Ticino Meno luci sulle strade? «Un rischio per gli ipovedenti»

SwissTXT / red

4.11.2022

Immagine d'illustrazione
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Keystone

La Federazione svizzera dei ciechi e deboli di vista è preoccupata dalle misure di risparmio energetico. Città al lavoro per un compromesso.

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La riduzione dell'illuminazione stradale è una delle varie misure di risparmio energetico che i comuni svizzeri stanno mettendo in atto in vista dell'inverno.

Se c'è chi è preoccupato da questa misura a livello di sicurezza, c'è anche chi la contesta per una seconda ragione. La Federazione svizzera dei ciechi e degli ipovedenti (FSC) nelle scorse settimane ha lanciato un appello: «Non facciamo sprofondare le persone ipovedenti nell'oscurità».

«L'illuminazione stradale è importante per orientarsi al buio, oltre un terzo dei nostri soci dispone di un residuo di vista. Un'illuminazione adeguata può favorire la persona cieca o ipovedente», sottolinea i microfoni della RSI Mario Vicari, presidente di Unitas, sezione Svizzera italiana della FSC.

Stabio tra i comuni che si sono già mossi

In Ticino, Stabio è tra i comuni che si sono già mossi. Da ormai un mese ha ridotto l'illuminazione sulle strade comunali e cantonali e sui passaggi pedonali. Secondo il sindaco Simone Castelletti (PLR), di problemi finora non ce ne sono stati: «Dove abbiamo spento l'illuminazione pubblica i pedoni possono sempre utilizzare una strada comunale illuminata, l'alternativa viene sempre data a tutta la cittadinanza», dice sempre alla RSI.

Anche nei comuni più grandi ci si sta lavorando. Traendo spunto da quanto già fatto da diverse città, come Neuchâtel, Losanna, Berna, i Verdi hanno esortato per esempio Mendrisio, Locarno e Lugano a intervenire sull'illuminazione stradale.

«Abbiamo inoltrato una mozione - spiega dal canto suo Deborah Meili, firmataria a Lugano - Penso che sia cosa più sensata ridurre lo spreco energetico, ma rispettando tutti. Le varie associazioni vanno consultate».

Per ora Unitas non ha ricevuto lamentele da parte dei suoi soci.