Pro Juventute Ticino Intimità digitale, ci vuole più educazione

Swisstxt / pab

16.1.2022

Immagine d'illustrazione
Immagine d'illustrazione
Archivio KEYSTONE/DPA

Le nuove tecnologie espongono i giovani al rischio di adescamenti online che si possono ridurre con una maggiore consapevolezza.

Swisstxt / pab

16.1.2022

Il caso del 31enne del Luganese che ha adescato una cinquantina di minorenni e si è fatto inviare centinaia di immagini a sfondo sessuale ha messo in evidenza i rischi legati al sexting, lo scambio di materiale intimo via telefono.

Un problema conosciuto da Pro Juventute e il direttore regionale Ilario Lodi sottolinea alla RSI che le nuove tecnologie danno agli adolescenti un accesso alla sessualità inimmaginabile fino a 20 anni fa.

Un accesso che filtri e blocchi non bastano a bloccare a causa, spiega alla RSI Alessandro Trivilini, responsabile del Servizio informatica forense, della velocità con cui la tecnologia fa passi avanti. I giovani vanno quindi preparati all’eventualità di brutti incontri online, in modo che possano reagire in maniera consapevole e riconoscere le tecniche di manipolazione usate da chi cerca di avvicinare i minori.

Il problema, secondo Lodi, può essere affrontato in famiglia, trattando temi come l’intimità e la privacy, la gestione delle emozioni, i limiti su cosa condividere o meno online, riferisce la RSI. Discorsi dalla grande valenza educativa che non richiedono esperti di educazione.