Al voto il 9 febbraio Legittima difesa, il Governo risponde al Ghiro: «L'opuscolo non è fuorviante»

SwissTXT / pab

5.2.2020

Giorgio Ghiringhelli, del movimento «Il Guastafeste»
Giorgio Ghiringhelli, del movimento «Il Guastafeste»
Ti-Press

Il Consiglio di Stato ticinese ha respinto il reclamo di Giorgio Ghiringhelli, del movimento «Il Guastafeste», relativo alle informazioni fornite nell'opuscolo delle votazioni, per l'iniziativa sulla legittima difesa, uno dei temi al voto domenica 9 febbraio.

Ghiringhelli non le aveva mandate a dire presentando il suo reclamo: aveva minacciato di portare la questione a Losanna. Una possibilità che ora rimane aperta dopo la decisione governativa che - stando a informazioni della RSI - lo respinge.

Al centro della diatriba c'è l'opuscolo informativo inviato alla cittadinanza in merito all'iniziativa popolare (di cui è il primo firmatario) denominata «Le vittime di aggressioni non devono pagare i costi di una legittima difesa», che passerà dalle urne domenica.

Su cosa verte la diatriba

Il reclamo contestava la parte - tra i punti a sostegno del no - in cui si afferma che l'iniziativa «viola il diritto federale». Ma allora non sarebbe stata neppure giudicata ricevibile, aveva obiettato Ghiringhelli, secondo cui l'informazione fornita è fuorviante.

Critiche che il Governo ha però rispedito al mittente. «L'informazione è corretta e si fonda su elementi oggettivi emersi anche nella discussione parlamentare», conclude l'Esecutivo, respingendo il reclamo in questione.

L'opuscolo - motiva il Governo - si limita a segnalare che in determinate situazioni, ben definite, come emerso anche in Parlamento si può manifestare appunto un contrasto con il diritto superiore. E ciò nell'ambito di un'informazione completa.

In nessun passaggio si indica che l'iniziativa popolare è anticostituzionale. La notizia è fresca, la votazione imminente e non è detto che la questione si chiuda qui.

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