Justitia 4.0 La giustizia ticinese inizia la digitalizzazione

Swisstxt / pab

15.11.2021

Nella foto da sinistra Gianni Cattaneo, Presidente dell’Ordine dei Notai del Canton Ticino, Frida Andreotti, Direttrice della Divisione della giustizia, Norrman Gobbi CdS e Simone Albisetti, Capo della Sezione dei registri.
Nella foto da sinistra Gianni Cattaneo, Presidente dell’Ordine dei Notai del Canton Ticino, Frida Andreotti, Direttrice della Divisione della giustizia, Norrman Gobbi CdS e Simone Albisetti, Capo della Sezione dei registri.
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Il progetto nazionale Justitia 4.0 in Ticino inizia con la digitalizzazione del settore notarile. Il primo passo, come spiegato in conferenza stampa, è l’archivio elettronico.

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Il progetto nazionale denominato Justitia 4.0 che prevede il passaggio dalla carta all'elettronico in ambito giudiziario fa un passo avanti in Ticino, dove sarà il settore notarile il primo che affronterà questo cambiamento. L'obiettivo finale è servire meglio il pubblico.

Cosa significherà per i notai? Lo ha spiegato alla RSI il presidente dell'Ordine, Gianni Cattaneo: «Per ora l’atto pubblico rimarrà cartaceo, come le copie autentiche che sono realizzate e poi trasmesse all’archivio elettronico. Questa è la grande novità della revisione e oggi ne poniamo le basi. Diamo inoltre l’occasione a tutti i notai, oltre 400, di iniziare a utilizzare in maniera quotidiana queste tecnologie: la firma elettronica, le piattaforme di comunicazione sicura. Questa è la vera rivoluzione, dare gli strumenti e le competenze per poter poi evolvere rapidamente verso altri utilizzi in futuro.»

Un lavoro lungo e complesso

I benefici per l'utenza quindi arriveranno in un secondo momento. Nel frattempo, occorre che a livello federale il Parlamento approvi alcune specifiche basi legali.

Il lavoro di digitalizzazione della giustizia elvetica non è infatti così semplice in quanto significa coinvolgere sul piano federale e cantonale circa 25’000 persone. Si vorrebbe che fosse realtà fra cinque o sei anni.

La pandemia paradossalmente non ha accelerato il progetto, come conferma alla RSI la responsabile della divisione Giustizia del canton Ticino, Frida Andreotti: «Era una delle attese, tuttavia proprio il fatto che è un progetto federale, che quindi include tutti i cantoni, i tribunali e moltissimi altri attori, fa sì che le procedure interne di approvazione dei vari passi necessitano di tempo. L’effetto pandemico c’è stato piuttosto sulla percezione della necessità di andare avanti in questo ambito.»