Ticino Merlani: «Casi d’importazione ancora nettamente sopra la metà»

SwissTXT / pab

23.7.2020

Il medico cantonale Giorgio Merlani
Il medico cantonale Giorgio Merlani
archivio Ti-Press

Il coronavirus in una colonia di vacanza grigionese ha portato al contagio di 7 persone e alla messa in quarantena di 42.

Una situazione che non stupisce il medico cantonale ticinese Giorgio Merlani. Certo, c’è stato un focolaio nei Grigioni, ma «in tutto il resto della Svizzera ci sono state diverse colonie estive e, ad ora, quello grigionese è il primo e unico caso dove c’è un focolaio», dice ai microfoni della RSI.

Anche in vista della riapertura delle scuole, le misure di prevenzione e d’intervento possono fare la differenza: «Se dovesse succedere qualcosa, si interverrà», aggiunge Merlani.

In Ticino i casi d'importazione sopra la metà. In Svizzera no

Il medico cantonale si è poi detto stupito dalle dichiarazioni del responsabile dell’Ufficio federale della sanità pubblica Stefan Kuster che mercoledì, in conferenza stampa, ha affermato che la maggior parte dei contagi elvetici non è più d’importazione.

«Per il Ticino non vale assolutamente. Abbiamo invece l’impressione che i casi d’importazione siano ancora nettamente sopra la metà», spiega Merlani.

Capita ancora spesso che chi rientra da paesi che fanno parte della lista di quelli sottoposti a quarantena al rientro in Svizzera, non si annunci: «Mi permetto di ricordare che questa è un’ordinanza basata sulla Legge federale delle epidemie e il non rispetto di una quarantena ordinata è un reato penale», conclude il medico cantonale.

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