Prima proiezione Due formazioni in affanno, in Parlamento entreranno altri partiti?

Swisstxt / pab

27.2.2023 - 23:45

L'aula del Gran Consiglio ticinese (foto d'archivio).
L'aula del Gran Consiglio ticinese (foto d'archivio).
© Ti-Press / Pablo Gianinazzi

Il prossimo Parlamento ticinese molto probabilmente sarà ancor più frammentato di quello che si appresta a chiudere il quadriennio. Ecco chi potrebbe perdere seggi e chi invece potrebbe guadagnarne, secondo la prima proiezione della RSI.

27.2.2023 - 23:45

Non sono previsti sconvolgimenti, ma i partiti rappresentati in Gran Consiglio potrebbero passare da 9 a 10-11. Lo dice la prima proiezione RSI, elaborata da Assolo Sagl, basata su un sondaggio rappresentativo dell'elettorato svolto tra l'8 e il 24 febbraio.

Per l'indagine è stato considerato un campione di 1'235 intervistati, 956 quelli che hanno soddisfatto i criteri per la proiezione. Il 42% ha dichiarato che non sa se andrà a votare o ha già deciso di non farlo, il 22% ha già deciso di votare ma non ha deciso cosa.

La tendenza generale indica che l'UDC è in crescita e dovrebbe conquistare 1-2 seggi in più, passando da 7 a 8-9. A perderli sarebbe la Lega, il cui gruppo passerebbe da 18 a 16-17 membri. E Centro, PS e Verdi corrono il rischio di perdere un deputato ciascuno.

Chi potrebe guadagnarci?

Dovrebbero trarne vantaggio, stando alle analisi della RSI, le forze che già sono in Parlamento, ovvero: Movimento per il socialismo, Più Donne e Partito comunista.

Potenzialmente però, anche le altre formazioni che si presentano alle elezioni con l'obiettivo di far parte del Gran Consiglio potrebbero approfittarne: Avanti con Ticino&Lavoro, Verdi liberali, HelvEthica, MontagnaViva e Dignità ai pensionati. Le prime due formazioni sembrano poi  avere la possibilità concreta di riuscirci.

La scheda senza intestazione farà la differenza?

La possibile ripartizione dei seggi in Gran Consiglio è stata calcolata tenendo conto anche del fatto che, stando alla proiezione della RSI, più del 22% degli elettori usufruirà della possibilità di usare la scheda senza intestazione e dei voti preferenziali ottenuti dai candidati in lista.

La scheda senza intestazione, giova ricordarlo, è stata introdotta in Ticino per le elezioni cantonali del 2007 e dà la possibilità all’elettore di intestare o meno una scheda a un partito e, se lo desidera, di sostenere unicamente le persone.

Quest'alternativa si è dimostrata molto apprezzata dagli elettori, e il suo peso ha continuato ad aumentare, tanto che, a volte, lviene definita il secondo/terzo partito ticinese. Mai finora si era però arrivati al 20%.

L’influenza della scheda senza intestazione sul risultato finale è insomma considerevole. Nel 2019 alle elezioni per il Gran Consiglio la ripartizione dei seggi è avvenuta considerando 1,52 milioni di voti preferenziali.

Quasi 800'000 erano arrivati dai 25’480 elettori che non avevano scelto una lista di partito. I più premiati erano stati soprattutto i candidati del PLR, del PPD e della Lega.

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