delle vittime aveva chiesto aiuto «a un alto funzionario», che però «non ha preso provvedimenti affinché l’imputato non potesse più ripetere certi comportamenti».

Tre ragazze coinvolte

Le accusatrici private, lo ricordiamo, sono tre. Una era appena maggiorenne all’epoca dei fatti, avvenuti una quindicina di anni fa.

L’allora funzionario del DSS, che per lo Stato si occupava di politiche giovanili, aveva conosciuto due di loro nell’ambito di una piattaforma aperta ai giovani, della quale era coordinatore/segretario. Una era invece stagista nello stesso ufficio del dipartimento in cui lavorava l’imputato.

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