Bellinzona Giovane in aula a luglio per la sventata strage alla Commercio

SwissTXT / pab

21.5.2020

La Scuola di Commercio di Bellinzona, dove è stata sventata la strage
La Scuola di Commercio di Bellinzona, dove è stata sventata la strage
archivio Ti-Press

La sventata strage alla Scuola cantonale di commercio di Bellinzona si appresta ad approdare in aula.

Il processo, della durata prevista di tre giorni, si aprirà il 1° luglio. Il giudice Mauro Ermani presiederà la Corte, che sarà composta anche dagli assessori giurati. Il procuratore pubblico Arturo Garzoni chiederà infatti una pena superiore ai cinque anni di carcere.

L'allora 19enne ticinese, ricorda la RSI, fu arrestato il 10 maggio 2018, dopo avere manifestato (pure sui social network) la volontà di compiere un attacco omicida. Attacco pianificato per il martedì successivo, durante gli esami. Il ragazzo aveva appena comprato diverse munizioni, da utilizzare con le armi custodite in casa.

La perizia psichiatrica

A spingerlo nel proprio intento, l'odio provato verso sé stesso. È quanto stabilito dalla perizia psichiatrica, che a suo favore ha ravvisato, in ragione dell'importante disturbo di cui soffre, una scemata imputabilità di grado medio.

Il rapporto è stato allestito in corso di inchiesta. Nel frattempo il Tribunale ha disposto un aggiornamento sullo stato di salute e sulla presa a carico del giovane, tuttora ricoverato in una struttura specializzata oltre San Gottardo.

Alla sbarra l'ex allievo, difeso dall'avvocato Luigi Mattei, dovrà rispondere di tentato assassinio plurimo; in alternativa, di atti preparatori punibili di assassinio plurimo. Per altri fatti (come l'acquisto su internet di tre puntatori laser) è accusato inoltre di infrazione alla legge federale sulle armi.

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