Ticino Frane e allagamenti, l'esperto: «Vedremo eventi meteo sempre più estremi»

Swisstxt / Red

10.9.2022

Auto bloccate nel fango in un posteggio di Manno dopo il maltempo che ha colpito il Ticino nella notte di mercoledì.
Auto bloccate nel fango in un posteggio di Manno dopo il maltempo che ha colpito il Ticino nella notte di mercoledì.
© Ti-Press / Samuel Golay

Dopo gli smottamenti e gli allagamenti nel Malcantone, la RSI ha intervistato il geologo cantonale Andrea Pedrazzini, della sezione forestale, per capire le cause dietro a questi fenomeni.

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Gli eventi della notte tra mercoledì e giovedì non sono infatti stati causati dalla predisposizione del territorio ma dalle intense precipitazioni. 

«Col cambiamento climatico, dovremo aspettarci eventi meteorologici sempre più estremi e di corta durata che si possono susseguire in pochi giorni», spiega Pedrazzini.

Nella notte di mercoledì sono caduti 176 millimetri d'acqua in sole sette ore, afferma l'esperto della Sezione forestale. Anche il 7 agosto erano caduti 80 millimetri d'acqua in una sola ora. Di fronte a fenomeni simili, secondo Pedrazzini, si deve coinvolgere tutti gli attori possibili «con l'obiettivo di trovare soluzioni mirate».

I rovesci erano stati annunciati da MeteoSvizzera, con un'allerta di grado 3 su un massimo di 5. L'Ufficio federale di meteorologia e climatologia ha comunicato su Twitter che in sole dodici ore sono stati registrati accumuli che hanno raggiunto e superato i 150 millimetri di pioggia, «il doppio dei quantitativi caduti durante tutto il mese di agosto».

Nel Sottoceneri ci sono stati anche molti fulmini: ne sono caduti fino a 42'000 nelle ore centrali della notte, come ha twittato anche MeteoSvizzera.

Quali sono le possibili soluzioni?

«Il territorio è sempre più urbanizzato, quindi la gestione delle acque di ruscellamento diventa sempre più complessa e difficile», afferma il geologo cantonale.

Una soluzione sarebbe quella di «aumentare la capacità delle nostre camere», oppure di attuare interventi pianificatori, «lasciando alle acque il posto per ruscellare senza fare danni».

Sono inoltre possibili misure di organizzazione, «con piani di emergenza per gestire gli eventi estremi», spiega Pedrazzini.

Diverse persone costrette a lasciare le abitazioni

A causa degli smottamenti e allagamenti, diversi residenti di Manno e Agno hanno dovuto essere sfollati, per sicurezza. 

«La forza dell'acqua ha rotto gli argini del riale, nonostante fosse stato pulito recentemente, e ha creato un tappo sotto il ponte», aveva raccontato ai microfoni della RSI Giorgio Rossi, sindaco di Manno, costretto anche lui a lasciare la propria abitazione.

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