Migrazione Il vertice del PLR svizzero a Chiasso: «Serve una politica d'asilo severa, ma giusta»

SwissTXT / red

5.8.2023

Scene di vita all'interno del centro di Pasture a Balerna
Scene di vita all'interno del centro di Pasture a Balerna
archivio Tipress

Il vertice del PLR svizzero ha visitato sabato i centri di accoglienza: «Serve una politica d'asilo severa, ma giusta». Il tema visto dagli altri partiti.

SwissTXT / red

Il vertice del PLR svizzero, con il suo presidente Thierry Burkart, ha visitato sabato i centri di accoglienza di Chiasso per toccare con mano la situazione della migrazione nella zona di confine. E  poi ha avuto un colloquio con le autorità locali. Per giungere alla conclusione che «serve una politica d'asilo severa, ma giusta», come riporta il sito della RSI.

La situazione nei centri di accoglienza della città sul confine, ha dichiarato Burkart, «è tesa. Volevamo vederlo con i nostri occhi, per non limitarci a fare - a Berna - della politica teorica». Certamente, ha aggiunto, «servono dei nuovi alloggi, ma non sempre negli stessi posti e questo a Chiasso si vede molto bene, perché così i comuni sono troppo sotto pressione... bisogna distribuire meglio le persone e i cantoni devono mettere i loro spazi a disposizione».

In Svizzera come in Europa sistemare i richiedenti l'asilo non è facile da nessuna parte. Di recente a Palazzo federale il centro-destra ha respinto l'idea di creare dei nuovi container, sostenendo che di posti liberi nei vari Cantoni ce ne sarebbero a sufficienza.

Il parere degli altri partiti

Secondo il consigliere comunale di Chiasso Giorgio Fonio «non si può sperare che un problema di accoglienza possa essere gestito solo da delle regioni periferiche. Il problema va gestito a livello nazionale, quindi suddividendo su tutto il territorio le persone», ha detto ai microfoni della RSI.

Allarga ancora più il campo delle responsabilità la consigliera nazionale Greta Gysin: «Questi problemi vanno risolti a livello internazionale con la cooperazione e non con gli slogan come fa l’UDC». Sul medio lungo termine, aggiunge, «credo che andrebbero ripensati proprio i concetti dei centri federali di asilo che oggi sono più delle strutture semi carcerarie, quindi creano dei disagi supplementari a delle persone che hanno già un passato drammatico».

Dal canto suo, il presidente UDC Marco Chiesa ha detto, sempre all'emittente di Comano, che «40'000 richieste d’asilo come quelle che sono preventivate per quest’anno sono troppe e dobbiamo per forza avere una soluzione. Delle zone di transito. Oppure la possibilità di sviluppare delle procedure al di fuori della Svizzera. Se dobbiamo attendere l’Unione europea per risolvere il problema del settore dell’asilo allora dovremmo aspettare ancora molti anni».

Nella zona di confine attualmente, ha riferito alla RSI la Segreteria di Stato della migrazione, tra il centro di Pasture e i due alloggi accanto alla stazione, ci sono 650 posti a disposizione, di cui 560 occupati. Con la nuova struttura potrebbero aumentare e questo fa molto discutere a Chiasso.