Grigioni È disputa per il primo tetto solare su una chiesa storica di Trin

danu, ats

20.9.2023 - 16:31

Il vecchio tetto di tegole rosse della Chiesa riformata di Trin (GR) sta diventando nero opaco, grazie alla copertura con moderni moduli fotovoltaici.
Il vecchio tetto di tegole rosse della Chiesa riformata di Trin (GR) sta diventando nero opaco, grazie alla copertura con moderni moduli fotovoltaici.
Keystone

Il tetto dell'antica chiesa riformata di Trin (GR), la prima chiesa storica dei Grigioni e probabilmente della Svizzera, viene ricoperto da pannelli fotovoltaici. Il progetto ha incontrato una certa resistenza da parte del Servizio monumenti grigionese e del Comune.

danu, ats

In Svizzera non esiste un elenco delle installazioni fotovoltaiche su edifici religiosi. Nei Grigioni, solo il tetto della chiesa protestante di Landquart, costruita nel 1908, è stata dotato di un impianto solare. Sul territorio svizzero sono tuttora una dozzina i luoghi di culto che vantano un impianto solare. Secondo una ricerca di Keystone-ATS, nessuno di questi è antecedente al 20esimo secolo.

La chiesa riformata del villaggio di Trin, in Val Surselva, è stata invece costruita nel 1491. Sebbene l'edificio tardogotico non figuri sotto la protezione dei monumenti, fa tuttavia parte del paesaggio urbano protetto ed è annoverato nell'inventario federale dei beni culturali.

In questi giorni, tutte le tegole sono state sostituite da moduli fotovoltaici senza bordo. Con alla testa il suo presidente Jürg Scheidegger, la piccola comunità riformata ha dovuto lottare fin dal 2017 per l'ottenimento dell'autorizzazione di un impianto di 300 metri quadrati.

Il Servizio monumenti è stato coinvolto

«Fin dall'inizio abbiamo cercato il dialogo con le autorità preposte alla protezione dei monumenti», riferisce Scheidegger in un'intervista a Keystone-ATS. Inizialmente e per ragioni economiche, si pensava alla sola copertura dell'ala sud del tetto. Ora i moduli fotovoltaici lo ricoprono interamente, comprese le complesse superfici triangolari sopra il coro. I costi sono più che raddoppiati e raggiungono l'importo di 190'000 franchi.

Stando a Scheidegger, il Comune aveva respinto la domanda di costruzione facendo riferimento all'opinione negativa del Servizio monumenti. Tuttavia, siccome la chiesa in questione non figurava e non figura tuttora sotto protezione, non è stato possibile porre il veto alla richiesta, ma solamente limitarsi a una valutazione del progetto. Essendo quest'ultima negativa, non ha mancato di esercitare un certo effetto fra le autorità comunali di Trin.

«La passività delle autorità che avrebbero dovuto favorire la volontà del popolo per la svolta energetica è stata spaventosa», dice l'ex presidente della comunità riformata di Trin. Va però rilevato che fra la popolazione abbiamo ottenuto un riscontro positivo fin dall'inizio.

La chiesa come monumento

«La chiesa di Trin è certamente un oggetto degno di protezione per la sua posizione di rilievo nel villaggio e per la sua rilevanza storica», spiega Simon Berger del Servizio monumenti dei Grigioni. Pur non essendo sotto tutela, la chiesa riveste un importante ruolo simbolico. Inoltre, il tetto ricoperto da moduli fotovoltaici rappresenta un'interferenza sul paesaggio urbano.

Gli argomenti della comunità, secondo la quale la chiesa aveva originariamente un tetto di scandole di legno nero, e che quindi l'impianto fotovoltaico è un'approssimazione non accettabile dello stato originale.

Questa considerazione ha lasciato perplesso Scheidegger: «Non riesco a capire perché si veda una grande differenza tra un mattone, una lastra di Eternit e un modulo solare». Dopotutto, la nostra è una soluzione integrata nel tetto che va a sostituire le tegole.

La svolta finale è stata facilitata da un cambiamento all'interno del municipio dopo le elezioni comunali, che ha portato un nuovo slancio all'interno della vicenda. Nonostante la comunità abbia apportato soltanto delle minime modifiche al progetto dell'impianto solare, nel novembre scorso ha finalmente ottenuto la licenza edilizia.

Un effetto temuto e desiderato

Berger teme ora l'effetto che sicuramente avrà il progetto, in quanto «primo nel suo genere». Se all'inizio l'idea era soltanto quella di alimentare la chiesa con energia elettrica di produzione propria, ora il progetto è sfociato in un certo entusiasmo per l'energia solare. «Vogliamo realizzare un progetto faro per dimostrare che sono possibili interventi di questo genere anche su edifici storici, se implementati nel miglior modo possibile dal punto di vista visivo», dice Scheidegger.

Per la nostra comunità il nuovo tetto rappresenta il lancio di un messaggio importante. «Stiamo mostrando chiaramente che non stiamo solo predicando, ma che stiamo agendo a favore della transizione energetica e delle generazioni future». Dopo tutto, ha detto, la conservazione del creato è una missione fondamentale della Chiesa.