Arbedo-CastioneMolte le opposizioni contro le nuove Officine FFS
SwissTXT / Red
25.5.2022
Sono molteplici le opposizioni inoltrate contro il progetto per le nuove Officine FFS di Arbedo-Castione, che prevedono la costruzione di uno stabilimento industriale da 62'000 metri quadrati per un investimento complessivo di 580 milioni di franchi.
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25.05.2022, 07:43
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Martedì è stato l’ultimo giorno utile per inoltrare le opposizioni e stando alle verifiche della RSI sono almeno quattro i dossier che sono stati indirizzati all'Ufficio federale dei trasporti (UFT), che già da qualche giorno ha sul tavolo 59 pagine firmate da Franco Gianoni.
L’avvocato rappresenta la Mancini e Marti SA e altre tre aziende del comune che si vedranno espropriare un totale di 30'000 metri quadrati. Il gruppo propone alle FFS un’alternativa: costruire il nuovo stabilimento sull’area dell’ex Monteforno a Bodio-Giornico. In via subordinata, chiede la modifica dei piani delle FFS e maggiori indennizzi in denaro.
La volontà comunque è di andare fino in fondo: anche se un no da parte dell’UFT appare scontato, si potrà poi rivolgersi al Tribunale amministrativo federale e infine al Tribunale federale, sottolinea Gianoni.
Si perderanno terreni agricoli
Anche il mondo dell’agricoltura, rappresentato dall’Unione contadini ticinesi (UCT) ha qualcosa da ridire, perché con l’edificazione delle nuove officine si perderà terreno coltivabile ad Arbedo-Castione, recuperandone a Losone, nel Locarnese.
Qui però sono previsti vincoli all’attività agricola: «Sarà una perdita per tutta l’agricoltura ticinese – sottolinea il direttore dell’UCT Sam Genini –, chiediamo dei terreni della stessa qualità e con le stesse possibilità di utilizzo agricolo, senza limitazioni, nella regione».
Anche gli ambientalisti si oppongono
Anche da Losone è partita un’altra opposizione, firmata dal Comune, ma per motivi differenti: qui sorgeranno i terreni di compensazione grazie alla bonifica di una superficie che fino al 2005 era usata dall’esercito. Nella sua opposizione il Comune chiede però di estendere l'area da bonificare.
E proprio questa richiesta fa storcere il naso a Pro Natura, WWF e Ficedula, che hanno inoltrato un’opposizione congiunta. Non hanno nulla contro le nuove officine, ma chiedono più protezione per l’ambiente. Le tre associazioni sostengono anche che a Castione servano misure concrete per proteggere alcune specie protette.
In una risposta scritta le FFS hanno per parte loro fatto sapere che «si chineranno sulle opposizioni al progetto nelle prossime settimane e prenderanno contatto con i diretti interessati». Lo stabilimento dovrebbe entrare in funzione a dicembre del 2026 e prevede un totale di circa 360 collaboratori più un'ottantina di apprendisti.