Vino ticinese Ottime le vendite, ma in arrivo un rincaro dei costi

SwissTXT/Red

23.4.2022

Immagine d'illustrazione
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Ti-Press

L'annata 2021 per la vendita di vino in Svizzera è stata ottima, e anche in Ticino gli affari sono andati bene. Merito anche dei turisti, che hanno scoperto o riscoperto il Merlot, e delle vendite online. Ma la guerra in Ucraina ha inciso sui prezzi delle «materie secche», come vetro e cartone.

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I vini rossi la fanno da padrone, segnando un incremento del 6%, questo dopo che negli anni precedenti è sempre stata registrata una leggera ma progressiva diminuzione del consumo. È dunque nel nome del Merlot che l'anno scorso la vendita di vino in Ticino è aumentata del 6%. Un risultato quasi insperato, dichiara alla RSI il direttore di Ticinowine, Andrea Conconi.

Intanto Andrea Ferrari dell'azienda Roberto e Andrea Ferrari non si rallegra solo del successo del Merlot, ma anche di altri vitigni che costituiscono il 50% della sua produzione. Inoltre la sua azienda ha visto crescere l'anno scorso l'interesse dei privati.

Anche le grandi aziende hanno lavorato bene, come la Vini Tamborini che, accanto alla vendita dei vini locali, ha visto crescere anche l'importazione.

Rincaro delle «materie secche»

Anche il 2022 sembra iniziato bene, ma se la Pasqua di quest'anno ha registrato una forte presenza turistica e di conseguenza un interesse per il vino ticinese, la guerra in Ucraina, come in altri settori, sta facendo emergere difficoltà di approvvigionamento e un ritardo delle forniture.

All'orizzonte si profila un rincaro non dell'uva, ma delle cosiddette «materie secche»: dal vetro al cartone, dalle capsule d'alluminio alle etichette, con un conseguente aumento dei costi generali. Nel settore c'è comunque ottimismo, anche se tutto dipenderà da quanto durerà il conflitto.