In Riva Vela Subappalto illecito per la costruzione della nuova banchina a Lugano?

SwissTXT

13.9.2019 - 18:16

Proprio davanti al Municipio
Proprio davanti al Municipio
Source: Ti-Press

La banchina con pontili per le barche inaugurata questa estate in Riva Vela a Lugano, un'opera da 230'000 franchi la cui realizzazione era stata affidata a un architetto con mandato diretto, secondo quanto denunciato da Unia e riportato venerdì dal quindicinale Area è stata costruita (anche) con un subappalto illecito.

Per uno dei cinque lotti, le opere di falegnameria del valore di 67'000 franchi, il progettista aveva scelto la ditta che aveva presentato l'offerta a un prezzo minore, ma questa (in realtà attiva in un campo diverso, quello degli arredamenti e delle attrezzature per bar e ristoranti) a sua volta avrebbe affidato l'esecuzione a una seconda società.

Le prove? Fra le altre, le immagini raccolte dal sindacato, che segnalerà il caso all'organo di vigilanza delle commesse pubbliche. Sul cantiere erano esposti solo gli striscioni dell'architetto e del reale esecutore e non di chi si era aggiudicato il mandato.

Municipio di Lugano all'oscuro di tutto

Il Municipio di Lugano era all'oscuro di tutto quanto accaduto letteralmente sotto le sue finestre. «A noi giunge che ci sia stato solo un prestito di personale, che sarebbe permesso», risponde il municipale Roberto Badaracco, «ma bisognerà vedere se è stato davvero così».

Il subappalto, va precisato, a norma di legge sarebbe stato possibile solo se previsto nella documentazione di gara, ma così non era. «Ci siamo dotati di strumenti di controllo importanti per evitare problemi con le commesse pubbliche», afferma ancora Badaracco, «il sindacato vuole chiarezza ed è giusto farla fino in fondo».

La ditta è fallita

La ditta che ha effettivamente costruito la passerella, oltre tutto, sottolinea Unia, proprio la settimana scorsa è fallita lasciando oltre un milione di debiti, compresi mancati pagamenti di IVA, oneri sociali e imposte.

Il suo impresario appena un anno fa era già fallito una prima volta, anche in quel caso con un importante scoperto a carico della collettività. Lo striscione sul cantiere sul lungolago riportava il nuovo nome... e l'indirizzo di posta elettronica precedente.

Lo stesso titolare, inoltre, a quanto risulta a Unia avrebbe già aperto una nuova ditta.

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