Navigazione dei laghi Navigazione dei laghi, il Ticino dovrà accordarsi con l'Italia

Swisstxt

29.1.2022 - 18:02

Berna ha deciso di non annullare la Convenzione con l'Italia in relazione all'utilizzo dei laghi condivisi con la Svizzera, come invece avrebbe voluto una mozione ticinese. Tuttavia, il Governo incita il Ticino ad agire, e qualcosa si sta già muovendo. 

Brissago, turismo estivo nel lago Maggiore. 
Brissago, turismo estivo nel lago Maggiore. 
© Ti-Press / Francesca Agosta

SwissTXT

Il Consiglio Federale non intende disdire la Convezione con l'Italia che disciplina la navigazione sui laghi Maggiore e Ceresio, come avrebbe  voluto la mozione presentata a novembre dalla Deputazione ticinese per tentare di migliorare il servizio sul bacino svizzero del Verbano, con Bruno Storni come primo firmatario.

Le cause dello scontento

Nella parte svizzera del lago operano in due: la concessionaria italiana che si occupa del traffico internazionale e la Società di navigazione di Lugano nel Consorzio che noleggia le navi del partner italiano - non avendo una propria flotta - e che dovrebbe gestire in autonomia il traffico interno, spiega la RSI.

La situazione doveva essere solo provvisoria, destinata a durare unicamente fino alla formazione di una flotta svizzera, ma così non è stato e i prezzi del noleggio nel frattempo sono aumentati.

l'Ente di sviluppo del Locarnese e Vallemaggia era preoccupato per la sovranità svizzera sul lago maggiore. In un comunicato aveva segnalato le interferenze italiane sulla navigazione interna, soprattutto la presenza di vecchi battelli alimentati a diesel con bandiera italiana, ricorda l'emittente di Comano.

«La concessionaria italiana utilizza le sue credenziali di monopolista esclusivo sul Lago Maggiore anche per interferire sulle scelte del traffico interno svizzero», aveva affermato l'Ente a Bellinzona.

La situazione attuale avrebbe anche un impatto negativo per il turismo.

Le richieste ticinesi non vengono sminuite

La Confederazione si dice consapevole delle difficoltà che tre mesi fa hanno indotto il Locarnese ad appellarsi al Consiglio di Stato, ma ritiene che la disdetta sia la mossa sbagliata.

«Disdire la convenzione internazionale senza una chiara soluzione subentrante significherebbe lasciare entrambi i laghi senza prescrizioni di circolazione e di ammissione e creare un enorme vuoto giuridico, con pregiudizio per la certezza del diritto», afferma il Governo, come riportato dalla RSI.

«Ne potrebbe ad esempio risultare compromesso il regolare servizio di navigazione sia sul Lago Maggiore sia sul Lago di Lugano».

Ora la palla passa al Ticino

A smuovere le acque, secondo Berna, deve essere il Ticino, tramite la definizione di proposte migliorative concrete da coordinare con i partner italiani.

La RSI ha già appreso che a Bellinzona è stato creato un gruppo di lavoro rivolto alla problematica: qualcosa si sta muovendo.