Ticino Il Parlamento per la limitazione dell'abuso delle interpellanze

SwissTXT / pab

22.2.2021 - 20:19

Immagine d'illustrazione
Immagine d'illustrazione
Ti-Press

In futuro in Ticino vi saranno due forme di interpellanze: una ritenuta urgente dall'ufficio presidenziale e quindi meritevole di risposta orale da parte del Governo di fronte al Parlamento, l'altra no e quindi automaticamente trasformata in interrogazione con risposta scritta.

Dopo un dibattito che si è trascinato per più di due ore, il Gran Consiglio ticinese ha approvato, parzialmente, due iniziative parlamentari in questo senso presentate dai leghisti Fabio Badasci, Michele Foletti e Sabrina Aldi. Questo con l'obiettivo di non ingolfare i lavori parlamentari ed evitare abusi dovuti alla ricerca di una visibilità anche mediatica da parte dei granconsiglieri.

Negli ultimi anni il numero delle interpellanze è aumentato: nel 2015 erano 20, lo scorso anno 184. Ma alcuni deputati hanno ritenuto che regolamentarne troppo l'uso finisca per togliere ai partiti di minoranza che non fanno gruppo uno strumento per poter fare politica.

Secondo quanto deciso dal Parlamento quindi, per ottenere una risposta orale in seduta, un'interpellanza dovrà essere ritenuta urgente da parte della maggioranza dell'Ufficio presidenziale. Quelle non ritenute urgenti saranno invece trasformate automaticamente in interrogazioni cui il Consiglio di Stato dovrà rispondere per iscritto.

Tornare alla home page