Cure intense pediatriche De Rosa: «Il bimbo ricoverato a Losanna sta meglio»

SwissTXT

11.5.2020 - 14:39

Raffaele De Rosa
Raffaele De Rosa
ti-Press / Archivio

Il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, parlando delle cure intensive pediatriche in Ticino a Modem, ha dato un aggiornamento sul bimbo ricoverato a Losanna: «Migliorano le condizioni del paziente di 10 anni colpito da Covid». Ha poi spiegato l'importanza della riattivazione della cellula speciale per il «contact tracing».

Ospite lunedì a Modem, su Rete Uno, il capo del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS), Raffaele De Rosa, invitato ad esprimersi sulla situazione delle cure intense per i fanciulli in Ticino ha potuto dare notizie rassicuranti sul ragazzo di 10 anni colpito da COVID-19 e trasportato nel canton Vaud: «Il medico cantonale mi ha riferito questa mattina che il bimbo sta meglio».

La trasmissione radiofonica ha fatto il punto, tra l'altro, anche sul tema delle cure intensive pediatriche, che nel cantone continuano ad essere incomplete, fatto che obbliga diverse decine di pazienti all’anno ad un’ospedalizzazione d’urgenza oltre San Gottardo.

De Rosa: «Entrati in una nuova fase»

Il consigliere di Stato, da un anno alla testa del DSS ha anche dichiarato che, per quanto riguarda la pandemia, «siamo entrati in una nuova fase, passando dalla fase di mitigazione - dove si è cercato di fare il massimo per contenere il picco e per contenere l'evoluzione della malattia - ad una fase di contenimento».

«Ora si rientra anche in quella fase di procedure di contact tracing, di indagine ambientale, che abbiamo conosciuto nei primi giorni dell'epidemia», ha proseguito De Rosa.

Altre variabili per controllare la pandemia

Oltre alle variabili che abbiamo imparato a conoscere, come il numero di nuovi casi positivi giornaliero e il numero di persone ricoverate in cure intense, De Rosa ha dichiarato che: «stiamo sviluppando una serie di altri indicatori che saranno monitorati quotidianamente.»

Come, ad esempio, «il numero di visite in pronto soccorso, le chiamate al 144 oppure le visite ai checkpoint sul territorio, i casi sospetti di morte», ha specificato il capo del DSS.

Creata una cellula speciale per il «contact tracing»

«La prima fase ci ha permesso di maturare una notevole esperienza in questa indagine ambientale, ha continuato De Rosa, già da settimana scorsa è partita ed è stata riattivata la cellula per il contact tracing».

Il consigliere di Stato ha poi spiegato che personale della polizia, formato per comunicare in situazioni delicate, sta ricordando che, per quanti sono entrati in contatto con persone positive, c'è la quarantena e quali sono gli impatti concreti sulla vita di tutti i giorni, perché, ad esempio, bisogna rimanere isolati.

«Non è una telefonata banale»

«È importante comunicare il tutto in maniera molto delicata, ha sottolineato ancora De Rosa, abbiamo 10 linee telefoniche dedicate ed è importante sapere che una telefonata, la presa di contatto, dura mediamente all'incirca mezz'ora per ciascuna persona».

«Non si tratta di una telefonata banale, occorre tempo per spiegare, per rassicurare, per dare tutte le informazioni», ha terminato il capo del DSS.

Numeri e link utili

È utile ricordare che, per tutte le informazioni sul COVID-19 e sulle misure prese dalle autorità, la hotline cantonale ticinese è sempre in funzione dalle 7h00 alle 22h00 allo 0800 144 144. Il sito specifico che il Cantone ha aperto è consultabile in ogni momento cliccando qui.

La Hotline a livello federale risponde invece a tutte le domande 24 ore su 24 al numero +41 58 463 00 00. Il sito della Confederazione sul coronavirus COVID-19 invece è raggiungibile cliccando qui.

È pure attiva a livello ticinese la Hotline per le attività commerciali, che risponde, dalle 9.00 alle 17.00 al numero 0840 117 112.

Per domande specifiche sul lavoro ridotto è disponibile
dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 - 12.00 e dalle ore 13.00 - 16.00 il numero di telefono 091 814 31 03.

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