Coronavirus La Cina chiama in aiuto (anche) il Ticino

SwissTXT / pab

11.2.2020

Alle prese con l'epidemia di coronavirus, la Cina ha una stringente necessità di mascherine filtranti e altri indumenti protettivi
Alle prese con l'epidemia di coronavirus, la Cina ha una stringente necessità di mascherine filtranti e altri indumenti protettivi
Keystone

La Cina chiama, il Ticino... non può rispondere. La scorsa settimana il Governo cinese, per tramite della Camera di commercio Svizzera-Cina, ha formalmente chiesto la possibilità di ottenere l'invio del materiale sanitario di cui il paese asiatico ha urgentemente bisogno a causa del coronavirus.

Richiesta che tuttavia non può, per il momento, avere un seguito. E non può averlo perché sul territorio cantonale non ci sono aziende produttrici degli articoli di cui la Cina, in piena emergenza per l'epidemia,ha specialmente bisogno.

Vale a dire: mascherine filtranti (le cosiddette KN95) e chirurgiche; gli occhiali protettivi e le tute per il personale sanitario.

Si tenta di rispondere alle richieste di Pechino

Alex Chung, responsabile ticinese della camera di commercio Svizzera-Cina, si sta muovendo per tentare di rispondere alle richieste di Pechino. Ma le aziende che fanno parte di Farma Industria Ticino, ad esempio, producono medicamenti e non articoli sanitari.

Si stanno anche sondando quelle ditte che esportano il materiale di cui la Cina ha urgenza.

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