Criminalità Omicidio sul Lago Maggiore vicino a Verbania, un arresto

SDA

16.6.2023 - 20:24

Meno di ventiquattro ore dopo il ritrovamento del cadavere di Matteo Fiorini nella propria abitazione di Ghiffa, località del Verbano-Cusio-Ossola affacciata sul lago Maggiore, la polizia di Verbania ha sottoposto a fermo di polizia giudiziaria un ragazzo di 25 anni sospettato dell'omicidio. 

immagine illustrativa d'archivio.
immagine illustrativa d'archivio.

Keystone-SDA

Il giovane, classe 1998, di nazionalità italiana e residente a Verbania, è stato portato in carcere a Verbania. Da quanto si apprende, avrebbe precedenti per droga. Si attende che venga fissata l'udienza di convalida del fermo.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Sveva De Liguoro e condotte dalla Squadra Mobile della Polizia, si sono concentrate da subito nell'ambito dello spaccio e del consumo di stupefacenti.

In questura già giovedì notte, e poi ancora nelle prime ore di venerdì, sono state ascoltate diverse persone. Grazie ai riscontri e agli elementi raccolti nel corso delle perquisizioni e dei sopralluoghi, gli inquirenti sono arrivati al 25enne, ritenuto «gravemente indiziato» dell'omicidio.

Le indagini proseguono per chiarire del tutto il contesto in cui è stato commesso l'omicidio.

La vittima, classe 1989, era nata e cresciuta a Ghiffa, paese nelle immediate vicinanze di Verbania. Aveva precedenti per droga e evasione, ed era aiutato dall'amministrazione comunale che contribuiva a pagargli le bollette.

Trovato da un vicino di casa

L'uomo è stato trovato senza vita nel primo pomeriggio di giovedì, con numerosi segni di arma da taglio in diverse parti del corpo, nella sua camera da letto al primo piano di un'abitazione composta da quattro alloggi.

Il primo ad accorrere sulla scena è stato un vicino di casa, che è entrato nell'abitazione da una finestra. La mamma di Fiorini, da alcuni anni residente in Spagna ma che in questi giorni si trova sul lago Maggiore pur non soggiornando nella casa dove è avvenuto l'omicidio, aveva già chiamato il 112, preoccupata perché il figlio non le rispondeva al telefono.

Gli agenti delle volanti accorsi sul posto, dopo aver sfondato la porta si sono trovati davanti al cadavere riverso in una pozza di sangue.

Il sindaco di Ghiffa, Matteo Lanino, ha spiegato all'Ansa che «l'amministrazione attualmente non ha ancora preso iniziative», ma «quasi sicuramente – ha sottolineato – contribuiremo alle spese per il funerale».