Ticino Il Cantone promuove le pari opportunità attraverso 21 misure concrete

SwissTXT / red

3.5.2022

Palazzo delle Orsoline (foto d'archivio)
Palazzo delle Orsoline (foto d'archivio)
Ti-Press

Sfera professionale, contesto formativo e settori pubblico e parapubblico: sono i tre ambiti d'intervento del piano di azione per le pari opportunità, approvato dal Consiglio di Stato il 27 aprile e presentato lunedì 2 maggio, durante una conferenza stampa a Bellinzona.

SwissTXT / red

In Ticino, secondo il Governo, occorrono dei passi avanti sul fronte delle differenze di genere in tutti gli ambiti della società. Per compierli ci si baserà sul piano d’azione cantonale per le pari opportunità che è stato presentato lunedì a Bellinzona. Come ha reso noto la RSI, non si tratta solo di linee teoriche, ma di un pacchetto di 21 misure da tradurre in 54 azioni concrete.

Per la prima volta, quindi, il Cantone mette in campo una vera e propria strategia per combattere le discriminazioni di genere. «Nell’ambito del piano d’azione abbiamo definito tre ambiti d’intervento e all’interno di questi ambiti delle misure, delle azioni e soprattutto degli indicatori di monitoraggio che gradualmente ci permetteranno di definire a che punto siamo con l’implementazione», ha spiegato ai microfoni della RSI Rachele Santoro, delegata per le pari opportunità.

Sono state quindi definite delle misure per le pari opportunità in un primo ambito sulla sfera professionale, che riguardano la conciliabilità tra lavoro e famiglia. Un secondo ambito riguarda il mondo della scuola e la formazione per i docenti, e un terzo il settore pubblico e anche parapubblico.

Ad esempio «sulla conciliabilità si vuole veramente incentivare le aziende a accingere al fondo cantonale, e quindi attraverso un incentivo che è anche importante a livello finanziario speriamo che i datori di lavoro si possano dotare di strumenti di flessibilizzazione, come strutture d’accoglienza per l’accudimento dei bambini», ha descritto Santoro.

«Raggiungere una parità in modo trasversale»

Inoltre si tratta di un piano interdipartimentale, perché il tema della parità è trasversale ed è quindi necessaria – come ha affermato Davina Fitas, presidente della Commissione consultiva per le pari opportunità – un’azione coordinata in tutti gli ambiti: «Siamo riusciti proprio a trovare delle misure per ogni Dipartimento e questo sarà il punto centrale per poi raggiungere una parità in modo trasversale».

Il presidente del Governo Manuele Bertoli si è augurato che questo piano d'azione sia la chiave di volta per ottenere dei risultati concreti: «Credo che sia qualcosa soprattutto che si aggiunge ad altre misure di un puzzle più complesso. Passi avanti ne sono stati fatti e ci sono delle lacune che vanno colmate e questo piano ha il pregio di misurarle nel tempo affinché laddove si fatica a colmarle davvero ci si orienti su questi elementi più problematici».

«Ci sono settori che forse considerano che non è affare loro la questione della parità di genere, perché sono più concentrati su altre priorità. Come per esempio la protezione dell’ambiente e della natura, che passa sicuramente anche attraverso un intervento dell’uomo e della donna, non solo dell’uomo contadino. Anche qui si può declinare la questione di genere», ha precisato Bertoli alla RSI.

La sfera professionale

Le principali misure promosse toccano, ha spiegato il Cantone, «la sensibilizzazione delle aziende sul tema della conciliabilità lavoro-famiglia, il sostegno all’inserimento femminile sul mercato del lavoro, l’analisi inerente all’adozione di un congedo parentale cantonale, la promozione della parità di genere nelle Direzioni e nei Consigli di amministrazione, la prevenzione delle violazioni dell’integrità personale sul posto di lavoro e la promozione della responsabilità sociale delle imprese, con particolare attenzione alla flessibilizzazione delle condizioni lavorative e alle misure di conciliabilità lavoro-famiglia».

Il contesto formativo

Bellinzona cita: «Lo sviluppo delle competenze di genere delle/dei docenti e delle/degli studentesse/i, attraverso offerte formative e attività didattiche attorno alle pari opportunità; l’inclusione e l’esplicitazione delle competenze di genere nel Piano di studio della scuola dell’obbligo; la promozione di un ambiente scolastico attento alle differenze di genere, alla diversità e all’inclusione e il sostegno alla scelta formativa e professionale libera da stereotipi di genere».

Il settore pubblico e parapubblico

Le misure individuate dal Cantone sono: «La concretizzazione degli impegni sottoscritti all’interno della Carta per la parità salariale; la flessibilizzazione dei modi e tempi di lavoro per il personale dello Stato; la promozione della parità di genere nelle commissioni, nei gruppi di lavoro e nelle posizioni dirigenziali dello Stato; l’informazione pubblica e il sostegno a un maggiore equilibrio di genere nelle istituzioni politiche cantonali e comunali; la promozione del pari trattamento di donne e uomini nelle pratiche amministrative, attraverso l’adozione di un linguaggio rispettoso delle differenze di genere e delle scelte di vita; la prevenzione delle violazioni dell’integrità personale all’interno dell’Amministrazione cantonale e la promozione della responsabilità sociale dei Comuni, con particolare attenzione alla flessibilizzazione delle condizioni lavorative e alle misure di conciliabilità lavoro-famiglia».

Per raggiungere gli «obiettivi di sviluppo sostenibile promossi nell’ambito dell’Agenda 2030 dell’ONU», si legge in un comunicato, sono stati definiti obiettivi e misure che verranno implementati entro il 2023, per poi procedere con una valutazione d’insieme nella prima metà del 2024.