Avegno Incendiò la casa in cui la madre era stata uccisa dal fratello, ecco la condanna

Sara Matasci

13.5.2024

Il delitto avvenne in una casa del nucleo di Avegno
Il delitto avvenne in una casa del nucleo di Avegno
Tipress

Il giovane, che incendiò la casa in cui la madre era stata uccisa dal fratello, verrà trasferito dalla Farera allo Stampino.

Sara Matasci

Venti mesi di carcere sospesi a favore di un trattamento in una struttura aperta: questa la pena inflitta lunedì al giovane che ad Avegno incendiò la casa in cui la madre era stata uccisa dal fratello. Entro la metà di giugno il 22enne verrà dunque trasferito dalla Farera allo Stampino.

La vicenda è nota. Era il 24 gennaio 2023 quando il giovane si recò ad Avegno; nell’abitazione in cui il fratello, l’anno precedente, aveva ucciso la madre. Ruppe i sigilli della polizia, bevve del prosecco e, salito al primo piano, perse il controllo. Rimase scioccato, ha spiegato lunedì in aula, al punto di decidere di incendiare la casa dando fuoco ai materassi che si trovavano in camera.

Il processo tuttavia non si è concentrato tanto sui fatti, peraltro ammessi, quanto sul tema della presa a carico dell’imputato affetto da problemi di alcol e da un disturbo di personalità misto. Nel luglio scorso il dibattimento era subito stato sospeso per permettere il suo collocamento a Villa Argentina, ma dalla struttura era poi scappato a ben due riprese, finendo così alla Farera.

La decisione della Corte

La Corte delle Assise criminali, presieduta dal giudice Mauro Ermani, gli ha inflitto 20 mesi di carcere. Seguendo le indicazioni del perito psichiatrico, tuttavia, ha sospeso la pena a favore di un altro trattamento stazionario stavolta in una struttura aperta, lo Stampino, più adeguata alla cura della sua turba psichica.

Il trasferimento è stato previsto entro la metà di giugno.

Il tutto – ha sottolineato il difensore, Stefano Genetelli - nella speranza di passare al più presto alla fase successiva. ossia la terapia ambulatoriale. «Il mio scopo è lavorare - ha detto il 22enne - voglio rifarmi una vita, e non essere ricordato come il ragazzo che incendiò la casa». Obiettivo, ha risposto la Corte, raggiungibile soltanto attraverso un percorso, senza dare ogni volta un calcio al secchio.