Mobilità Nuovi collegamenti ferroviari nel «Triangolo Retico»

danu, ats

2.3.2022 - 17:10

Il Consigliere di Stato grigionese Mario Cavigelli (a sinistra) lascia la guida del gruppo di lavoro "Terra Raetica" al suo collega sudtirolese Arno Kompatscher.
Il Consigliere di Stato grigionese Mario Cavigelli (a sinistra) lascia la guida del gruppo di lavoro "Terra Raetica" al suo collega sudtirolese Arno Kompatscher.
Keystone

I membri dei governi delle quattro regioni alpine Grigioni, Tirolo austriaco, Südtirol e Lombardia si sono incontrati oggi a Scuol (GR) per discutere il miglioramento della mobilità transfrontaliera nel cosiddetto «Triangolo Retico» ("Terra Raetica").

Keystone-SDA, danu, ats

Nel capoluogo dell'Engadina Bassa sono stati presentati ai media i risultati del gruppo di lavoro tecnico incentrato su possibili nuovi collegamenti ferroviari nel «Triangolo Retico». Si tratta della regione che comprende le zone di confine dell'Engadina Bassa, della Val Müstair, del Tirolo austriaco con Landeck, della Val Venosta e della Valtellina.

L'idea di progetto

Nel settembre 2020 i quattro presidenti dei governi delle regioni interessate avevano firmato una dichiarazione di intenti per il «miglioramento della mobilità transfrontaliera in Terra Raetica, soprattutto nel campo del trasporto pubblico ferroviario». In questo contesto è stata sviluppata l'idea di un nodo ferroviario alpino attraente con una connessione alla rete ferroviaria internazionale.

Secondo gli iniziatori, la regione alpina del «Triangolo Retico» presenta tutti i presupposti per un potenziamento della rete ferroviaria che gioverebbe agli spostamenti interni al suo territorio attraverso una mobilità sostenibile.

Si tratta di una soluzione che permetterebbe inoltre di facilitare i collegamenti dalla «Terra Raetica» verso Zurigo attraverso l'Engadina, verso Milano attraverso la Val Müstair e la Valtellina e verso Monaco di Baviera attraverso Landeck e Garmisch-Partenkirchen.

Il gruppo di lavoro ha spiegato ai media che il nuovo nodo ferroviario di questa regione alpina sul confine fra Svizzera, Italia e Austria permetterebbe di collegare i corridoi alpini transeuropei «Reno-Alpi», «Scandinavo-Mediterraneo» e «Mediterraneo».

I prossimi passi

Il gruppo di lavoro «Terra Raetica» ha definito i prossimi passi. Saranno caratterizzati prima di tutto dagli studi di fattibilità per i tratti ferroviari Scuol-Malles, Landeck-Scuol, compresa l'opzione «Ferrovia del Resia», Tirano-Bormio-Malles e Garmisch-Partenkirchen-Silz-Valle dell'Inn. Occorrerà poi analizzare i possibili scenari di integrazione nelle reti ferroviarie internazionali e sovraregionali. Infine si provvederà a valutare la sostenibilità e la fattibilità economica e operativa.

Il Consigliere di Stato grigionese Mario Cavigelli, presidente uscente del gruppo di lavoro, si è dichiarato soddisfatto dell'incontro: «In particolare è stata creata una buona base condivisa, un «denominatore comune», per procedere alle fasi successive: non solo a livello politico ma anche a quello degli standard tecnici. Ora anche i Grigioni sono convinti della necessità di sviluppare concretamente la mobilità sostenibile nel «Triangolo Retico» con un forte coinvolgimento della popolazione locale. Cavigelli ha ricordato che i Grigioni si sono già portati avanti con lo studio di fattibilità dei tratti ferroviari Scuol-Landeck e Scuol-Malles. Ha terminato il suo intervento davanti ai media a Scuol ricordando che tutto il progetto dovrà affrontare anche un lungo viaggio passando anche da Berna, Roma, Vienna e Bruxelles.

A nome della Regione Lombardia, l'assessore regionale che cura i rapporti con la Svizzera Massimo Sertori ha dichiarato che saranno utilizzati i cosiddetti «fondi comuni confinanti» per sviluppare uno studio di fattibilità di una connessione ferroviaria tra Tirano e Bormio, che vada poi a collegarsi a Malles in Val Venosta, attraverso lo Stelvio e la Val Müstair.

Il grigionese Mario Cavigelli lascia la presidenza del gruppo di lavoro «Terra Raetica» nelle mani del rappresentante sudtirolese Arno Kompatscher, il quale concorda con la sua omologa Ingrid Felipe, del Tirolo: «Dopo averne parlato tanto e per tanti anni, al termine della riunione di oggi, si può sostenere che si sta passando dalle parole ai fatti».