Pandemia Covid-19: tornano a salire i casi in Ticino, i Grigioni chiudono i ristoranti

Swisstxt / pab

4.12.2020 - 11:04

Non si vedevano numeri simili da tre settimane
Non si vedevano numeri simili da tre settimane
tipress

Nuovo preoccupante balzo in avanti nel numero dei contagi da Covid-19 in Ticino, dove si contano anche 9 morti. Situazione critica ma più stabile nei Grigioni, dove non si registrano decessi. Ma il Governo retico decide lo stesso di chiudere i ristoranti per salvare la stagione invernale.

Sono 323 i contagi annunciati oggi in Ticino, il dato più alto dal 14 novembre a questa parte. Il totale da inizio pandemia sale a 16’815. Nove persone sono decedute, per un bilancio complessivo di 577.

Ventisette persone sono state ricoverate in ospedale e 18 dimesse. Il numero dei pazienti affetti da COVID-19 nei nosocomi del cantone torna così a salire, da 329 a 334. Stabile la situazione in terapia intensiva, dove ve ne sono 36.

Nessun decesso nei Grigioni

Sono 102 i contagi da coronavirus accertati nelle ultime 24 ore nei Grigioni, per un totale di 5’524 da inizio pandemia. I casi attivi in isolamento scendono di 32 unità a 734, con altre 1’076 che sono invece in quarantena. Le nuove infezioni si concentrano soprattutto nelle regioni di Maloja e Plessur, nel Moesano sono state 2.

Non si segnalano tuttavia decessi, il bilancio resta fermo a 104 e cala anche la pressione sugli ospedali: i pazienti passano da 48 a 43. Sono tuttavia 8, contro i 7 della vigilia, quelli in terapia intensiva, 6 dei quali sottoposti a ventilazione artificiale.

Grigioni: nuove forti limitazioni fino al 18 dicembre

«Siamo uno dei pochi cantoni in cui il numero dei contagi non diminuisce e vogliamo evitare con qualsiasi mezzo la chiusura totale delle stazioni invernali», ha detto il presidente del Governo grigionese Christian Rathgeb aprendo la conferenza stampa di oggi, venerdì.

Il cantone adotta quindi una lunga serie di misure, dalle 23.00 fino al 18 dicembre: oltre alla preannunciata chiusura per la ristorazione, gli assembramenti vengono limitati a 10 persone negli spazi pubblici e privati. 

Anche la cultura e lo sport dovranno fare la loro parte per ridurre i contatti, ha ricordato dal canto suo il consigliere di Stato Jon Domenic Parolini. Rimarranno chiusi quindi anche cinema, teatri, musei, oltre a centri sportivi e fitness, piscine, club e sale da concerto. Poche anche qui le eccezioni: scuole, piste del ghiaccio all'aperto, strutture degli hotel riservate ai soli ospiti, e sempre nel rispetto delle misure di protezione. Le competizioni sportive restano possibili ad alto livello.

Fino alla chiusura per le vacanze del 23 dicembre, infine, negli istituti scolastici tranne quelli per l'infanzia ed elementari ci sarà l'obbligo di mascherina su tutta l'area scolastica.

Test a tappeto, un test per la Svizzera

Ci sono poi «un secondo e un terzo pilastro», ha detto Caduff: da un lato l'intensificazione dei controlli e dei piani di protezione, dall'altro quella dei test. "La strategia adottata in Austria e in Alto Adige per intensificare i tamponi sta funzionando bene, per questo ci siamo messi in contatto per uno scambio di esperienze e abbiamo deciso di lanciare un progetto pilota per la Svizzera», ha spiegato Peter Peyer.

Saranno incluse nei test a tappeto che verranno effettuati in diverse regioni (Bernina, Maloja, Bassa Engadina/Val Monastero) anche la Val Bregaglia e la Val Poschiavo, quest'ultima adesso colpita «molto fortemente», ha concluso Peyer. Dall'11 al 13 novembre sarà testata tutta la popolazione su base volontaria.

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