GiustiziaL'inchiesta sugli operai morti a Camorino è chiusa, ma i parenti non sono d'accordo
pab
16.6.2023
È stato prospettato un decreto di abbandono per la morte dei due operai travolti da un cassero nel 2018 a Camorino. Ma i famigliari, come riferisce la RSI, chiedono l’assunzione di nuove prove
pab
16.06.2023, 10:26
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Il procuratore pubblico Pablo Fäh ha chiuso l’inchiesta sulla morte dei due operai italiani che il 2 luglio 2018, a Camorino rimasero travolti da un cassero in legno, mentre stavano lavorando alla posa dei ripari fonici lungo la A2.
Il magistrato, ha saputo la RSI giovedì, ha prospettato l’abbandono del procedimento penale. Nell'incidente non ci sarebbero responsabilità da parte di terzi.
La perizia giudiziaria ha stabilito che il pannello cadde perché su quello opposto mancavano degli ancoraggi, le farfalle di sicurezza che avrebbero dovuto tenere unite le due pareti.
Convinta del contrario una delle vittime fece togliere l’escavatore con cui reggevano il cassero, che negli istanti successivi cadde così addosso a lui e al collega. Ecco perché il procuratore pubblico vuole abbandonare il procedimento penale.
I famigliari chiedono nuovi documenti
I famigliari dei due operai qualche giorno fa hanno però domandato l’assunzione di nuove prove. Complementi peritali. E soprattutto, della documentazione riguardante la sicurezza sul cantiere, che secondo loro sarebbe stata trascurata: sia dalle imprese del consorzio, sia dalla Suva.
Da un lato la formazione del personale, dall’altro, i controlli per il rispetto delle norme. «Non si può infatti escludere che – citiamo – la totale mancanza di entrambi gli aspetti possa avere un nesso di causalità adeguata con l’incidente».
Dal canto suo la ditta capofila del consorzio respinge gli addebiti. Sul cantiere, replica l’avvocato Diego Olgiati, interpellato dalla RSI, la sicurezza era stata predisposta in maniera inappuntabile. Quel tipo di lavoro era inoltre già stato eseguito numerose volte, senza alcun problema.
Ora tocca di nuovo al procuratore pubblico, che dovrà esaminare le istanze probatorie per capire se ordinare, o meno, gli accertamenti richiesti dagli accusatori privati.