Maschi sterili di zanzara tigre: il loro rilascio è d'impatto. A confermarlo è il confronto con Caslano dove, a differenza di Morcote, la SUPSI monitora la popolazione di zanzara tigre femmina - quella che punge e dà fastidio - senza interferire con la sua riproduzione.
«Stiamo notando, grazie alle trappole che usiamo per catturare adulti ogni due settimane, che a Caslano le zanzare tigre aumenta esponenzialmente, mentre a Morcote la quantità di zanzare tigre femmina sta decrescendo. Dunque ci sono tre volte più femmine a Caslano che a Morcote», spiega alla RSI Diego Monton Parrondo, collaboratore scientifico dell’Istituto di Microbiologia.
L'obiettivo è trovarne ancora di meno. Per questo motivo i ricercatori hanno adattato la frequenza del rilascio dei maschi sterili.
«Abbiamo capito che i maschi resistono tre-quattro giorni, quindi non riuscivamo a coprire tutta la settimana. Per noi è molto importante avere sempre una quantità di maschi sterili molto più alta di quelli selvatici. C’erano quindi dei giorni dove questa tecnica non funzionava», spiega ancora Monton Parrondo. «Adesso abbiamo deciso di cambiare, di fare due rilasci per settimana, e da adesso in avanti probabilmente vedremo una riduzione ancora più grossa», aggiunge.
Il monitoraggio delle uova deposte lascia ben sperare
Saranno le trappole montate a Morcote a dire se la correzione funzionerà. Intanto lascia ben sperare anche il monitoraggio delle uova deposte: tre su dieci non sono fecondate.
«Siamo a metà stagione, quindi è ancora un po’ presto, ma c’è già una riduzione della schiusa delle uova. I risultati si vedranno meglio ad agosto-settembre, perché sarà il momento in cui ci sono più zanzare tigre. Comunque già c’è una buonissima indicazione che l’esperimento stia andando bene», spiega dal canto suo Eleonora Flacio, ricercatrice presso il Laboratorio di microbiologia.
Da solo però non basta: gli sforzi di comuni e cittadini per individuare e eliminare gli habitat riproduttivi delle zanzare sono fondamentali. «Questa è una tecnica aggiuntiva che ha una modalità d’azione differente, quindi si possono raggiungere dei posti che per il cittadino non sono evidenti. È un aiuto, non è la soluzione», conclude Flacio.
Anche perché i maschi sterili hanno un raggio d'azione limitato: meno di 100 metri.