Grigioni Chiaro «sì» al nuovo sistema proporzionale retico

es, ats

13.6.2021 - 14:25

Al nono tentativo il passaggio dal sistema maggioritario a uno proporzionale per l'elezione del Gran consiglio grigionese è riuscito: la revisione parziale della Costituzione cantonale ha raccolto il 78,88% di voti favorevoli.

In futuro il Gran consiglio grigionese verrà eletto in base a un sistema proporzionale.
In futuro il Gran consiglio grigionese verrà eletto in base a un sistema proporzionale.
Keystone/GIAN EHRENZELLER

Keystone-SDA, es, ats

La partecipazione al voto è stata del 56,08%. Nelle precedenti otto occasioni, fra il 1937 e il 2013, era sempre stato confermato il sistema maggioritario.

Il nuovo sistema, noto come doppio Pukelsheim – e già applicato in diversi cantoni (ZH, AG, SV, UR, VS, SH, NW) – mantiene gli attuali 39 circoli elettorali e prevede un doppio conteggio: i 120 seggi del parlamento retico sarannoo in un primo tempo ripartiti in base alla quota di elettori che i partiti ricevono a livello cantonale (sovraripartizione); in una seconda fase si terrà conto anche dei «voti residui» che altrimenti andrebbero persi nei circoli più piccoli (sottoripartizione).

La legge messa in votazione – frutto del cosiddetto «compromesso grigionese» raggiunto lo scorso febbraio dal Gran consiglio – prevede inoltre una soglia di sbarramento del 3% che un partito deve raggiungere a livello cantonale. È inoltre prevista una cosiddetta «clausola maggioritaria» che garantisce almeno un seggio al partito che in un circolo elettorale ha ottenuto il maggior numero di voti.

L'accordo è arrivato dopo che nel 2019 il Tribunale federale (TF) aveva stabilito che il sistema attuale è in parte anticostituzionale. A titolo d'esempio il circolo formato dal comune di Avers, che conta 160 abitanti, ha diritto a un rappresentante in parlamento, mentre la media cantonale è di un deputato ogni 1'342 abitanti.

Il compromesso, annunciato in febbraio, era sostenuto da tutti i partiti ad eccezione del PDC (il Partito democratico cristiano che proprio in questi giorni si è unito al PBD per confluire nel Centro). Il PDC avrebbe voluto mantenere il sistema maggioritario in 37 circoli e introdurre il proporzionale nei due circoli elettorali più popolosi.

La sentenza del TF obbliga il cantone ad adeguare il sistema elettorale entro le prossime elezioni cantonali che si terranno il 15 maggio 2022. L'attuale distribuzione dei seggi nel Parlamento retico è la seguente: 36 PLR, 30 PDC, 23 PBD, 18 PS, 9 UDC, 3 PVL e 1 senza partito. Il nuovo sistema è considerato più favorevole ai partiti minoritari. Probabile quindi che a trarne vantaggio saranno PS e UDC, a detrimento del PLR e soprattutto del nuovo Centro.

Respinti gli altri due temi

L'iniziativa popolare «Per una caccia rispettosa della natura ed etica» è invece stata chiaramente bocciata, con il 78,95% di voti contrari. Lanciata dall'associazione «Wildtierschutz Schweiz» (Protezione degli animali selvatici in Svizzera), l'iniziativa mirava a rafforzare la protezione della fauna selvatica e chiedeva di modificare la legge cantonale sulla caccia, che non è stata praticamente modificata negli ultimi 40 anni.

Il testo avrebbe in particolare esteso la protezione dei piccoli e delle loro madri, prolungato i periodi di protezione per tutti gli animali selvatici dal 1. novembre al 1. settembre e abolito la caccia agli uccelli e la caccia speciale.

Per il Gran consiglio, che raccomandava di bocciarla, l'iniziativa rappresentava un attacco frontale alla caccia. La riduzione della pressione venatoria sui cervi e i caprioli avrebbe peraltro rischiato di indebolire i boschi, mettendo in pericolo la funzione di protezione da valanghe e smottamenti. L'afflusso alle urne è stato del 58,39%.

Il terzo tema in votazione, l'abrogazione della legge sugli assegni maternità, è stata respinta dal 56,15% dei votanti. Secondo il Governo, la legge non era più al passo con i tempi. I mezzi che si sarebbero liberati a seguito dell'abolizione degli assegni sarebbero stati impiegati per promuovere ulteriormente l'assistenza ai bambini complementare alla famiglia. Inoltre sarebbero state introdotte ulteriori misure nel settore dell'assistenza sociale. Il progetto prevedeva inoltre misure volte a impedire uno spostamento degli oneri finanziari verso i comuni. Per questo tema la partecipazione al voto si è attestata al 56,10%.